CAELYX INFUS 1FL 10ML 2MG/ML -Effetti indesiderati

CAELYX INFUS 1FL 10ML 2MG/ML Controindicazioni Posologia Avvertenze e precauzioni Interazioni Effetti indesiderati Gravidanza e allattamento Conservazione

Riassunto del profilo di sicurezza Il più comune effetto indesiderato riportato negli studi clinici condotti nel tumore mammario/ovarico (50 mg/m² ogni 4 settimane) é stato l’eritrodisestesia palmo-plantare (PPE, palmar plantar erythrodysesthesia). L’incidenza globale di PPE riportata è stata del 44,0% - 46,1%. Questi effetti sono stati per la maggior parte lievi, con casi gravi (grado 3) riportati nel 17% - 19,5%. L’incidenza dei casi riportati con pericolo di vita (grado 4) è stata < 1%. La PPE ha raramente causato l’interruzione del trattamento (3,7% - 7,0%). La PPE è caratterizzata da eruzioni cutanee maculari, iperemiche e dolorose. Nelle pazienti in cui si è manifestata, si è verificata generalmente dopo 2 o 3 cicli di trattamento. Un miglioramento di solito si verifica dopo una - due settimane e, in alcuni casi, la completa guarigione si ha dopo 4 o più settimane. La piridossina alla dose di 50 - 150 mg al giorno e i corticosteroidi sono stati utilizzati per la profilassi e il trattamento della PPE, tuttavia queste terapie non sono state valutate in studi clinici di fase III. Altre strategie per prevenire e trattare la PPE includono il mantenere mani e piedi a basse temperature, tenendoli in acqua fredda (in ammollo, bagni o nuoto), evitando eccessive fonti di calore/acqua calda e senza costrizioni (niente calze, guanti o scarpe strette). La PPE sembra essere principalmente correlata allo schema posologico e può essere ridotta aumentando l’intervallo tra le dosi di 1 - 2 settimane (vedere paragrafo 4.2). Tuttavia, in alcune pazienti, questa reazione può essere grave e debilitante e richiedere l’interruzione del trattamento. Anche stomatiti/mucositi e nausea sono state comunemente riportate nei soggetti trattati per tumore mammario/ovarico, mentre nei pazienti con KS-AIDS (20 mg/m² ogni 2 settimane) la mielosoppressione (soprattutto leucopenia) é stato il più comune effetto indesiderato (vedere KSAIDS). Casi di PPE sono stati riportati nel 16% dei pazienti con mieloma multiplo trattati con Caelyx in associazione a bortezomib. Una PPE di grado 3 è stata riportata nel 5% dei pazienti. Non sono stati riportati casi di PPE di grado 4. Gli effetti indesiderati (correlati o emergenti dalla terapia) più frequentemente riportati con la terapia di associazione (Caelyx + bortezomib), sono stati nausea (40%), diarrea (35%), neutropenia (33%), trombocitopenia (29%), vomito (28%), affaticamento (27%) e stitichezza (22%). Programma per il tumore mammario In uno studio clinico di fase III (I97-328), 509 pazienti con tumore mammario in stadio avanzato che non avevano ricevuto una precedente chemioterapia per la malattia metastatica sono state trattate con Caelyx (n = 254) alla dose di 50 mg/m² ogni 4 settimane o doxorubicina (n = 255) alla dose di 60 mg/m² ogni 3 settimane. I seguenti effetti indesiderati comuni sono stati riportati più spesso con doxorubicina che con Caelyx: nausea (53% vs. 37%; grado 3/4 5% vs. 3%), vomito (31% vs. 19%; grado 3/4 4% vs. inferiore a 1%), varie manifestazioni di alopecia (66% vs. 20%), alopecia pronunciata (54% vs. 7%) e neutropenia (10% vs. 4%; grado 3/4 8% vs. 2%). Mucositi (23% vs. 13%; grado 3/4 4% vs. 2%) e stomatiti (22% vs. 15%; grado 3/4 5% vs. 2%) sono state riportate più frequentemente con Caelyx che con doxorubicina. La durata media dei più comuni eventi gravi (grado 3/4) per entrambe i gruppi è stato di 30 giorni o meno. Vedere Tabella 5 per la lista completa degli effetti indesiderati riportati nelle pazienti trattate con Caelyx. L’incidenza degli effetti ematologici che hanno posto in pericolo di vita (grado 4) è stata < 1,0% e la sepsi è stata riportata nell’1% delle pazienti. Il supporto di un fattore di crescita o di trasfusione è stato necessario nel 5,1% e 5,5% delle pazienti, rispettivamente (vedere paragrafo 4.2). In questo gruppo le anomalie di laboratorio (gradi 3 e 4) clinicamente significative sono state poche, con elevati livelli di bilirubina totale, AST e ALT riportati nel 2,4%, 1,6% e < 1% delle pazienti, rispettivamente. Non sono stati riportati aumenti clinicamente significativi della creatinina serica. Tabella 5. Effetti indesiderati correlati al trattamento riportati negli studi clinici condotti nel tumore mammario (50 mg/m² ogni 4 settimane) (pazienti trattate con Caelyx) suddivisi per gravità, classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e indici Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) CIOMS III

