DESAMETASONE FOSF IM EV 10F4MG -Posologia
Il preparato può essere iniettato direttamente dalla fiala, senza miscelare o diluire. Se si preferisce, si può aggiungerlo, senza perdita di efficacia, al cloruro di sodio iniettabile, al destrosio iniettabile, o al sangue adatto per la trasfusione e si può somministrarlo per infusione venosa goccia a goccia. Quando viene aggiunto ad una soluzione per infusione, la miscela deve essere utilizzata entro 24 ore, dato che le soluzioni non contengono sostanze conservanti. Vanno osservate le misure di asepsi normalmente adottate per le iniezioni. Di norma la posologia parenterale varia da un terzo a un mezzo della dose orale somministrata ogni 12 ore. Tuttavia, in certe situazioni acute di emergenza, nelle quali la vita del paziente sia in pericolo, può essere giustificata la somministrazione di dosi superiori alla posologia abituale, che possono raggiungere valori multipli rispetto alle dosi orali. La posologia iniziale deve essere mantenuta invariata o deve essere modificata in modo adeguato fino al raggiungimento di una risposta soddisfacente. Se dopo un ragionevole periodo di tempo non si osserva una risposta clinica soddisfacente, si deve interrompere il trattamento con DESAMETASONE FOSFATO HOSPIRA soluzione iniettabile e passare ad altra terapia appropriata. È importante sottolineare che le esigenze posologiche sono variabili e che la posologia deve essere adattata ai singoli casi a seconda della malattia e della risposta del paziente. Ottenuta una risposta favorevole, si deve determinare l’appropriata posologia di mantenimento riducendo, a piccole quantità e a intervalli di tempo adeguati, la posologia iniziale del farmaco fino a raggiungere la dose minima sufficiente per mantenere la risposta clinica desiderata. È importante tenere presente che la posologia del farmaco deve essere regolata in base a un costante controllo clinico del paziente. Tra le situazioni che possono rendere necessaria una correzione della posologia vi sono le modificazioni delle condizioni cliniche secondarie a remissioni o a riacutizzazioni del processo morboso, alla risposta individuale del paziente e all’effetto dell’esposizione del paziente a situazioni di stress non direttamente collegate alla malattia; in quest’ultimo caso può essere necessario adottare la posologia del DESAMETASONE FOSFATO HOSPIRA soluzione iniettabile per un periodo di tempo che varia in funzione delle condizioni del paziente. Quando il farmaco è stato somministrato per un periodo di tempo superiore a qualche giorno, la sospensione del trattamento deve essere attuata gradualmente e non in modo brusco. Iniezione endovenosa e intramuscolare: qualora possibile, si impieghi la via endovenosa sia per la dose iniziale che per tutte le dosi somministrate successivamente mentre il paziente è in stato di shock (questo perché in tali pazienti ogni altra via di somministrazione, qualunque sia il farmaco, determina un tasso di assorbimento irregolare). Se si osserva una risposta pressoria, si impieghi la via intramuscolare fino a quando si potrà passare alla terapia orale. Per non arrecare disagio al paziente, non si devono iniettare per via intramuscolare più di 2 ml per ogni punto di iniezione. Nei casi di emergenza, la dose abituale per l’iniezione endovenosa o intramuscolare è di 1-5 ml (da 4 a 20 mg) a seconda della gravità della malattia (vedere anche Shock). Tale dose può essere ripetuta fino a quando si osserva una risposta adeguata. Una volta ottenuto un miglioramento iniziale, possono essere sufficienti dosi singole di 0,5-1 ml (da 2 a 4 mg), ripetibili qualora necessario. La posologia giornaliera complessiva non deve generalmente superare i 20 ml (80 mg), anche nelle forme gravi. Quando si desidera un effetto massimo costante, la somministrazione deve essere ripetuta a intervalli di 3-4 ore o deve essere effettuata mediante infusione venosa goccia