Solitudine

gentile dottore sono in una situazione che sta diventando pesante a causa degli altri. Ho 55 anni, due figli, un matrimonio finito ed una storia segreta con un uomo impegnato che però mi basta così com'è. Tengo volontariamente amici e amiche a distanza e sono spesso sola ma sto bene e sono serena. Purtroppo questo è incomprensibile a tutti e a volte sento di far pena e mi viene rabbia. Ho passato gli ultimi venticinque anni in overdose di persone nella vita a vario titolo ed ora vivo l'essere sola come un privilegio. Come posso far capire che sto bene così? Mi da fastidio che mi compatiscano per un problema che io non sento.

La risposta

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Vedo che Lei usa benissimo il significato delle parole, che forse altri non comprendono. Faccia capire che un conto è l’isolamento, che dipende da fattori esterni o da problemi personali, e un altro è la solitudine, che è una esigenza che forse Lei sente come indispensabile, oggi. Per il domani nessuno può saperlo, potrà continuare ad essere felice così, oppure avrà il desiderio di cambiare: ma se ci fosse questa seconda opzione, sono certo che sarebbe benissimo in grado di cambiare le Sue abitudini. Grazie e Buone Feste.

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Purtroppo si tratta di informazioni che esulano dalle nostre specifiche competenze.

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Mi pare che la situazione, come descritta, non debba attivare nessuna preoccupazione.

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