Effetti indesideratiper classificazione anatomica Tumore mammario Gravità di ogni tipo n=254 (≥ 5%) Tumore mammario Grado 3/4 n=254 (≥ 5%) Tumore mammario n=404 (1-5%) non riportati in precedenza in studi clinici
Infezioni ed infestazioni      
Comune Faringite   Follicolite, infezione fungina, herpes labiale (non-erpetico), infezione del tratto respiratorio superiore
Non comune   Faringite  
Patologie del sistemaemolinfopoietico      
Comune Leucopenia, anemia, neutropenia, trombocitopenia Leucopenia, anemia Trombocitemia
Non comune   Neutropenia  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione      
Molto comune Anoressia    
Comune   Anoressia  
Patologie del sistemanervoso      
Comune Parestesia Parestesia Neuropatia periferica
Non comune Sonnolenza    
Patologie dell’occhio      
Comune     Lacrimazione, visione offuscata
Patologie cardiache      
Comune     Aritmia ventricolare
Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche      
Comune     Epistassi
Patologie gastrointestinali      
Molto comune Nausea, stomatite, vomito    
Comune Dolore addominale, costipazione, diarrea, dispepsia, ulcerazione della cavità orale Dolore addominale, diarrea, nausea, stomatite Dolore orale
Non comune   Ulcerazione della cavità orale, costipazione, vomito  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo      
Molto comune PPE*, alopecia, rash PPE*  
Comune Cute secca, scolorimento cutaneo, pigmentazione anormale, eritema Rash Eruzione bollosa, dermatite, rash eritematoso, disturbi a livello ungueale, desquamazione della pelle
Non comune   Pigmentazione anormale, eritema  
Patologie del sistema muscoloscheletrico edel tessuto connettivo      
Comune     Crampi alle gambe, dolore osseo, dolore muscoloscheletrico
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella      
Comune     Dolore al seno
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione      
Molto comune Astenia, affaticamento, mucosite NOS    
Comune Debolezza, febbre, dolore Astenia, mucosite NOS Edema, edema alle gambe
Non comune   Affaticamento, debolezza, dolore  
* eritrodisestesia palmo-plantare (palmar-plantar erythrodysesthesia) (sindrome mano-piede). Programma per il tumore ovarico 512 pazienti con tumore ovarico (una sottopopolazione di 876 pazienti con tumore solido) sono state trattate nel corso di studi clinici con Caelyx ad un dosaggio di 50 mg/m². Vedere la Tabella 6 per gli effetti indesiderati riportati nelle pazienti trattate con Caelyx. Tabella 6 Effetti indesiderati correlati al trattamento riportati negli studi clinici condotti nel tumore ovarico (50 mg/m² ogni 4 settimane) (pazienti trattate con Caelyx) suddivisi per gravità, classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e indici Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) CIOMS III
Effetti indesideratiper classificazione anatomica Tumore ovarico Gravità di ogni tipo n=512 (≥ 5%) Tumore ovarico Grado 3/4 n=512 (≥ 5%) Tumore ovarico n=512 (1-5%)
Infezioni ed infestazioni      
Comune Faringite   Infezione, moniliasi orale, herpes zoster, infezione del tratto urinario
Non comune   Faringite  
Patologie del sistemaemolinfopoietico      
Molto comune Leucopenia, anemia, neutropenia, trombocitopenia Neutropenia  
Comune   Leucopenia, anemia, trombocitopenia Anemia ipocromica
Disturbi del sistema immunitario      
Comune     Reazione allergica
Disturbi del metabolismo e della nutrizione      
Molto comune Anoressia    
Comune     Disidratazione, cachessia
