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KIOVIGEV FL 10ML 100MG/ML

SHIRE ITALIA SpA

Principio attivo: IMMUNOGLOBULINA UMANA NORMALE

€50,40
prezzo indicativo
ATC: J06BA02 Descrizione tipo ricetta:
OSP - USO OSPEDALIERO
Presenza Glutine:
Classe 1: H Forma farmaceutica:
SOLUZIONE PER INFUSIONE
Presenza Lattosio:

Terapia sostitutiva in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in caso di: • Sindromi da immunodeficienza primaria (PID) con produzione anticorpale compromessa (vedere paragrafo 4.4). • Immunodeficienze secondarie (SID) in pazienti che soffrono di infezioni gravi o ricorrenti, trattamento antimicrobico inefficace e specifica con insufficienza anticorpale specifica accertata(PSAF)* o livelli sierici di IgG <4 g/l. *PSAF = incapacità di incrementare dialmeno 2 volte il titolo anticorpale di IgG a seguito di vaccinazione pnemococcica con antigene polisaccaridico e polipeptidico. Immunomodulazione in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in caso di: • Trombocitopenia immune primaria (ITP) in pazienti ad alto rischio di emorragia o prima di un intervento chirurgico per correggere la conta delle piastrine. • Sindrome di Guillain Barré. • Malattia di Kawasaki (in associazione con acido acetilsalicilico; vedere 4.2). • Poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP). • Neuropatia motoria multifocale (MMN).

Scheda tecnica (RCP) Eccipienti:

Vaccini con virus vivi attenuati La somministrazione di immunoglobulina può compromettere per un periodo minimo di 6 settimane e un periodo massimo di 3 mesi l’efficacia di vaccini con virus vivi attenuati, quali morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione del prodotto, deve trascorrere un periodo di 3 mesi prima di sottoporsi a vaccinazione con vaccini con virus vivi attenuati. In caso di morbillo, tale compromissione può persistere fino ad 1 anno. Pertanto, è necessario controllare lo stato degli anticorpi nei pazienti che ricevono il vaccino contro il morbillo. La diluizione di KIOVIG con una soluzione di glucosio al 5% può portare all’aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Diuretici dell’ansa Evitare l’uso concomitante di diuretici dell’ansa. Popolazione pediatrica Le interazioni elencate si applicano sia ad adulti che ai bambini.

Scheda tecnica (RCP) Composizione:

Immunoglobulina umana normale (IVIg) Un ml contiene: Immunoglobulina umana normale 100 mg (purezza almeno del 98% IgG) Ogni flaconcino da 10 ml contiene: 1 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 25 ml contiene: 2,5 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 50 ml contiene: 5 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 100 ml contiene: 10 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 200 ml contiene: 20 g di immunoglobulina umana normale Ogni flaconcino da 300 ml contiene: 30 g di immunoglobulina umana normale Distribuzione delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi): IgG1 ≥ 56,9% IgG2 ≥ 26,6% IgG3 ≥ 3,4% IgG4 ≥ 1,7% Il contenuto massimo di IgA è 140 mcg /ml. Prodotta dal plasma di donatori umani. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipersensibilità a immunoglobuline umane, in particolare in pazienti che presentano anticorpi contro IgA. Pazienti con carenza selettiva di IgA che hanno sviluppato anticorpi contro le IgA, poiché la somministrazione di un prodotto contenente IgA può provocare anafilassi.

