TRATTAMENTO ADIUVANTE ADENOCARCINOMA ENDOMETRIALE
Buongiorno, circa un mese fa mia madre, 60 anni, ha subito un intervento di isterectomia radicale a seguito della diagnosi con biopsia di un adenocarcinoma endometriale di tipo istologico endometroide di grado g1. Ieri abbiamo avuto l'esito definitivo del pezzo asportato che ha confermato tipo e grado della biopsia, aggiungendo che è stata infiltrata la metà esterna del miometrio (lesione di cm 3 su utero di cm 6,5). Aggiungo inoltre che mia madre è gravemente obesa pertanto non è stato possibile eseguire linfadenectomia pelvica e para-aortica. Ci hanno consigliato una consulenza radioterapica per valutare la terapia adiuvante più opportuna...sottolineando però che, soprattutto data la stazza (BMI 46), la dose da irradiare, unita all'area così delicata ed eventualmente estesa, potrebbe nel caso specifico portare più effetti collaterali (anche gravi e cronici) piuttosto che benefici. Volevo chiedere il vostro parere proprio su questo: è davvero necessario in una siffatta situazione ricorrere alla radioterapia esterna pelvica ed eventualmente para-aortica? Sinceramente si tratta di un trattamento che spaventa molto sia me che mia mamma, visti gli effetti (anche in termine di formazione di nuove neoplasie nel tempo) che potrà portare a fronte di una riduzione potenziale del rischio di recidive. Grazie per l'attenzione e la risposta.La risposta
In questa fase della terapia i medici ragionano in termini di riduzione del rischio della recidiva della neoplasia, pertanto devi porre al vostro oncologo di fiducia il quesito in questi termini tenendo conto di tutti i problemi di tua madre e la situazione chirurgica che io non conosco.E’ ovvio che si tratti di terapie molto aggressive ma, se non c’è scelta, ora le radioterapie si fanno in modo tale da schermare accuratamente i tessuti da preservare e si fa in modo, in generale, di renderle il meno traumatiche possibile.
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