Non comune   Anoressia  
Disturbi psichiatrici      
Comune     Ansia, depressione, insonnia
Patologie delsistema nervoso      
Comune Parestesia, sonnolenza   Cefalea, capogiri, neuropatia, ipertonia
Non comune   Parestesia, sonnolenza  
Patologie dell’occhio      
Comune     Congiuntivite
Patologie cardiache      
Comune     Disturbi cardiovascolari
Patologie vascolari      
Comune     Vasodilatazione
Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche      
Comune     Dispnea, aumento delle reazioni tussive
Patologie gastrointestinali      
Molto comune Stitichezza, diarrea, nausea, stomatite, vomito    
Comune Dolore addominale, dispepsia, ulcerazione della cavità orale Nausea, stomatite, vomito, dolore addominale, diarrea Ulcerazione della cavità orale, esofagite, nausea e vomito, gastrite, disfagia, secchezza delle fauci, flatulenza, gengivite, alterazione del gusto
Non comune   Costipazione, dispepsia, ulcerazione della cavità orale  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo      
Molto comune PPE*, alopecia, rash PPE*  
Comune Cute secca, scolorimento cutaneo Alopecia, rash Rash vescicolobolloso, prurito, dermatite esfoliativa, disturbi della pelle, rash maculopapulare, sudorazione, acne, ulcerazione cutanea
Patologie del sistemamuscoloscheletrico e del tessutoconnettivo      
Comune     Mal di schiena, mialgia
Patologie renali eurinarie      
Comune     Disuria
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella      
Comune     Vaginite
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione      
Molto comune Astenia, disturbi della membrana mucosa    
Comune Febbre, dolore Astenia, disturbi della membrana mucosa, dolor e Brividi, dolore al seno, malessere, edema
Non comune   Febbre periferico
Esami diagnostici      
Comune     Calo ponderale
* eritrodisestesia palmo-plantare (palmar-plantar erythrodysesthesia) (sindrome mano-piede). La mielosoppressione è stata soprattutto di grado lieve o moderato e gestibile. La sepsi correlata alla leucopenia non è stata osservata frequentemente (< 1%). Il supporto del fattore di crescita non era frequentemente richiesto (< 5%) e il supporto di trasfusioni era richiesto nel 15% circa di pazienti (vedere paragrafo 4.2). In una sottopopolazione di 410 pazienti con tumore ovarico, le alterazioni dei parametri di laboratorio clinicamente significative verificatesi nel corso degli studi clinici con Caelyx hanno incluso aumento della bilirubina totale (di solito in pazienti con metastasi epatiche) (5%) e dei livelli serici di creatinina (5%). Aumenti dei livelli delle AST sono stati riportati meno frequentemente (< 1%). Pazienti con tumori solidi: in un più ampio studio di coorte di 929 pazienti con tumore solido (inclusi tumore mammario e tumore ovarico) trattati nella maggior parte ad un dosaggio di 50 mg/m² ogni 4 settimane, il profilo di sicurezza e l’incidenza di eventi avversi sono stati paragonabili a quelli dei pazienti trattati negli studi clinici pilota sul tumore mammario e ovarico. Programma per il mieloma multiplo In uno studio clinico di fase III, dei 646 pazienti con mieloma multiplo che avevano ricevuto in precedenza almeno un trattamento, 318 sono stati trattati con Caelyx 30 mg/m² somminstrato per infusione endovenosa della durata di 1 ora al giorno 4 della terapia con bortezomib. Bortezomib era somministrato alla dose di 1,3 mg/m² ai giorni 1, 4, 8 e 11 ogni tre settimane in associazione a Caelyx oppure in monoterapia. Vedere la tabella 7 