Posologia

La terapia sostitutiva deve essere iniziata e monitorata da un medico con esperienza nel trattamento dell’immunodeficienza. Posologia La dose e lo schema posologico dipendono dall’indicazione.In terapia sostitutiva, la dose deve essere adattata alle esigenze specifiche di ciascun paziente, le quali sono dettate dalla farmacocinetica e dalla risposta clinica. La dose basata sul peso corporeo può richiedere un aggiustamento nei pazienti sottopeso o sovrappeso. Gli schemi posologici descritti di seguito sono forniti come linea guida. Terapia sostitutiva nelle sindromi da immunodeficienza primaria Lo schema posologico deve raggiungere una concentrazione minima di IgG (misurata prima della successiva infusione) di almeno 5-6 g/L. Sono necessari da tre a sei mesi dall’inizio della terapia perché si raggiunga l’equilibrio (livelli di IgG allo stato stazionario). La dose iniziale consigliata è di 0,4-O,8 g/kg in somministrazione unica, seguita da almeno 0,2 g/kg ogni tre-quattro settimane. La dose necessaria per raggiungere una concentrazione minima di 5-6 g/L è dell’ordine di 0,2-0,8 g/kg/mese. L’intervallo tra le dosi dopo il raggiungimento dello stato stazionario varia da 3 a 4 settimane. È necessario misurare e valutare le concentrazioni minime di IgG insieme all’incidenza di infezione. Per ridurre la frequenza di infezioni batteriche, può essere necessario aumentare la dose e raggiungere concentrazioni minime più elevate. Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, che non hanno risposto all’antibioticoterapia profilattica; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto alla vaccinazione antipneumococco; AIDS congenito e infezioni batteriche ricorrenti . La dose consigliata è di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. Immunodeficienze secondarie (come definite nel paragrafo 4.1.) La dose raccomandata è di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. I livelli minimi di IgG devono essere misurati e valutati unitamente all’incidenza di infezioni. Se necessario il dosaggio deve essere modificato per ottenereuna protezione ottimale contro le infezioni, potrebbe essere necessario un aumento del dosaggio in pazienti con infezione persistente; una riduzione del dosaggio può essere presa in considerazione quando il paziente rimane libero da infezione. Ipogammaglobulinemia in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche La dose consigliata è di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. Le concentrazioni minime devono essere mantenute superiori a 5 g/l. Trombocitopenia immune primaria Esistono due tipi di regimi di trattamento alternativi: • 0,8-1 g/kg somministrato il giorno 1; questa dose può essere ripetuta ogni 3 giorni; • 0,4 g/kg ogni giorno per due-cinque giorni. Il trattamento può essere ripetuto in caso di recidiva. Sindrome di Guillain Barré 0,4 g/kg/dì per 5 giorni (possibile ripetizione del dosaggio in caso di recidiva). Malattia di Kawasaki Somministrare 2 g/kg in dose singola. È necessario trattare contemporaneamente i pazienti con acido acetilsalicilico. Polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) Dose iniziale: 2 g/kg suddivisa in 2-5 giorni consecutivi Dosi di mantenimento: 1 g/kg in 1-2 giorni consecutivi ogni 3 settimane. L’effetto del trattamento deve essere valutato dopo ogni ciclo; se non si osserva alcun effetto dopo 6 mesi, il trattamento deve essere interrotto. Se il trattamento è efficace, la somministrazione a lungo termine deve essere soggetta alla discrezione del medico in base alla risposta del paziente e alla risposta di mantenimento. È possibile che il dosaggio e gli intervalli debbano essere adattati in base al decorso individuale della malattia. Neuropatia motoria multifocale (MMN) Dose iniziale: 2 g/kg somministrata per 2-5 giorni consecutivi. Dose di mantenimento: 1 g/kg ogni 2-4 settimane o 2 g/kg ogni 4-8 settimane L’effetto del trattamento deve essere valutato dopo ogni ciclo; se dopo 6 mesi non si osserva alcun effetto, il trattamento deve essere interrotto. Se il trattamento è efficace, un trattamento a lungo termine deve essere soggetto alla discrezione del medico in base alla risposta del paziente e alla risposta di mantenimento. La dose e gli intervalli potrebbero richiedere un adattamento in base al decorso individuale della malattia Le dosi raccomandate sono riepilogate nella tabella che segue:

Indicazione Dose Frequenza delle iniezioni
Terapia sostitutiva in sindromi da immunodeficienza primaria dose iniziale: 0,4-0,8 g/kg ogni 3-4 settimane per ottenere una concentrazione minima di IgG di almeno 5-6 g/l
dose di mantenimento: 0,2-0,8 g/kg
Terapia sostitutiva in sindromi da immunodeficienza secondaria 0,2-0,4 g/kg ogni 3-4 settimane per ottenere una concentrazione minima di IgG di almeno 5-6 g/l
AIDS congenito 0,2-0,4 g/kg ogni 3-4 settimane
Ipogammaglobulinemia (< 4 g/l) in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche 0,2-0,4 g/kg ogni 3-4 settimane per ottenere una concentrazione minima di IgG superiore a 5 g/l
Immunomodulazione:
Trombocitopenia immune primaria 0,8-1 g/kg oppure 0,4 g/kg/dì giorno 1, con possibilità di ripetizione una volta entro 3 giorni per 2-5 giorni
Sindrome di Guillain Barré 0,4 g/kg/dì per 5 giorni
Malattia di Kawasaki 2 g/kg in una sola dose in associazione con acido acetilsalicilico
Poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) dose iniziale: 2 g/kg in dosi frazionate nell’ arco di 2-5 giorni ogni 3 settimane nell’ arco di 1-2 giorni
dose di mantenimento: 1 g/kg
Neuropatia motoria multifocale (MMN) dose iniziale:2 g/kg somministrata nell’arco di 2-5 giorni ogni 2-4 settimane o ogni 4-8 settimane nell’arco di2-5 giorni
dose di mantenimento: 1 g/kg o 2 g/kg
Popolazione pediatrica La posologia dei bambini e degli adolescenti (0-18 anni) non è diversa da quella degli adulti, poiché la posologia per ogni indicazione è fornita per peso corporeo e viene regolata in base agli esiti clinici delle condizioni suddette. Insufficienza epatica Non ci sono evidenze disponibili per richiedere un aggiustamento della dose. Insufficienza renale Nessun aggiustamento della dose se non clinicamente giustificato, vedere paragrafo 4.4. Anziani Nessun aggiustamento della dose se non clinicamente giustificato, vedere paragrafo 4.4. Modo di somministrazione Per via endovenosa. L’immunoglobulina umana normale deve essere somministrata per via endovenosa a una velocità iniziale di 0,5 ml/kg PC/ora per 30 minuti. Se ben tollerata (vedere paragrafo 4.4), la velocità di somministrazione può essere gradualmente aumentata fino a un massimo di 6 ml/kg PC/ora. I dati clinici ricavati da un numero limitato di pazienti confermano che i pazienti adulti affetti da PID possono tollerare una velocità di infusione fino a 8 ml/kg PC/ora. Per ulteriori precauzioni di impiego, vedere il paragrafo 4.4. Nel caso in cui sia necessario provvedere alla diluizione prima della infusione, KIOVIG può essere diluito con una soluzione di glucosio al 5% per arrivare ad una concentrazione finale di 50 mg/ml (immunoglobulina al 5%). Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Qualsiasi evento avverso correlato all’infusione deve essere trattato riducendo la velocità di infusione o interrompendo l’infusione stessa.