a goccia. Le iniezioni endovenose ed intramuscolari sono indicate nelle malattie acute. Superata la fase acuta, si passi, non appena possibile, alla terapia steroidea orale. Shock: la dose abituale è di 2-6 mg/kg di peso corporeo somministrati in un’unica iniezione endovenosa. Qualora lo shock persista, tale dose può essere ripetuta entro 2-6 ore. Quale alternativa, il DESAMETASONE FOSFATO iniettabile può essere somministrato, alla dose di 2-6 mg/kg di peso corporeo, in un’unica iniezione endovenosa immediatamente seguita da un’ infusione venosa di una dose uguale. La terapia con DESAMETASONE FOSFATO iniettabile costituisce un complemento e non una sostituzione della terapia convenzionale (vedere paragrafo 4.4). Queste raccomandazioni riflettono la tendenza, nella pratica medica attuale, ad impiegare nel trattamento dello shock dosi di corticosteroidi elevate (farmacologiche). Le seguenti indicazioni posologiche sono state suggerite da vari autori: - Cavanagh: 3 mg/kg di peso corporeo per infusione venosa continua per 24 ore, dopo un’iniezione endovenosa iniziale di 20 mg. - Dietzman: 2-6 mg/kg di peso corporeo in un’unica iniezione endovenosa. - Frank: all’inizio 40 mg, seguiti da iniezione endovenosa ripetuta ogni 4-6 ore qualora lo shock persista. - Oaks: all’inizio 40 mg, seguiti da iniezione endovenosa ripetuta ogni 2-6 ore qualora lo shock persista. - Schumer: 1 mg/kg di peso corporeo in un’unica iniezione endovenosa. Queste dosi sono elevate rispetto alle dosi abitualmente consigliate per il Desametasone fosfato iniettabile: si tratta però di posologie da impiegarsi in situazioni di emergenza, in condizioni acute che richiedono alte dosi farmacologiche. La somministrazione di corticosteroidi a dosi elevate deve essere protratta solo fino a quando si osserva la stabilizzazione delle condizioni del paziente ed in genere per un periodo non superiore alle 48-72 ore. Si eviti la terapia protratta con queste dosi elevate, al fine di prevenire eventuali complicanze quali insufficienza surrenale o ulcera gastrointestinale. Edema cerebrale associato alla apoplessia acuta: inizialmente 10 mg (2,5 ml) di DESAMETASONE FOSFATO iniettabile per via endovenosa e in seguito per via intramuscolare 4 mg (1 ml) ogni 6 ore per 10 giorni. La dose deve essere ridotta a zero entro i 7 giorni successivi. Associato al trattamento di tumori cerebrali primitivi o metastatici, interventi neurochirurgici, traumi cranici, pseudotumori del cervello o preparazione all’intervento di pazienti che presentano aumento della pressione endocranica dovuta a tumore cerebrale: inizialmente 10 mg (2,5 ml) di DESAMETASONE FOSFATO iniettabile per via endovenosa e in seguito per via intramuscolare 4 mg (1 ml) ogni 6 ore fino a quando regrediscono i sintomi dell’edema cerebrale. Si osserva in genere una risposta entro 12-24 ore: la posologia può essere ridotta dopo 2-4 giorni e gradualmente sospesa nel corso di 5-7 giorni. Per il trattamento palliativo dei pazienti con tumori recidivi o inoperabili: la posologia di mantenimento deve essere adattata ai singoli casi impiegando il DESAMETASONE FOSFATO iniettabile o desametasone fosfato in compresse. Può essere adeguata una posologia di 2 mg 2-3 volte al giorno. È opportuno impiegare la posologia minima necessaria per il controllo dell’edema cerebrale. Si devono seguire le abituali precauzioni associate alla terapia corticosteroidea. Si deve prendere in considerazione l’eventuale opportunità di prescrivere antiacidi, anticolinergici e misure dietetiche per prevenire la comparsa di ulcere gastrointestinali o emorragie. Croup: la posologia abituale comporta in genere una dose singola variabile da 0,5 a 1,25 ml (da 2 a 5 mg) a seconda dell’età e del peso corporeo del bambino. Contemporaneamente deve essere attuata la terapia antidifterica convenzionale, comprendente dosi adeguate di antibiotici. Nei casi particolarmente gravi la terapia steroidea può essere continuata a basse dosi per 2 o 3 giorni quale misura precauzionale per prevenire l’insorgenza di ulteriori attacchi acuti. Associazione della terapia parenterale e orale: nelle allergie acute autolimitantisi o nelle riacutizzazioni di malattie allergiche croniche (rinite allergica acuta, attacchi acuti di asma bronchiale allergica stagionale, orticaria da farmaci, edema angioneurotico, dermatiti da contatto, ecc.), si consiglia il seguente schema posologico, secondo il quale la terapia parenterale e la terapia orale vengono somministrate in associazione:
POSOLOGIA (giornaliera complessiva) |
1° giorno | Un’iniezione singola di 1 ml (4 mg) di Desametasone Fosfato iniettabile per via i.m. | 4 mg |
2° giorno | 2 compresse da 0,5 mg di desametasone fosfato 2 volte al dì | 4 compresse |
3° giorno | 2 compresse da 0,5 mg di desametasone fosfato 2 volte al dì | 4 compresse |
4° giorno | 1 compressa da 0,5 mg di desametasone fosfato 2 volte al dì | 2 compresse |
5° giorno | 1 compressa da 0,5 mg di desametasone fosfato 2 volte al dì | 2 compresse |
6° giorno | 1 compressa da 0,5 mg di desametasone fosfato al dì | 1 compressa |
7° giorno | 1 compressa da 0,5 mg di desametasone fosfato al dì | 1 compressa |
8° giorno | Visita di controllo | |
SCHEMA POSOLOGICO (in alternativa al precedente) |
1° giorno | 1 o 2 ml di Desametasone Fosfato iniettabile (4 mg/ml) per via i.m. | 4 o 8 mg |
2° giorno | 2 compresse da 0,75 mg di desametasone fosfato 2 volte al dì | 4 compresse |
3° giorno | 2 compresse da 0,75 mg di desametasone fosfato 2 volte al dì | 4 compresse |
4° giorno | 1 compressa da 0,75 mg di desametasone fosfato 2 volte al dì | 2 compresse |
5° giorno | 1 compressa da 0,75 mg di desametasone fosfato al dì | 1 compressa |
6° giorno | 1 compressa da 0,75 mg di desametasone fosfato al dì | 1 compressa |
7° giorno | Nessun trattamento | |
8° giorno | Visita di controllo | |
Obbiettivo di questo schema è di offrire una terapia adeguata durante gli episodi acuti e al tempo stesso di ridurre al minimo il pericolo di iperdosaggio nei casi cronici. In alcuni pazienti è sufficiente, da solo, per consentire il controllo della malattia. Altri pazienti necessitano di un’ulteriore trattamento, per esempio steroidi per uso topico, antistaminici o broncodilatatori. In un limitato numero di pazienti può rendersi necessaria anche una terapia steroidea sistemica. In base alla posologia impiegata il giorno prima della ricomparsa dei sintomi in quest’ultimo gruppo di pazienti, il medico potrà decidere più agevolmente in merito all’opportunità di prescrivere un trattamento ulteriore. Nelle riacutizzazioni dell’asma accompagnate da sintomi di infezione, si raccomanda la contemporanea somministrazione di antibiotici.
Iniezioni intrasinoviali e nei tessuti molli: le iniezioni intrasinoviali e nei tessuti molli vengono generalmente impiegate quando le articolazioni e le sedi colpite non sono più di una o due. Non eliminano la necessità di attuare le misure convenzionali abitualmente adottate. Pur agendo favorevolmente sui sintomi, non costituiscono assolutamente una cura, dato che l’ormone non svolge alcun effetto sulla causa dell’infiammazione. Indichiamo alcune dosi singole normalmente impiegate:
Punto di iniezione | Volume di iniezione (ml) | Quantità di desametasone fosfato (mg) |
Grandi articolazioni (es. ginocchio) | 0,5 - 1 | 2 - 4 |
Piccole articolazioni (es. interfalangee, temporo-mandibolare) | 0,2 - 0,25 | 0,8 - 1 |
Borse (comprese quelle calcificate) | 0,5 - 0,75 | 2 - 3 |
Guaine tendinee | 0,1 - 0,25 | 0,4 - 1 |
Calli e duroni | 0,05 - 0,25 | 0,2 - 1 |
Plantare | 0,1 - 0,25 | 0,4 - 1 |
Digitale | 0,05 - 0,2 | 0,2 - 0,8 |
Infiltrazioni tessuti molli | 0,5 - 1,5 | 2 - 6 |
Gangli | 0,25 - 0,5 | 1 - 2 |
La frequenza dell’iniezione varia da una volta ogni 3-5 giorni a una volta ogni 2-3 settimane, a seconda della risposta al trattamento.