KIOVIGEV FL 300ML 100MG/ML
Principio attivo: IMMUNOGLOBULINA UMANA NORMALE
prezzo indicativo
ATC: J06BA02 | Descrizione tipo ricetta: OSP - USO OSPEDALIERO |
Presenza Glutine:
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Classe 1: H | Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE |
Presenza Lattosio:
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Terapia sostitutiva in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in caso di: • Sindromi da immunodeficienza primaria (PID) con produzione anticorpale compromessa (vedere paragrafo 4.4). • Immunodeficienze secondarie (SID) in pazienti che soffrono di infezioni gravi o ricorrenti, trattamento antimicrobico inefficace e specifica con insufficienza anticorpale specifica accertata(PSAF)* o livelli sierici di IgG <4 g/l. *PSAF = incapacità di incrementare dialmeno 2 volte il titolo anticorpale di IgG a seguito di vaccinazione pnemococcica con antigene polisaccaridico e polipeptidico. Immunomodulazione in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in caso di: • Trombocitopenia immune primaria (ITP) in pazienti ad alto rischio di emorragia o prima di un intervento chirurgico per correggere la conta delle piastrine. • Sindrome di Guillain Barré. • Malattia di Kawasaki (in associazione con acido acetilsalicilico; vedere 4.2). • Poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP). • Neuropatia motoria multifocale (MMN).
Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:
Vaccini con virus vivi attenuati La somministrazione di immunoglobulina può compromettere per un periodo minimo di 6 settimane e un periodo massimo di 3 mesi l’efficacia di vaccini con virus vivi attenuati, quali morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione del prodotto, deve trascorrere un periodo di 3 mesi prima di sottoporsi a vaccinazione con vaccini con virus vivi attenuati. In caso di morbillo, tale compromissione può persistere fino ad 1 anno. Pertanto, è necessario controllare lo stato degli anticorpi nei pazienti che ricevono il vaccino contro il morbillo. La diluizione di KIOVIG con una soluzione di glucosio al 5% può portare all’aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Diuretici dell’ansa Evitare l’uso concomitante di diuretici dell’ansa. Popolazione pediatrica Le interazioni elencate si applicano sia ad adulti che ai bambini.
Scheda tecnica (RCP) Composizione:
Immunoglobulina umana normale (IVIg) Un ml contiene: Immunoglobulina umana normale 100 mg (purezza almeno del 98% IgG) Ogni flaconcino da 10 ml contiene: 1 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 25 ml contiene: 2,5 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 50 ml contiene: 5 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 100 ml contiene: 10 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 200 ml contiene: 20 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 300 ml contiene: 30 g di immunoglobulina umana normale Distribuzione delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi): IgG1 ≥ 56,9% IgG2 ≥ 26,6% IgG3 ≥ 3,4% IgG4 ≥ 1,7% Il contenuto massimo di IgA è 140 mcg /ml. Prodotta dal plasma di donatori umani. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipersensibilità a immunoglobuline umane, in particolare in pazienti che presentano anticorpi contro IgA. Pazienti con carenza selettiva di IgA che hanno sviluppato anticorpi contro le IgA, poiché la somministrazione di un prodotto contenente IgA può provocare anafilassi.