Avvertenze e precauzioni

Reazioni all’infusione Alcune reazioni avverse severe (per es., mal di testa, vampate di calore, brividi, mialgia, respiro sibilante, tachicardia, lombalgia, nausea e ipotensione) possono essere correlate alla velocità di infusione. Seguire con attenzione la velocità di infusione consigliata nel paragrafo 4.2. I pazienti devono essere strettamente monitorati e osservati attentamente per verificare la presenza di sintomi durante il periodo di infusione. Alcune reazioni avverse possono verificarsi con maggiore frequenza: • in caso di velocità di infusione elevata • in pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta oppure, in rari casi, quando il prodotto a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o quando trascorre un periodo di tempo lungo dalla precedente infusione. • in pazienti con infezioni non trattate o con infiammazione cronica sottostante. Precauzioni per l’uso È spesso possibile evitare potenziali complicazioni verificando che i pazienti: - non siano sensibili all’immunoglobulina umana normale iniettando inizialmente il prodotto lentamente (0,5 ml/kg PC/ora); - vengano monitorati attentamente per rilevare eventuali sintomi durante il periodo di infusione. In particolare, i pazienti mai trattati con immunoglobulina umana normale, i pazienti provenienti da un trattamento con un altro prodotto IVIg o per i quali è trascorso un lungo periodo dalla precedente infusione devono essere monitorati in ospedale durante la prima infusione e durante la prima ora dal termine della stessa, per rilevare potenziali reazioni avverse. Tutti gli altri pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti dopo la somministrazione. Per tutti i pazienti la somministrazione di IVIg richiede: • adeguata idratazione prima dell’inizio dell’infusione di IVIg, • monitoraggio delle urine, • monitoraggio dei livelli di creatinina sierica, • monitoraggio dei segni e dei sintomi di trombosi, • valutazione della viscosità ematica in pazienti a rischio di iperviscosità, • non utilizzo concomitante di diuretici dell’ansa (vedere paragrafo 4.5). In caso di reazione avversa deve essere ridotta la velocità di somministrazione o deve essere interrotta l’infusione. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla severitàdella reazione avversa. Se è necessaria una diluizione di KIOVIG a concentrazioni inferiori per i pazienti affetti da diabete mellito, può essere necessario riconsiderare l’uso di una soluzione di glucosio al 5% per la diluizione. Ipersensibilità Le reazioni di ipersensibilità sono rare. L’anafilassi si può sviluppare in pazienti • con livelli di IgA non rilevabili che hanno anticorpi anti-IgA • che hanno tollerato un trattamento precedente con immunoglobuline umane normali In caso di shock, deve essere somministrato il trattamento medico standard. Tromboembolia Esistono evidenze cliniche di un’associazione tra somministrazione di IVIg ed eventi tromboembolici quali infarto miocardico, accidente cerebrovascolare (incluso ictus), embolia polmonare e trombosi venosa profonda che si presume correlata a un aumento relativo della viscosità ematica in seguito all’elevato afflusso di immunoglobulina in pazienti a rischio. Si deve prestare una particolare attenzione nella prescrizione e infusione di IVIg in pazienti obesi e con fattori di rischio pre-esistenti di eventi trombotici (quali storia di aterosclerosi fattori multipli di rischio cardiovascolare, età avanzata, gittata cardiaca insufficiente, ipertensione, uso di estrogeni, diabete mellito e anamnesi di malattia vascolare o episodi trombotici, pazienti con trombofilia acquisita o congenita, disordini da ipercoagulazione, pazienti immobilizzati per periodi prolungati, pazienti gravemente ipovolemici, pazienti con disturbi che provocano l’incremento della viscosità ematica, pazienti con cateteri vascolari a permanenza e pazienti trattati con alte dosi e infusione rapida). In pazienti che ricevono la terapia con IVIg si possono verificare iperproteinemia, aumento della viscosità del siero e successiva pseudoiponatremia relativa. Questi eventi devono essere valutati dai medici, perché l’inizio di un trattamento per la cura dell’iponatremia reale (cioè, la riduzione di acqua libera nel siero) in questi pazienti può portare a un ulteriore aumento della viscosità del siero e a una possibile predisposizione agli eventi tromboembolici.Nei pazienti a rischio di reazioni avverse tromboemboliche, i prodotti IVIg devono essere somministrati alla minima velocità di infusione e dose praticabili. Insufficienza renale acuta Sono stati riportati casi di insufficienza renale acuta in pazienti che seguono una terapia con IVIg. Questi includono insufficienza renale acuta, necrosi tubulare acuta, nefropatia tubulare prossimale e nefrosi osmotica. Nella maggior parte dei casi sono stati identificati dei fattori di rischio, quali insufficienza renale preesistente, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, farmaci nefrotossici concomitanti, età superiore a 65 anni, sepsi, iperviscositào paraproteinemia. I parametri renali devono essere valutati prima dell’infusione di IVIg, in particolare in pazienti ritenuti potenzialmente a rischio di sviluppare insufficienza renale acuta e di nuovo a intervalli appropriati. Nei pazienti a rischio di insufficienza renale acuta, i prodotti IVIg devono essere somministrati alla velocità di infusione e alla dose praticabile minime. In caso di insufficienza renale, deve