per gli effetti indesiderati riportati in una percentuale ≥ 5% dei pazienti trattati con la terapia di associazione Caelyx e bortezomib. Neutropenia, trombocitopenia ed anemia sono stati gli eventi di tipo ematologico più comunemente riportati con l’associazione Caelyx e bortezomib e bortezomib in monoterapia. L’incidenza di neutropenia di grado 3 e 4 è risultata più alta nel gruppo trattato con la terapia di associazione rispetto al gruppo trattato in monoterapia (28% vs 14%). L’incidenza della trombocitopenia di grado 3 e 4 è risultata più alta per la terapia di associazione rispetto alla monoterapia (22% vs 14%). L’incidenza di anemia è risultata sovrapponibile nei due gruppi (7% vs 5%). Casi di stomatite sono stati riportati più frequentemente nel gruppo trattato con l’associazione (16%) rispetto al gruppo trattato in monoterapia (3%) e molti di essi erano di grado 2 o meno. Stomatiti di grado 3 sono state riportate nel 2% dei pazienti in terapia di associazione. Non sono state segnalate stomatiti di grado 4. Nausea e vomito sono stati riportati con maggior frequenza nel gruppo trattato con l’associazione (40% e 28%) rispetto a quello trattato in monoterapia (32% e 15%); la maggioranza avevano un grado di severità 1 e 2. Una sospensione del trattamento con uno o entrambi i farmaci, a causa di effetti indesiderati, è stata attuata nel 38% dei pazienti. Gli effetti indesiderati più comuni che hanno portato alla sospensione del trattamento con bortezomib e Caelyx includevano PPE, nevralgia, neuropatia periferica, neuropatia periferica sensoriale, trombocitopenia, diminuzione della frazione di eiezione ed affaticamento. Tabella 7 Effetti indesiderati correlati al trattamento riportati negli studi clinici condotti nel mieloma multiplo (Caelyx 30 mg/m² in associazione a bortezomib ogni 3 settimane) suddivisi per gravità, per classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e indici Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) CIOMS III
Effetti indesideratiper classificazione anatomica Gravità di ogni tipo n=318 (≥ 5%) Grado 3/4** n=318 (≥ 5%) Gravità di ogni tipo n=318 (1-5%)
Infezioni ed infestazioni      
Comune Herpes simplex, herpes zoster Herpes zoster Polmonite, nasofaringite, infezione delle vie aeree superiori, candidiasi orale
Patologie del sistemaemolinfopoietico      
Molto comune Anemia, neutropenia, trombocitopenia Neutropenia, trombocitopenia  
Comune Leucopenia Anemia, leucopenia Neutropenia febbrile, linfopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione      
Molto comune Anoressia    
Comune Diminuzione dell’appetito Anoressia Disidratazione, ipopotassiemia, iperpotassiemia, ipomagnesemia, iposodiemia, ipocalcemia
Non comune   Diminuzione dell’appetito  
Disturbi psichiatrici      
Comune Insonnia   Ansia
Patologie del sistema nervoso      
Molto comune Neuropatia periferica sensoriale, nevralgia, cefalea    
Comune Neuropatia periferica, neuropatia, parestesia, polineuropatia, vertigini, disgeusia Nevralgia, neuropatia periferica, neuropatia Letargia, ipoestesia, sincope, disestesia
Non comune   Cefalea, neuropatia sensoriale periferica, parestesia, vertigini  
Patologie dell’occhio      
Comune     Congiuntivite
Patologie vascolari      
Comune     Ipotensione, ipotensione ortostatica, vampate, ipertensione, flebite
Patologie respiratorie, toraciche emediastiniche      
Comune Dispnea    
Non comune   Dispnea Tosse, epistassi, da sforzo, dispnea
Patologie gastrointestinali      