Posologia
La terapia sostitutiva deve essere iniziata e monitorata da un medico con esperienza nel trattamento dell’immunodeficienza. Posologia La dose e lo schema posologico dipendono dall’indicazione.In terapia sostitutiva, la dose deve essere adattata alle esigenze specifiche di ciascun paziente, le quali sono dettate dalla farmacocinetica e dalla risposta clinica. La dose basata sul peso corporeo può richiedere un aggiustamento nei pazienti sottopeso o sovrappeso. Gli schemi posologici descritti di seguito sono forniti come linea guida. Terapia sostitutiva nelle sindromi da immunodeficienza primaria Lo schema posologico deve raggiungere una concentrazione minima di IgG (misurata prima della successiva infusione) di almeno 5-6 g/L. Sono necessari da tre a sei mesi dall’inizio della terapia perché si raggiunga l’equilibrio (livelli di IgG allo stato stazionario). La dose iniziale consigliata è di 0,4-O,8 g/kg in somministrazione unica, seguita da almeno 0,2 g/kg ogni tre-quattro settimane. La dose necessaria per raggiungere una concentrazione minima di 5-6 g/L è dell’ordine di 0,2-0,8 g/kg/mese. L’intervallo tra le dosi dopo il raggiungimento dello stato stazionario varia da 3 a 4 settimane. È necessario misurare e valutare le concentrazioni minime di IgG insieme all’incidenza di infezione. Per ridurre la frequenza di infezioni batteriche, può essere necessario aumentare la dose e raggiungere concentrazioni minime più elevate. Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, che non hanno risposto all’antibioticoterapia profilattica; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto alla vaccinazione antipneumococco; AIDS congenito e infezioni batteriche ricorrenti . La dose consigliata è di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. Immunodeficienze secondarie (come definite nel paragrafo 4.1.) La dose raccomandata è di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. I livelli minimi di IgG devono essere misurati e valutati unitamente all’incidenza di infezioni. Se necessario il dosaggio deve essere modificato per ottenereuna protezione ottimale contro le infezioni, potrebbe essere necessario un aumento del dosaggio in pazienti con infezione persistente; una riduzione del dosaggio può essere presa in considerazione quando il paziente rimane libero da infezione. Ipogammaglobulinemia in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche La dose consigliata è di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. Le concentrazioni minime devono essere mantenute superiori a 5 g/l. Trombocitopenia immune primaria Esistono due tipi di regimi di trattamento alternativi: • 0,8-1 g/kg somministrato il giorno 1; questa dose può essere ripetuta ogni 3 giorni; • 0,4 g/kg ogni giorno per due-cinque giorni. Il trattamento può essere ripetuto in caso di recidiva. Sindrome di Guillain Barré 0,4 g/kg/dì per 5 giorni (possibile ripetizione del dosaggio in caso di recidiva). Malattia di Kawasaki Somministrare 2 g/kg in dose singola. È necessario trattare contemporaneamente i pazienti con acido acetilsalicilico. Polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) Dose iniziale: 2 g/kg suddivisa in 2-5 giorni consecutivi Dosi di mantenimento: 1 g/kg in 1-2 giorni consecutivi ogni 3 settimane. L’effetto del trattamento deve essere valutato dopo ogni ciclo; se non si osserva alcun effetto dopo 6 mesi, il trattamento deve essere interrotto. Se il trattamento è efficace, la somministrazione a lungo termine deve essere soggetta alla discrezione del medico in base alla risposta del paziente e alla risposta di mantenimento. È possibile che il dosaggio e gli intervalli debbano essere adattati in base al decorso individuale della malattia. Neuropatia motoria multifocale (MMN) Dose iniziale: 2 g/kg somministrata per 2-5 giorni consecutivi. Dose di mantenimento: 1 g/kg ogni 2-4 settimane o 2 g/kg ogni 4-8 settimane L’effetto del trattamento deve essere valutato dopo ogni ciclo; se dopo 6 mesi non si osserva alcun effetto, il trattamento deve essere interrotto. Se il trattamento è efficace, un trattamento a lungo termine deve essere soggetto alla discrezione del medico in base alla risposta del paziente e alla risposta di mantenimento. La dose e gli intervalli potrebbero richiedere un adattamento in base al decorso individuale della malattia Le dosi raccomandate sono riepilogate nella tabella che segue:
Indicazione | Dose | Frequenza delle iniezioni |
Terapia sostitutiva in sindromi da immunodeficienza primaria | dose iniziale: 0,4-0,8 g/kg | ogni 3-4 settimane per ottenere una concentrazione minima di IgG di almeno 5-6 g/l |
dose di mantenimento: 0,2-0,8 g/kg | ||
