Triplo bypass in diabetico e iperteso
Mio padre, 67 anni, diabetico e iperteso da anni con storia familiare di infarto della madre a 40 anni, nell'ultimo mese avvertiva oppressione al petto e fatica a respirare. Prescritto ecg, per St rigido gli viene subito fatto un ecocardio che presenta acinesie, ispessimento della valvola mitralica, lieve dilatazione del ventricolo sinistro (posso produrre il referto se serve), ma nel quale non risulta nessuna misurazione del ventricolo destro. Gli viene consigliato il ricovero per coronarografia in soggetto con angina da sforzo e sospetta coronaropatia, gli viene detto che probabilmente dovrà fare un'angioplastica, lui rimanda il ricovero di 2 settimane per impegni da risolvere perché gli viene detto che comunque il cuore è sano e non è urgente. 2 settimane dopo effettua coronarografia e viene ricoverato d'urgenza per essere trasferito a Verona per un bypass (continuano a ripeterci per fortuna che è stato scoperto prima e che con il bypass si sarebbe risolto tutto) . Arrivato a Verona i bypass diventano 3 e ci viene detto che sarebbe stato comunque un'intervebto di routine e ci viene spiegato tutto (che le 3 osteuzioni impediscono al cuore di irrorarsi e va risolta la situazione per scongiurare l'infarto). Viene operato e rimaniamo senza notizie dalle 7.30 di mattina alle 18 di sera, ci preoccupiamo parecchio. Esce il chirurgo a parlarci ed esordisce con "abbiamo fatto tutto, ma ricordatevi che, come sapevate il signore partiva da una situazione del cuore brutta" chiediamo spiegazioni perché eravamo convinte che il cuore fosse sano! Ci v iene spiegato che il ventricolo destro del cuore di mio padre non funziona a dovere e che prima dell'intervento hanno dovuto inserirli un contropulsatore per aiutarlo ad ossigenare bene il corpo ed evitare calo drastici di pressione. Ci viene detto che mio padre non si riprendeva dopo l'inserimento dei bypass, per questo ci hanno messo molto a concludere e che l'avevano dovuto mettere sotto alla coperta termica. Viene aggiunto che rimarrà in prognosi riservata per almeno 3 giorni, per vedere come reagiva al post intervento, poi si sarebbe visto per lo stato del cuore. Ora siamo in attesa di novità e speriamo in miglioramenti. Mi hiedo:possibile che le 2 settimane attese per la coronarografia abbiano fatto peggiorare il cuore, o è più probabile che l'ecocardoo non essendo completo non abbia visto i problemi di mio padre? Visto che nessuno si esprime, cosa dovremmo aspettarci dalla situazione? Era una cosa che si poteva evitare con controlli periodici? Nessuno, nemmeno il medico di base, gli ha mai proposto uno screening in vita sua nonostante la familiarità, il diabete e l'ipertensione. So che è difficile dare un consulto online, ma siamo disperate, e' stato un fulmine a ciel sereno e vorremmo capire almeno come può essersi sviluppato tutto. Grazie milleLa risposta
Buongiorno,capisco la vostra preoccupazione e mi dispiace molto per suo padre.Purtroppo anche se il cuore ‘funziona bene’ in senso di funzione di pompa, la presenza di una patologia coronarica che coinvolge tutte e tre le coronarie rende la situazione comunque delicata. L’intervento cardiochirurgico, seppur necessario, comporta dei rischi e questi rischi ovviamente aumentano in base al numero dei bypass da eseguire, al tempo operatorio etc (non eseguirli ovviamente sarebbe ancora più rischioso poichè porrebbero il paziente a rischio di infarto).Posso dire inoltre, con ragionevole certezza, che non sarebbe cambiato nulla due settimane prima (non essendo avvenuto alcun evento clinico in questo tempo).Sono questioni molto complesse e che non è facile spiegare ai pazienti/parenti con parole semplici, a volte inoltre non esiste un’unica causa e le complicanze di un intervento non sono talora prevedibili.Si affidi ai medici che hanno ora in cura suo padre, sono sicura che faranno tutto il possibile per risolvere la situazione nel migliore dei modi.Cordialmente.
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