ALLURIT 40CPR 150MG -Avvertenze e precauzioni
Sindrome da ipersensibilità, sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) Le reazioni da ipersensibilità all’allopurinolo possono manifestarsi in modi molto diversi, comprendendo l’esantema maculo-papulare, la sindrome da ipersensibilità (nota anche come DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (SSJ/TEN). Queste reazioni sono diagnosi cliniche; la loro comparsa costituisce la base per la decisione clinica. Se tali reazioni si verificano in qualunque momento durante il trattamento, l’allopurinolo deve essere sospeso immediatamente. La ri-somministrazione (re-challenge) non deve essere intrapresa in pazienti con sindrome da ipersensibilità e SSJ/TEN. I corticosteroidi possono essere utili per superare le reazioni cutanee da ipersensibilità. Allele HLA-B*5801 È stato dimostrato che l’allele HLA-B*5801 è associato al rischio di sviluppare la sindrome da ipersensibilità correlata all’allopurinolo e la SJS/TEN. La frequenza dell’allele HLA-B*5801 varia ampiamente tra le varie etnie: fino al 20% nella popolazione Han Cinese, circa il 12% nella popolazione Coreana e 1-2% negli individui di origine Giapponese o Europea. L’uso delal genotipizzazione, come strumento di screening per la decisione di iniziare o meno un trattamente con allopurinolo, non è stato stabilito. Se il paziente è un portatore noto di HLA-B*5801, l’uso di allopurinolo può essere considerato se si ritiene che i benefici superino i rischi. È richiesta una vigilanza aggiuntiva per segnali di sindrome da ipersensibilità o SJS/TEN ed il paziente deve essere informato della necessità di interrompere immediatamente il trattamento al primo apparire di sintomi. Poichè durante la somministrazione iniziale del farmaco possono aversi attacchi acuti di gotta, può essere opportuno associare un trattamento con colchicina nella fase iniziale della terapia. È possibile e talora opportuna l’associazione di allopurinolo con uricosurici. È possibile, anche se non dimostrato, che si verifichino in pazienti trattati con allopurinolo fenomeni di precipitazione renale di ossipurine. È opportuna una somministrazione di liquidi al paziente tanto da aversi una diuresi totale quotidiana di almeno 2 litri, mantenendo un pH neutro o preferibilmente alcalino. Nei pazienti con insufficienza renale il dosaggio deve essere diminuito in rapporto alla funzionalità renale ed il farmaco deve essere sospeso se si accentua l’insufficienza renale. Nella grave insufficienza renale la vita media dell’ossipurinolo plasmatico, metabolita attivo dell’allopurinolo, è fortemente aumentata, per cui dosi di 100-150 mg al giorno o 300 mg due volte alla settimana sono sufficienti a mantenere un adeguato livello inibente della xantina-ossidasi. Sono opportuni periodici esami della funzionalità epatica, renale, nonchè della crasi ematica. Da usare sotto il personale controllo del medico.