essere presa in considerazione l’interruzione della terapia con IVIg. Sebbene questi episodi di disfunzione renale e insufficienza renale acuta siano stati associati all’uso di molti dei prodotti IVIg autorizzati che contengono vari eccipienti, quali saccarosio, glucosio e maltosio, quelli che contengono saccarosio come stabilizzante rappresentano un’altissima percentuale del numero complessivo. Nei pazienti a rischio, è opportuno prendere in considerazione l’uso di prodotti IVIg che non contengono questi eccipienti. KIOVIG non contiene saccarosio, maltosio o glucosio. Traumatismo polmonare acuto correlato a trasfusione (TRALI) Nei pazienti che hanno ricevuto IVIg (incluso KIOVIG) sono stati riportati casi di edema polmonare acuto non cardiogenico (traumatismo polmonare acuto correlato a trasfusione, Transfusion Related Acute Lung Injury, TRALI) Il TRALI è caratterizzato da ipossia severa, dispnea, tachipnea, cianosi, febbre e ipotensione. I sintomi di TRALI si sviluppano tipicamente durante la trasfusione o entro 6 ore dalla stessa, spesso entro 1-2 ore. Pertanto, i pazienti che ricevono IVIg devono essere monitorati e l’infusione di IVIg deve essere immediatamente interrotta in caso di reazioni avverse polmonari. Il TRALI è una condizione potenzialmente fatale che richiede una gestione immediata in terapia intensiva. Sindrome da meningite asettica (AMS) È stata riportata sindrome da meningite asettica (Aseptic Meningitis Syndrome, AMS) in combinazione con il trattamento con IVIg. La sindrome in genere inizia dopo un periodo che varia da diverse ore a 2 giorni dal trattamento con IVIg. Gli studi sul liquido cerebrospinale spesso sono positivi per pleiocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm³, soprattutto granulociti, e livelli di proteine elevati, fino a diverse centinaia di mg/dL. L’AMS può verificarsi più frequentemente in combinazione con alte dosi di trattamento con IVIg (2 g/kg). I pazienti che mostrano tali segni e sintomi devono essere sottoposti a un esame neurologico approfondito, che includa studi del liquido cerebrale spinale, per escludere altre cause di meningite. L’interruzione del trattamento con IVIg ha portato alla remissione dell’AMS entro alcuni giorni senza sequele. Dati successivi all’immisione sul mercato di KIOVIG non hanno evidenziato una chiara correlazione tra AMS e KIOVIG ad alte dosi. Incidenze superiori di AMS sono state osservate nelle donne. Anemia emolitica I prodotti IVIg possono contenere anticorpi gruppo sanguigno-specifici che possono agire come emolisine e indurre il rivestimento in vivo degli eritrociti con le immunoglobuline, causando una reazione antiglobulinica diretta positiva (test di Coombs) e raramente l’emolisi. L’anemia emolitica può svilupparsi secondariamente alla terapia con prodotti IVIg a causa del maggior sequestro di eritrociti (RBC). I contenitori di IVIg devono essere controllati per l’eventuale presenza di segni e sintomi clinici di emolisi (vedere paragrafo 4.8). Neutropenia / Leucopenia Una diminuzione transitoria della conta dei neutrofili e/o episodi di neutropenia, a volte severi, sono stati riportati dopo il trattamento con IVIg. Questo si verifica in genere entro poche ore o pochi giorni dopo la somministrazione di IVIg e si risolve spontaneamente entro 7-14 giorni. Interferenza con test sierologici Dopo l’infusione di immunoglobulina, l’incremento transitorio dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue di un paziente può portare a risultati falsi positivi nei test sierologici. La trasmissione passiva di anticorpi ad antigeni eritrocitari, ad esempio A, B e D, può interferire con alcuni test sierologici per anticorpi eritrocitari, per esempio il test dell’antiglobulina diretto (DAT, test di Coombs diretto). La somministrazione di KIOVIG può portare a risultati falsi positivi dei test dipendenti dal rilevamento di beta-D-glucani per la diagnosi di micosi. Ciò può perdurare nelle settimane successive all’infusione del prodotto. Agenti trasmissibili KIOVIG è prodotto a partire dal plasma umano. Misure standard per prevenire le infezioni derivanti dall’uso di medicinali preparati dal sangue o dal plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei lotti di plasma per individuare l’eventuale presenza di marker di infezione e l’inclusione di passaggi di produzione efficaci per l’inattivazione/rimozione di virus. Ciononostante, quando vengono somministrati medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmettere un agente infettivo non può essere esclusa completamente. Ciò riguarda anche virus sconosciuti o emergenti e altri agenti patogeni. Le misure intraprese sono considerate efficaci per virus con capside lipidico quali HIV, HBV e HCV e per i virus privi di capside lipidico HAV e parvovirus B19. Vi sono esperienze cliniche rassicuranti relative alla mancata trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con immunoglobuline e si presume inoltre che il contenuto di anticorpi contribuisca in modo notevole alla sicurezza virale. È fortemente consigliato che, ogni volta che KIOVIG viene somministrato a un paziente, il nome e il numero di lotto del prodotto vengano registrati per mantenere un legame tra il paziente e il lotto del prodotto. Popolazione pediatrica Non esistono rischi specifici per la popolazione pediatrica riguardo a qualsiasi evento avverso suddetto. I pazienti pediatrici possono essere più sensibili al sovraccarico di volume (vedere paragrafo 4.9).