Molto comune Nausea, diarrea, vomito, stitichezza, stomatite    
Comune Dolore addominale, dispepsia Nausea, diarrea, vomito, stomatite Dolore addominale alto, ulcerazione della cavità orale, secchezza delle fauci, disfagia, stomatite aftosica
Non comune   Stitichezza, dolore addominale, dispepsia  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo      
Molto comune PPE*, rash PPE* Prurito, eruzione cutanea papulare dermatite allergica, eritema, iperpigmentazione della pelle, petecchie, alopecia, eruzione causata dal farmaco
Comune Cute secca    
Non comune   Rash  
Patologie del sistemamuscoloscheletrico e del tessutoconnettivo      
Comune Dolore alle estremità   Artralgia, mialgia, spasmi muscolari, debolezza muscolare, dolore muscoloscheletrico, dolore muscoloscheletrico al petto
Patologie dell’apparatoriproduttivo e della mammella      
Comune     Eritema dello scroto
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione      
Molto comune Astenia, affaticamento, piressia    
Comune   Astenia, affaticamento Edema periferico, brividi, sintomi parainfluenzali, malessere, ipertermia
Non comune   Piressia  
Esami diagnostici      
Comune Calo ponderale   Aumento della aspartato aminotransferasi, diminuzione della frazione di eiezione, aumento della creatinina nel sangue, aumento della alanina aminotransferasi
* eritrodisestesia palmo-plantare (palmar-plantar erythrodysesthesia) (sindrome mano-piede). ** Gli effetti indesiderati di grado 3 e 4 sono basati sugli eventi avversi di ogni gravità con un’incidenza globale ≥ 5% (vedere gli effetti indesiderati elencati nella prima colonna) Programma per il KS-AIDS Studi clinici effettuati su pazienti con KS-AIDS trattati con Caelyx al dosaggio di 20 mg/m² indicano che l’effetto indesiderato più frequente considerato associato alla somministrazione di Caelyx è la mielosoppressione che peraltro si verifica molto comunemente (circa la metà dei pazienti). La leucopenia è l’effetto indesiderato più frequentemente riscontrato con Caelyx in questa popolazione; sono state riscontrare neutropenia, anemia e trombocitopenia. Questi effetti possono verificarsi subito all’inizio del trattamento. La tossicità ematologica può richiedere la riduzione della dose o la sospensione o la posticipazione del trattamento. Sospendere temporaneamente il trattamento con Caelyx nei pazienti quando la conta assoluta dei neutrofili é < 1.000/mm³ e/o la conta delle piastrine è < 50.000/mm³. G-CSF (o GM-CSF) possono essere somministrati come terapia concomitante di supporto nei cicli successivi quando la conta assoluta dei neutrofili è < 1.000/mm³. La tossicità ematologica per le pazienti con tumore ovarico è meno grave che nei pazienti con KS-AIDS (vedere più sopra la sezione dedicata alle pazienti con tumore ovarico). Effetti indesiderati di tipo respiratorio sono stati osservati comunemente negli studi clinici di Caelyx e possono essere correlati a infezioni opportunistiche (IO) nei pazienti affetti da AIDS. Infezioni opportunistiche si sono verificate in pazienti affetti da KS dopo la somministrazione di Caelyx; tali infezioni sono frequenti nei pazienti affetti da immuno-deficienza indotta da HIV. Le infezioni opportunistiche più comuni osservate negli studi clinici sono state candidiasi, citomegalovirus, herpes simplex, polmonite da Pneumocistis carinii e mycobacterium avium complex. Tabella 8. Effetti indesiderati osservati in pazienti con KS-AIDS secondo le categorie di frequenza CIOMS III Molto comune (> 1/10); Comune (> 1/100, < 1/10); Non comune (> 1/1.000, < 1/100)
