MYFORTIC 50CPR GASTROR 360MG -Gravidanza e allattamento
Donne in età fertile Durante il trattamento con Myfortic si deve evitare la gravidanza. Pertanto le donne in età fertile devono usare almeno un metodo affidabile di contraccezione (paragrafo 4.3) prima di iniziare la terapia con Myfortic, durante la terapia e per sei settimane dopo l’interruzione della terapia, a meno che il metodo contraccettivo scelto non sia l’astinenza. Due metodi complementari di contraccezione concomitanti sono preferibili.Gravidanza Myfortic è controindicato in gravidanza a meno che non ci sia nessun trattamento alternativo adeguato per prevenire il rigetto del trapianto. Il trattamento non deve essere iniziato senza l’esito di un test di gravidanza in modo da escludere l’uso involontario del medicinale in gravidanza. Le pazienti di sesso femminile potenzialmente fertili devono essere informate sull’aumento del rischio di perdita della gravidanza e malformazioni congenite all’inizio del trattamento e devono essere consigliate sulla prevenzione e pianificazione di una gravidanza. Prima di iniziare il trattamento con Myfortic, le donne in età fertile devono avere due test di gravidanza su siero o urine con una sensibilità di almeno 25mUI/mL con esito negativo per escludere l’esposizione involontaria dell’embrione al micofenolato. Si raccomanda che il secondo test venga effettuato 8 - 10 giorni dopo il primo. Per trapianti da donatori deceduti, nel caso non sia possibile effettuare i due test 8 - 10 giorni prima dell’inizio del trattamento (per i tempi di disponibilità dell’organo da trapiantare), si deve effettuare un test di gravidanza immediatamente prima dell’inizio del trattamento e un ulteriore test 8 - 10 giorni dopo. I test di gravidanza devono essere ripetuti in base alle necessità cliniche (es. dopo ogni segnalazione di interruzione nella contraccezione). I risultati di tutti i test di gravidanza devono essere discussi con la paziente. Le pazienti devono essere informate di consultare immediatamente il medico in caso di gravidanza. Il micofenolato è un potente teratogeno nell’uomo, con un aumento del rischio di aborti spontanei e malformazioni congenite in caso di esposizione al medicinale durante la gravidanza: • Sono stati riportati aborti spontanei nel 45-49% delle donne in gravidanza esposte a micofenolato mofetile, rispetto a un tasso riportato compreso tra il 12 e il 33% nelle pazienti sottoposte a trapianto d’organo solido trattate con immunosoppressori diversi da micofenolato mofetile. • In base a quanto segnalato in letteratura, si sono verificate malformazioni nel 23-27% dei nati vivi da madri esposte a micofenolato mofetile durante la gravidanza (rispetto al 2-3% dei nati vivi nella popolazione complessiva e al 4-5% circa dei nati vivi da soggetti sottoposti a trapianto di organi solidi trattati con immunosoppressori diversi da micofenolato mofetile). Malformazioni congenite, comprese segnalazioni di malformazioni multiple, sono state osservate dopo la commercializzazione in bambini di pazienti di sesso femminile esposte a micofenolato mofetile in associazione con altri immunosoppressori durante la gravidanza. Le seguenti malformazioni sono state più frequentemente riportate: • Anomalie dell’orecchio (ad es. orecchio esterno malformato o assente), atresia del canale uditivo esterno (orecchio medio); • Malformazioni del viso come cheiloschisi, palatoschisi, micrognazia e ipertelorismo delle orbite; • Anomalie dell’occhio (ad es. coloboma); • Cardiopatie congenite quali difetti del setto atriale e ventricolare; • Malformazioni delle dita (ad es. polidattilia, sindattilia); • Malformazioni tracheo-esofagee (ad es. atresia esofagea);• Malformazioni del sistema nervoso come spina bifida; • Anomalie renali. Inoltre vi sono state segnalazioni isolate delle seguenti malformazioni: • Microftalmia; • Cisti congenita del plesso coroideo; • Agenesia del setto pellucidum; • Agenesia del nervo olfattivo. Studi negli animali hanno evidenziato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Uomini Le limitate evidenze cliniche non indicano alcun aumento del rischio di malformazioni o di aborto a seguito di esposizione paterna al micofenolato mofetile. MPA è un potente teratogeno. Non è noto se MPA sia presente nello sperma. Calcoli basati su dati nell’animale mostrano che la massima quantità di MPA che potenzialmente potrebbe essere trasferita a una donna è così bassa che è improbabile che possa avere un effetto. Il micofenolato ha mostrato di essere genotossico in studi su animali a concentrazioni che eccedevano l’esposizione terapeutica nell’uomo solo così di poco che il rischio di effetti genotossici sulle cellule spermatiche non può essere completamente escluso. Pertanto si raccomandano le seguenti misure cautelative: si raccomanda che i pazienti di sesso maschile sessualmente attivi o le loro compagne usino una contraccezione efficace durante il trattamento del paziente di sesso maschile e per almeno 90 giorni dopo l’interruzione del micofenolato. I pazienti di sesso maschile con potenziale riproduttivo devono essere informati e discutere con un operatore sanitario qualificato i rischi potenziali di generare un figlio. Allattamento Nel ratto l’acido micofenolico è escreto nel latte materno. Non è noto se Myfortic venga escreto anche nel latte umano, ma poichè l’acido micofenolico potrebbe potenzialmente causare gravi reazioni avverse nel lattante, la somministrazione di Myfortic è controindicata durante l’allattamento al seno (vedere paragrafo 4.3). Fertilità Non sono stati condotti studi specifici con Myfortic nell’uomo per valutarne gli effetti sulla fertilità. In uno studio sulla fertilità maschile e femminile nel ratto non sono stati osservati effetti fino alla dose di 40 mg/kg e 20 mg/kg rispettivamente (vedere paragrafo 5.3).