ELIQUIS 20CPR RIV 2,5MG -Effetti indesiderati

ELIQUIS 20CPR RIV 2,5MG Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Riassunto del profilo di sicurezza La sicurezza di apixaban è stata valutata in 7 studi clinici di Fase III che includevano più di 21.000 pazienti: più di 5.000 pazienti negli studi nella pTEV, più di 11.000 pazienti negli studi nella NVAF e più di 4000 pazienti negli studi nel trattamento della TEV (tTEV) per un'esposizione media totale di 20 giorni, 1,7 anni e 221 giorni, rispettivamente (vedere paragrafo 5.1). Le reazioni avverse comuni sono state: emorragie, contusioni, epistassi ed ematoma (vedere Tabella 2 per il profilo delle reazioni avverse e le frequenze per indicazione). Negli studi nella pTEV, in totale, l’11% dei pazienti trattati con apixaban 2,5 mg due volte al giorno ha manifestato reazioni avverse. L'incidenza complessiva delle reazioni avverse correlate al sanguinamento con apixaban è stata del 10% negli studi apixaban vs enoxaparina. Negli studi nella NVAF, l'incidenza complessiva delle reazioni avverse correlate al sanguinamento con apixaban è stata del 24,3% nello studio apixaban vs warfarin e del 9,6% nello studio apixaban vs acido acetilsalicilico. Nello studio apixaban vs warfarin l'incidenza di sanguinamento maggiore gastrointestinale ISTH (incluso sanguinamento del tratto gastrointestinale superiore, tratto gastrointestinale inferiore e sanguinamento rettale) con apixaban è stato dello 0,76%/anno. L'incidenza di sanguinamento maggiore intraoculare ISTH con apixaban è stato dello 0,18%/anno. Negli studi nel tTEV, l'incidenza complessiva delle reazioni avverse correlate al sanguinamento con apixaban è stata del 15,6% nello studio apixaban vs enoxaparina/warfarin e del 13,3% nello studio apixaban vs placebo (vedere paragrafo 5.1). Elenco tabellare delle reazioni avverse La tabella 2 mostra le reazioni avverse classificate secondo la classificazione per sistemi e organi e per frequenza utilizzando le seguenti convenzioni: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100, < 1/10); non comune (≥ 1/1.000,< 1/100); raro (≥ 1/10.000,< 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) per la pTEV, la NVAF ed il tTEV rispettivamente.Tabella 2

Classificazione per Sistemi e Organi Prevenzione del TEV negli adulti sottoposti ad intervento chirurgico di sostituzione elettiva dell'anca o del ginocchio (pTEV) Prevenzione dell’ictus e dell’emboliasistemica nei pazienti adulti affetti da NVAF, con uno o piùfattori di rischio (NVAF) Trattamento della TVP e della EP, e prevenzione delle recidive di TVP ed EP (tTEV)
Patologie del sistema emolinfopoietico    
Anemia Comune Comune Comune
Trombocitopenia Non comune Non comune Comune
Disturbi del sistema immunitario    
Ipersensibilità, edema allergico e anafilassi Raro Non comune Non comune
Prurito Non comune Non comune Non comune*
Patologie del sistema nervoso    
Emorragia cerebrale Non nota Non comune Raro
Patologie dell’occhio    
Emorragia degli occhi (compresa emorragia congiuntivale) Raro Comune Non comune
Patologie vascolari    
Emorragia, ematoma Comune Comune Comune
Ipotensione (compresa ipotensione procedurale) Non comune Comune Non comune
Emorragia intraddominale Non nota Non comune Non nota
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche    
Epistassi Non comune Comune Comune
Emottisi Raro Non comune Non comune
Emorragia del tratto respiratorio Non nota Raro Raro
Patologie gastrointestinali    
Nausea Comune Comune Comune
Emorragia gastrointestinale Non comune Comune Comune
Emorragia emorroidale Non nota Non comune Non comune
Emorragia della bocca Non nota Non comune Comune
Ematochezia Non comune Non comune Non comune
Emorragia rettale, sanguinamento gengivale Raro Comune Comune
Emorragia retroperitoneale Non nota Raro Non nota
Patologie epatobiliari    
Alterazioni dei test della funzionalità epatica, aumento dell'aspartato aminotransferasi, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento della bilirubina ematica Non comune Non comune Non comune
Aumento della gammaglutamiltransferasi Non comune Comune Comune
Aumento dell’alanina aminotransferasi Non comune Non comune Comune
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo    
Esantema della cute Non nota Non comune Comune
Alopecia Raro Non comune Non comune
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo  
Emorragia muscolare Raro Raro Non comune
Patologie renali e urinarie  
Ematuria Non comune Comune Comune
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella  
Emorragia vaginale anormale, emorragia urogenitale Non comune Non comune Comune
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione  
Sanguinamento del sito di somministrazione Non nota Non comune Non comune
Esami diagnostici  
Sangue occulto positivo Non nota Non comune Non comune
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura  
Contusione Comune Comune Comune
Emorragia post procedurale (inclusi ematoma post procedurale, emorragia della ferita, ematoma nel sito di puntura del vaso ed emorragia nel sito del catetere), secrezione della ferita, emorragia del sito di incisione (incluso ematoma nel sito di incisione), emorragia operatoria Non comune Non comune Non comune
Emorragia traumatica Non nota Non comune Non comune
* Nello studio CV185057 (prevenzione a lungo termine della TEV) non si sono verificati casi di prurito generalizzato Il termine “Emorragia cerebrale” comprende tutte le emorragie intracraniche o intraspinali (es., ictus emorragico o putamen, emorragie cerebellari, intraventricolari o subdurali). L'uso di Eliquis può essere associato a un maggior rischio di sanguinamento occulto o manifesto in tessuti o organi, che può portare ad anemia post-emorragica. I segni, i sintomi e la gravità potranno variare in base al sito e al grado o all'entità del sanguinamento (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'Allegato V.

Farmaci

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