CALCITRIOLO EG 30CPS 0,25MCG -Interazioni
Essendo il calcitriolo il più efficace metabolita della vitamina D disponibile, non si prescriva alcun altro preparato a base di vitamina D durante il trattamento con calcitriolo, prevenendo in tal modo lo svilupparsi di un’ipervitaminosi D. Se al paziente viene commutata la terapia da ergocalciferolo (vitamina D2) a calcitriolo, potrebbero volerci parecchi mesi prima che i livelli ematici di ergocalciferolo ritornino ai valori al basale. Si sospenda la somministrazione di dosi farmacologiche di vitamina D e di suoi derivati durante il trattamento con Calcitriolo EG per evitare possibili effetti additivi e l’ipercalcemia.Ci si attenga scrupolosamente alle istruzioni dietetiche, soprattutto relativamente agli integratori di calcio, e si eviti l’assunzione incontrollata di preparati a base di calcio. La contemporanea somministrazione di un diuretico tiazidico aumenta il rischio di ipercalcemia. La posologia del calcitriolo deve essere determinata con cura nei pazienti in trattamento con digitale. L’ipercalcemia in questi pazienti può infatti causare l’insorgenza di aritmie cardiache. Esiste un rapporto di antagonismo funzionale tra gli analoghi della vitamina D che promuovono l’assorbimento di calcio ed i corticosteroidi che lo inibiscono. I farmaci contenenti magnesio (ad es. gli antiacidi) possono causare ipermagnesiemia e non devono quindi essere assunti durante la terapia con Calcitriolo EG da pazienti costretti a dialisi renale cronica. Poiché l’effetto di Calcitriolo EG coinvolge anche il trasporto dei fosfati nell’intestino, nei reni e nelle ossa, il dosaggio dei farmaci leganti i fosfati deve essere regolato in base alle concentrazioni sieriche di fosfato (valori normali: 2-5 mg/100 ml, o 0.65-1.62 mmol/l) I pazienti con rachitismo resistente alla vitamina D (ipofosfatemia familiare) devono continuare la loro terapia con fosfati per via orale. Si tenga tuttavia presente la possibile stimolazione dell’assorbimento intestinale di fosfati operata dal calcitriolo poiché tale effetto potrebbe modificare il fabbisogno di integratori a base di fosfati. La somministrazione di induttori enzimatici come fenitoina o fenobarbitale può causare un aumento del metabolismo e quindi una riduzione delle concentrazioni sieriche di calcitriolo. Potrebbe quindi essere necessaria la somministrazione di dosi più alte di calcitriolo in caso di assunzione concomitante. La colestiramina può ridurre l’assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e quindi compromettere l’assorbimento intestinale del calcitriolo.