Interazioni

Vaccini con virus vivi attenuati La somministrazione di immunoglobulina può compromettere per un periodo minimo di 6 settimane e un periodo massimo di 3 mesi l’efficacia di vaccini con virus vivi attenuati, quali morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione del prodotto, deve trascorrere un periodo di 3 mesi prima di sottoporsi a vaccinazione con vaccini con virus vivi attenuati. In caso di morbillo, tale compromissione può persistere fino ad 1 anno. Pertanto, è necessario controllare lo stato degli anticorpi nei pazienti che ricevono il vaccino contro il morbillo. La diluizione di KIOVIG con una soluzione di glucosio al 5% può portare all’aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Diuretici dell’ansa Evitare l’uso concomitante di diuretici dell’ansa. Popolazione pediatrica Le interazioni elencate si applicano sia ad adulti che ai bambini.

Effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza Occasionalmente sono state rilevate reazioni avverse quali brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione e modesta lombalgia. Raramente le immunoglobuline umane normali causano un brusco abbassamento della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità a una precedente somministrazione. Con la somministrazione di immunoglobuline umane normali sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile e rari casi di reazioni cutanee temporanee (compreso lupus eritematoso cutaneo - frequenza non nota). Sono state osservate reazioni emolitiche reversibili in pazienti, soprattutto di gruppo sanguigno A, B e AB. In casi rari si può verificare anemia emolitica che richiede trasfusione dopo terapia con IVIg a dose elevata (vedere anche paragrafo 4.4). È stato osservato un aumento del livello sierico della creatinina e/o insufficienza renale acuta. Molto raramente: reazioni tromboemboliche quali infarto del miocardio, ictus, embolia polmonare, e trombosi venose profonde. Casi di lesione polmonare acuta correlata a trasfusione (TRALI) Tabella delle reazioni avverse Le tabelle seguenti sono state stilate in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC, Classificazione per sistemi e organi, e livello termine preferito). La Tabella 1 mostra le reazioni avverse osservate durante le sperimentazioni cliniche e la Tabella 2 mostra le AR osservate dopo l’immissione in commercio. Le frequenze sono state valutate sulla base delle seguenti convenzioni: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000) e molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna categoria di frequenza, le reazioni avverse sono elencate in ordine di gravità decrescente.