Terapia sostitutiva in sindromi da immunodeficienza secondaria | 0,2-0,4 g/kg | ogni 3-4 settimane per ottenere una concentrazione minima di IgG di almeno 5-6 g/l |
AIDS congenito | 0,2-0,4 g/kg | ogni 3-4 settimane |
Ipogammaglobulinemia (< 4 g/l) in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche | 0,2-0,4 g/kg | ogni 3-4 settimane per ottenere una concentrazione minima di IgG superiore a 5 g/l |
Immunomodulazione: | ||
Trombocitopenia immune primaria | 0,8-1 g/kg oppure 0,4 g/kg/dì | giorno 1, con possibilità di ripetizione una volta entro 3 giorni per 2-5 giorni |
Sindrome di Guillain Barré | 0,4 g/kg/dì | per 5 giorni |
Malattia di Kawasaki | 2 g/kg | in una sola dose in associazione con acido acetilsalicilico |
Poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) | dose iniziale: 2 g/kg | in dosi frazionate nell’ arco di 2-5 giorni ogni 3 settimane nell’ arco di 1-2 giorni |
dose di mantenimento: 1 g/kg | ||
Neuropatia motoria multifocale (MMN) | dose iniziale:2 g/kg | somministrata nell’arco di 2-5 giorni ogni 2-4 settimane o ogni 4-8 settimane nell’arco di2-5 giorni |
dose di mantenimento: 1 g/kg o 2 g/kg |
Avvertenze e precauzioni
Reazioni all’infusione Alcune reazioni avverse severe (per es., mal di testa, vampate di calore, brividi, mialgia, respiro sibilante, tachicardia, lombalgia, nausea e ipotensione) possono essere correlate alla velocità di infusione. Seguire con attenzione la velocità di infusione consigliata nel paragrafo 4.2. I pazienti devono essere strettamente monitorati e osservati attentamente per verificare la presenza di sintomi durante il periodo di infusione. Alcune reazioni avverse possono verificarsi con maggiore frequenza: • in caso di velocità di infusione elevata • in pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta oppure, in rari casi, quando il prodotto a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o quando trascorre un periodo di tempo lungo dalla precedente infusione. • in pazienti con infezioni non trattate o con infiammazione cronica sottostante. Precauzioni per l’uso È spesso possibile evitare potenziali complicazioni verificando che i pazienti:
Interazioni
Vaccini con virus vivi attenuati La somministrazione di immunoglobulina può compromettere per un periodo minimo di 6 settimane e un periodo massimo di 3 mesi l’efficacia di vaccini con virus vivi attenuati, quali morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione del prodotto, deve trascorrere un periodo di 3 mesi prima di sottoporsi a vaccinazione con vaccini con virus vivi attenuati. In caso di morbillo, tale compromissione può persistere fino ad 1 anno. Pertanto, è necessario controllare lo stato degli anticorpi nei pazienti che ricevono il vaccino contro il morbillo. La diluizione di KIOVIG con una soluzione di glucosio al 5% può portare all’aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Diuretici dell’ansa Evitare l’uso concomitante di diuretici dell’ansa. Popolazione pediatrica Le interazioni elencate si applicano sia ad adulti che ai bambini.
Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza Occasionalmente sono state rilevate reazioni avverse quali brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione e modesta lombalgia. Raramente le immunoglobuline umane normali causano un brusco abbassamento della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità a una precedente somministrazione. Con la somministrazione di immunoglobuline umane normali sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile e rari casi di reazioni cutanee temporanee (compreso lupus eritematoso cutaneo - frequenza non nota). Sono state osservate reazioni emolitiche reversibili in pazienti, soprattutto di gruppo sanguigno A, B e AB. In casi rari si può verificare anemia emolitica che richiede trasfusione dopo terapia con IVIg a dose elevata (vedere anche paragrafo 4.4). È stato osservato un aumento del livello sierico della creatinina e/o insufficienza renale acuta. Molto raramente: reazioni tromboemboliche quali infarto del miocardio, ictus, embolia polmonare, e trombosi venose profonde. Casi di lesione polmonare acuta correlata a trasfusione (TRALI) Tabella delle reazioni avverse Le tabelle seguenti sono state stilate in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC, Classificazione per sistemi e organi, e livello termine preferito). La Tabella 1 mostra le reazioni avverse osservate durante le sperimentazioni cliniche e la Tabella 2 mostra le AR osservate dopo l’immissione in commercio. Le frequenze sono state valutate sulla base delle seguenti convenzioni: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000) e molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna categoria di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine di gravità decrescente.