Infezioni ed infestazioni
comune moniliasi orale
Patologie del sistema emolinfopoietico
molto comune neutropenia, anemia, leucopenia
comune trombocitopenia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
comune anoressia
Disturbi psichiatrici
non comune confusione
Patologie del sistema nervoso
comune capogiro
non comune parestesia
Patologie dell’occhio
comune retinite
Patologie vascolari
common vasodilatazione
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
comune dispnea
Patologie gastrointestinali
molto comune nausea
comune diarrea, stomatite, vomito, ulcerazione della cavità orale, dolore addominale, glossite, costipazione, nausea e vomito
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
comune alopecia, rash
non comune eritrodisestesia palmo-plantare (PPE)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
comune astenia, febbre, reazioni acute associate all’infusione
Esami diagnostici
comune calo ponderale
Altri effetti indesiderati, riscontrati meno frequentemente (< 5%), hanno incluso reazioni di ipersensibilità incluse reazioni anafilattiche. Dopo la commercializzazione del prodotto è stata raramente segnalata in questa popolazione una eruzione a bolle. Alterazioni dei parametri di laboratorio clinicamente significative sono comparse frequentemente (≥ 5%) e includevano l’aumento della fosfatasi alcalina, delle AST e della bilirubinemia che sono stati considerati associati alla malattia e non a Caelyx. Riduzione dell’emoglobina e delle piastrine sono state riscontrate meno frequentemente (< 5%). È stata osservata raramente (< 1%) sepsi correlata a leucopenia. Alcune di queste anomalie potevano essere dovute all’infezione da virus HIV e non a Caelyx. Tutti i pazienti In 100 su 929 pazienti (10,8%) con tumori solidi sono state riscontrate reazioni associate alla somministrazione per infusione di Caelyx definite dai seguenti indici Costart: reazione allergica, reazione anafilattoide, asma, edema facciale, ipotensione, vasodilatazione, orticaria, dolore alla schiena, dolore al torace, brividi, febbre, ipertensione, tachicardia, dispepsia, nausea, sensazione di instabilità, dispnea, faringite, rash, prurito, sudorazione, reazioni al sito d’iniezione e interazioni farmacologiche. L’interruzione definitiva del trattamento è stata riportata raramente (2%). Con una simile incidenza sono state riportate reazioni all’infusione (12,4%) e casi di interruzione del trattamento (1,5%) nel programma per il tumore mammario. Nei pazienti con mieloma multiplo trattati con Caelyx e bortezomib, le reazioni associate all’infusione sono state riportate con una frequenza del 3%. In pazienti con KS-AIDS, le reazioni associate all’infusione sono state caratterizzate da vampate di calore, respiro corto, edema facciale, cefalea, brividi, dolore alla schiena, senso di oppressione toracica e alla gola e/o ipotensione e si possono prevedere con un’incidenza del 5% - 10%. Molto raramente, sono state osservate convulsioni come reazione all’infusione. In tutti i pazienti, le reazioni correlate all’infusione si sono verificate principalmente durante la prima infusione. Solitamente una sospensione temporanea dell’infusione risolve questi sintomi senza l’utilizzo di ulteriore terapia. In quasi tutti i pazienti il trattamento con Caelyx può essere ripreso dopo che tutti i sintomi si sono risolti senza ricaduta. Le reazioni all’infusione insorgono raramente dopo il primo ciclo di