Tabella 1 Frequenza delle reazioni avverse (ADR) - in studi clinici con KIOVIG
Sistemi e organi secondo MedDRA (SOC) Reazione avversa Frequenza
Infezioni ed infestazioni Bronchiti, nasofaringiti Comune
Sinusite cronica, micosi, infezioni, infezioni renali, sinusite, infezioni delle vie respiratorie superiori, infezioni delle vie urinarie, infezioni batteriche delle vie urinarie, meningite asettica Non comune
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia, linfadenopatia Comune
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità, reazione anafilattica Non comune
Patologie endocrine Disfunzione tiroidea Non comune
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Appetito ridotto Comune
Disturbi psichiatrici Insonnia, ansietà Comune
Irritabilità Non comune
Patologie del sistema nervoso Cefalea Molto comune
Capogiro, emicrania, parestesia, ipoestesia Comune
Amnesia, disartria, disgeusia, disturbo dell’equilibrio, tremore Non comune
Patologie dell’occhio Congiuntiviti Comune
Dolore oculare, esoftalmo Non comune
Patologie dell’orecchio e del labirinto Vertigini, versamento dell’orecchio medio Non comune
Patologie cardiache Tachicardia Comune
Patologie vascolari Ipertensione Molto comune
Arrossamento Comune
Sensazione di freddo alle estremità, flebiti Non comune
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Tosse, rinorrea, asma, congestione nasale, dolore orofaringeo, dispnea Comune
Edema orofaringeo Non comune
Patologie gastrointestinali Nausea Molto comune
Diarrea, vomito, dolore addominale, dispepsia Comune
Distensione addominale Non comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eruzione cutanea Molto comune
Contusione, prurito, orticaria, dermatite, eritema Comune
Angioedema, orticaria acuta, sudore freddo, reazione di fotosensibilità, sudorazione notturna, iperidrosi Non comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Dolore dorsale, artralgia, dolore alle estremità, mialgia, spasmi muscolari, debolezza muscolare Comune
Contrazione muscolare Non comune
Patologie renali e urinarie Proteinuria Non comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Reazioni locali (per es., dolore/gonfiore/reazione/prurito in sede di infusione), piressia, affaticamento Molto Comune
Brividi, edema, malattia simil-influenzale, fastidio al torace, dolore toracico, astenia, malessere, irrigidimenti Comune
Costrizione toracica, sensazione di calore, sensazione di bruciore, edema Non comune
Esami diagnostici Aumento del livello di colesterolo nel sangue, aumento della creatininemia, aumento dell’azotemia, diminuzione del numero di globuli bianchi, aumento dell’alanina amminotransferasi, diminuzione dell’ematocrito, diminuzione del numero di globuli rossi, aumento della frequenza respiratoria Non comune
Tabella 2 Reazioni avverse (AR) dopo l’immissione in commercio
Sistemi e organi secondo MedDRA (SOC) Reazione avversa Frequenza
Patologie del sistema emolinfopoietico Emolisi Non nota
Disturbi del sistema immunitario Shock anafilattico Non nota
Patologie del sistema nervoso Attacco ischemico transitorio, accidente cerebrovascolare Non nota
Patologie cardiache Infarto miocardico Non note
Patologie vascolari Ipotensione, trombosi venosa profonda Non nota
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Embolia polmonare, edema polmonare Non nota
Esami diagnostici Test di Coombs diretto positivo, saturazione di ossigeno diminuita Non nota
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Traumatismo polmonare acuto correlato a trasfusione Non nota
Descrizione delle reazioni avverse selezionate Contrazione muscolare e debolezza muscolare sono state riportate solo in pazienti affetti da MMN. Popolazione pediatrica La frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini sono identici a quelli negli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa. Per le informazioni sulla sicurezza riguardo agli agenti trasmissibili, vedere il paragrafo 4.4.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza Non è stata stabilita la sicurezza di questo medicinale per l’utilizzo in gravidanza in trial clinici controllati, pertanto deve essere somministrato con cautela alle donne in gravidanza e alle madri che allattano. Si è osservato che i prodotti IVIg attraversano la placenta in modo crescente durante il terzo trimestre. L’esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non siano attesi effetti nocivi sul decorso della gravidanza o sul feto e il neonato. Allattamento Le immunoglobuline vengono secrete nel latte e possono contribuire a proteggere il neonato dai patogeni che hanno una porta di accesso a livello della mucosa. Non si prevedono effetti negativi sul neonato/bambino allattato. Fertilità L’esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono attesi effetti dannosi sulla fertilità.

Conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Non congelare. Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la diluizione, vedere paragrafo 6.3.

Farmaci

GRIFOLS ITALIA SpA

FLEBOGAMMA DIFEV 200ML 20G

PRINCIPIO ATTIVO: IMMUNOGLOBULINA UMANA NORMALE

PREZZO INDICATIVO:1.663,60 €

GRIFOLS ITALIA SpA

FLEBOGAMMA DIFEV 50ML 5G

PRINCIPIO ATTIVO: IMMUNOGLOBULINA UMANA NORMALE

PREZZO INDICATIVO:415,90 €

GRIFOLS ITALIA SpA

FLEBOGAMMA DIFFL 100ML 5G

PRINCIPIO ATTIVO: IMMUNOGLOBULINA UMANA NORMALE

PREZZO INDICATIVO:415,90 €