Tabella 1 Frequenza delle reazioni avverse (ADR) - in studi clinici con KIOVIG | ||
Sistemi e organi secondo MedDRA (SOC) | Reazione avversa | Frequenza |
Infezioni ed infestazioni | Bronchiti, nasofaringiti | Comune |
Sinusite cronica, micosi, infezioni, infezioni renali, sinusite, infezioni delle vie respiratorie superiori, infezioni delle vie urinarie, infezioni batteriche delle vie urinarie, meningite asettica | Non comune | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Anemia, linfadenopatia | Comune |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità, reazione anafilattica | Non comune |
Patologie endocrine | Disfunzione tiroidea | Non comune |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Appetito ridotto | Comune |
Disturbi psichiatrici | Insonnia, ansietà | Comune |
Irritabilità | Non comune | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Molto comune |
Capogiro, emicrania, parestesia, ipoestesia | Comune | |
Amnesia, disartria, disgeusia, disturbo dell’equilibrio, tremore | Non comune | |
Patologie dell’occhio | Congiuntiviti | Comune |
Dolore oculare, esoftalmo | Non comune | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini, versamento dell’orecchio medio | Non comune |
Patologie cardiache | Tachicardia | Comune |
Patologie vascolari | Ipertensione | Molto comune |
Arrossamento | Comune | |
Sensazione di freddo alle estremità, flebiti | Non comune | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Tosse, rinorrea, asma, congestione nasale, dolore orofaringeo, dispnea | Comune |
Edema orofaringeo | Non comune | |
Patologie gastrointestinali | Nausea | Molto comune |
Diarrea, vomito, dolore addominale, dispepsia | Comune | |
Distensione addominale | Non comune | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea | Molto comune |
Contusione, prurito, orticaria, dermatite, eritema | Comune | |
Angioedema, orticaria acuta, sudore freddo, reazione di fotosensibilità, sudorazione notturna, iperidrosi | Non comune | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Dolore dorsale, artralgia, dolore alle estremità, mialgia, spasmi muscolari, debolezza muscolare | Comune |
Contrazione muscolare | Non comune | |
Patologie renali e urinarie | Proteinuria | Non comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Reazioni locali (per es., dolore/gonfiore/reazione/prurito in sede di infusione), piressia, affaticamento | Molto Comune |
Brividi, edema, malattia simil-influenzale, fastidio al torace, dolore toracico, astenia, malessere, irrigidimenti | Comune | |
Costrizione toracica, sensazione di calore, sensazione di bruciore, edema | Non comune | |
Esami diagnostici | Aumento del livello di colesterolo nel sangue, aumento della creatininemia, aumento dell’azotemia, diminuzione del numero di globuli bianchi, aumento dell’alanina amminotransferasi, diminuzione dell’ematocrito, diminuzione del numero di globuli rossi, aumento della frequenza respiratoria | Non comune |
Tabella 2 Reazioni avverse (AR) dopo l’immissione in commercio | ||
Sistemi e organi secondo MedDRA (SOC) | Reazione avversa | Frequenza |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Emolisi | Non nota |
Disturbi del sistema immunitario | Shock anafilattico | Non nota |
Patologie del sistema nervoso | Attacco ischemico transitorio, accidente cerebrovascolare | Non nota |
Patologie cardiache | Infarto miocardico | Non note |
Patologie vascolari | Ipotensione, trombosi venosa profonda | Non nota |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Embolia polmonare, edema polmonare | Non nota |
Esami diagnostici | Test di Coombs diretto positivo, saturazione di ossigeno diminuita | Non nota |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | Traumatismo polmonare acuto correlato a trasfusione | Non nota |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Non è stata stabilita la sicurezza di questo medicinale per l’utilizzo in gravidanza in trial clinici controllati, pertanto deve essere somministrato con cautela alle donne in gravidanza e alle madri che allattano. Si è osservato che i prodotti IVIg attraversano la placenta in modo crescente durante il terzo trimestre. L’esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non siano attesi effetti nocivi sul decorso della gravidanza o sul feto e il neonato. Allattamento Le immunoglobuline vengono secrete nel latte e possono contribuire a proteggere il neonato dai patogeni che hanno una porta di accesso a livello della mucosa. Non si prevedono effetti negativi sul neonato/bambino allattato. Fertilità L’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono attesi effetti dannosi sulla fertilità.
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Non congelare. Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione, vedere paragrafo 6.3.