trattamento con Caelyx (vedere paragrafo 4.2). La mielosoppressione associata ad anemia, trombocitopenia, leucopenia e raramente neutropenia di tipo febbrile, è stata riportata nei pazienti trattati con Caelyx. La stomatite si è manifestata nei pazienti trattati con infusioni continue di doxorubicina cloridrato convenzionale, e frequentemente nei pazienti trattati con Caelyx. La stomatite non ha interferito con il completamento della terapia da parte dei pazienti e generalmente non ha richiesto aggiustamenti di dosaggio, a meno che non avesse influenzato la capacità di alimentarsi da parte del paziente. In tal caso l’intervallo tra le dosi può essere aumentato di 1-2 settimane oppure si può ridurre la dose (vedere paragrafo 4.2). La terapia con doxorubicina a dosi cumulative consentite per l’intera durata di vita > 450 mg/m² o a dosi inferiori per pazienti con fattori di rischio cardiaci è associata ad una maggiore incidenza di insufficienza cardiaca congestizia. Nove biopsie endomiocardiche su dieci, effettuate su pazienti con KS-AIDS e trattati con dosi cumulative di Caelyx superiori a 460 mg/m², non hanno evidenziato alcuna cardiomiopatia indotta da antracicline. La dose raccomandata di Caelyx per pazienti con KSAIDS è di 20 mg/m² ogni due - tre settimane. La dose cumulativa alla quale la cardiotossicità dovrebbe diventare un rischio per queste pazienti con KS-AIDS (> 400 mg/m²) richiederebbe oltre 20 cicli di terapia di Caelyx, la cui somministrazione richiede un periodo di 40-60 settimane.Sono stati sottoposti a biopsia endomiocardica 8 pazienti con tumore solido trattati con dosi cumulative di antracicline di 509 mg/m² - 1680 mg/m². Il punteggio dell’intervallo di cardiotossicità di Billingham è risultato pari a 0 - 1,5. Questi punteggi corrispondono ad una tossicità cardiaca assente o lieve. Nello studio clinico principale (pivotal) di Fase III vs doxorubicina, 58/509 (11,4%) soggetti randomizzati (10 trattati con Caelyx ad una dose di 50 mg/m²/ogni 4 settimane rispetto ai 48 pazienti trattati con doxorubicina ad una dose di 60 mg/ m²/ogni 3 settimane) rispondevano ai criteri definiti dal protocollo riguardo la tossicità cardiaca durante il trattamento e/o il follow-up. La tossicità cardiaca era definita come una riduzione maggiore o uguale a 20 punti dal valore basale se la LVEF a riposo rimaneva nel normale intervallo o come riduzione maggiore o uguale a 10 punti se la LVEF diventava anormale (inferiore al limite inferiore della norma). Nessuno dei 10 soggetti trattati con Caelyx che, sulla base dei valori di LVEF, presentavano tossicità cardiaca, ha sviluppato segni e sintomi caratteristici di CHF. Contrariamente, 10 dei 48 soggetti trattati con doxorubicina che presentavano tossicità cardiaca sulla base dei valori di LVEF hanno sviluppato anche segni e sintomi di CHF. In pazienti con tumori solidi, inclusa una sottopopolazione di pazienti con tumore mammario e ovarico, trattati con una dose di 50 mg/m²/ciclo con dosi cumulative di antraciclina consentite per l’intera durata di vita, cioè fino a 1.532 mg/m², l’incidenza di disfunzioni cardiache clinicamente significative è stata bassa. Dei 418 pazienti trattati con 50 mg/m²/ciclo di Caelyx e monitorati per la frazione di eiezione del ventricolo sinistro (LVEF) prima del trattamento ed almeno una volta durante il follow-up tramite MUGA scan, 88 pazienti hanno ricevuto una dose cumulativa di antracicline > 400 mg/m², livello di esposizione associato ad un aumentato rischio di tossicità cardiovascolare con doxorubicina convenzionale. Di questi 88 pazienti solo 13 (15%) hanno riportato almeno un’alterazione clinicamente significativa del loro LVEF, definita come un valore di LVEF inferiore al 45% o una diminuzione pari ad almeno 20 punti dal valore basale. Inoltre, solo 1 paziente (trattato con una dose cumulativa di antraciclina pari a 944 mg/m²) ha sospeso il trattamento a causa di sintomi clinici di insufficienza cardiaca congestizia. In un'analisi aggregata di 4.231 pazienti trattati con Caelyx per carcinoma mammario, carcinoma ovarico, mieloma multiplo o sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS, sono stati riportati con frequenza non comune aritmia ventricolare, palpitazioni, insufficienza cardiaca, arresto cardiaco, blocco di branca destra completo e diminuizione della frazione di eiezione, e sono stati riportati raramente blocco atrioventricolare, cianosi e disturbi della conduzione. Come con altri agenti antineoplastici ad attività lesiva sul DNA, leucemie mieloidi acute secondarie e mielodisplasie sono state riportate in pazienti che hanno ricevuto trattamento combinato con doxorubicina. Di conseguenza, ogni paziente trattato con doxorubicina deve essere mantenuto sotto controllo ematologico. Caelyx è considerato un irritante, sebbene sia stata osservata molto raramente necrosi locale in seguito a stravaso. Studi condotti su animali indicano che la somministrazione di doxorubicina cloridrato in formulazione liposomiale riduce il potenziale di lesioni da stravaso. In presenza di segni e sintomi da stravaso (per es. dolore pungente, eritema), interrompere immediatamente l’infusione e riprenderla in una vena diversa. L’applicazione di ghiaccio sul sito di stravaso per circa 30 minuti potrebbe essere utile per alleviare la reazione locale. Caelyx non deve essere somministrato per via intramuscolare o per via sottocutanea. Raramente con la somministrazione di Caelyx si può verificare la ricomparsa di reazioni cutanee dovute ad una precedente radioterapia. Esperienza post-marketing Gli effetti indesiderati identificati durante l’esperienza post-marketing con Caelyx sono descritti nella Tabella 9. Le frequenze sono fornite in base alla seguente convenzione:
Molto comune≥ 1/10
Comune ≥ 1/100 e < 1/10
Non comune ≥ 1/1.000 e < 1/100
Raro ≥ 1/10.000, < 1/1.000
Molto raro < 1/10.000 incluso segnalazioni isolate
Tabella 9. Effetti indesiderati identificati durante l’esperienza post-marketing con Caelyx
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)
molto raro neoplasie orali secondarie¹
Patologie vascolari
non comune tromboembolismo venoso, incluso tromboflebite, trombosi venosa e embolia polmonare
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
raro cheratosi lichenoide
molto raro eritema multiforme, syndrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica
1 Casi di neoplasie orali secondarie sono stati riportati in pazienti con esposizione a lungo termine a Caelyx (più di un anno) o che hanno ricevuto una dose cumulativa di Caelyx superiore a 720 mg/m² (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.

Farmaci

PFIZER ITALIA Srl

ADRIBLASTINAEV 1F 10MG/5ML

PRINCIPIO ATTIVO: DOXORUBICINA CLORIDRATO

PREZZO INDICATIVO:28,99 €

PFIZER ITALIA Srl

ADRIBLASTINAEV FL 200MG 100ML

PRINCIPIO ATTIVO: DOXORUBICINA CLORIDRATO

PREZZO INDICATIVO:424,07 €

PFIZER ITALIA Srl

ADRIBLASTINAEV FL50MG/25ML

PRINCIPIO ATTIVO: DOXORUBICINA CLORIDRATO

PREZZO INDICATIVO:119,51 €