Salve
Ho 24 anni donna, a partire da 6 anni circa ho iniziato a soffrire di sintomi ansiosi, ovunque, anche a casa, sempre (pianto immotivato, paura della morte durante la notte, paura di poter avere qualche malattia come appendicite, depressione..) inoltre ricordo di avere difficoltà a stare a scuola o in centri commerciali a causa del mio ininterrotto pianto, attacchi di panico, vertigini, sudorazione mani, mal di pancia) tanto che ho sofferto di bullismo verbale a scuola e di attaccamento affettivo a una maestra in particolare. Questo è durato ininterrottamente per anni, SENZA mai avere una diagnosi, fino all’adolescenza quindi 13 anni circa, comunque ricordo che in quel periodo avevo paura di potermi fare del male, o far male a chi mi stava attorno, ma non volevo assolutamente farlo, erano pensieri intrusivi e che a me destavano mooolta paura. Penso di aver avuto attaccamento affettivo poi rispetto mia zia, poi in seguito con la crescita sono alleviati i sintomi forse accantonati dalla distrazione adolescenziale tipo fidanzato (rispetto cui ho avuto attaccamento affettivo), anche se a volte qualche pensiero ansioso intrusivo tornava come anche ad oggi a 24 anni capita (soprattutto paura delle malattie non infettive e/o pensieri aggressivi). Ora a seguito di un periodo di forte stress pare che io abbia una riacutizzazione, possibile? Tipo somatizzazione d’ansia esempio sudorazione eccessiva, brividi senza freddo, tremori arti superiori e mani (soprattutto movimenti fini), vertigini, attacchi di panico, tachicardia, ansia anticipatoria, paura di mangiare con altre persone (in particolare a tavola ho paura che possa perdere il controllo/soffocare/svenire ed essere causa di disagio altrui, anche con familiari). Sono andata da una psicoterapeuta che però non mi convince molto, secondo lei sono affetta da DAG, però io ricordo di aver avuto pensieri ossessivi anche, non so se possono essere collaterali. Lei cosa ne pensa? Secondo lei è corretta la diagnosi? O comunque è meglio rivolgermi ad uno psichiatra? (Ho anche paura di assumere farmaci per patologie psichiatriche)La risposta
Gentile Utente,grazie per aver condiviso la Sua storia clinica in modo così dettagliato. La Sua descrizione offre elementi significativi per una comprensione preliminare del quadro sintomatologico. Quello che descrive presenta caratteristiche compatibili con diversi disturbi d’ansia, inclusi elementi di disturbo d’ansia generalizzato (DAG), ma anche componenti che potrebbero suggerire un disturbo ossessivo-compulsivo (i pensieri intrusivi che Le causavano disagio) e fobia sociale (la paura di mangiare con altre persone). L’esordio in età infantile, la persistenza nel tempo e le riacutizzazioni in periodi di stress sono tipici di questi disturbi. La riacutizzazione attuale a seguito di stress è assolutamente plausibile. I disturbi d’ansia tendono infatti ad avere un andamento fluttuante, con periodi di relativo benessere alternati a fasi di esacerbazione, spesso in correlazione con eventi stressanti. Per quanto riguarda il dubbio diagnostico, è importante considerare che i disturbi d’ansia presentano spesso sovrapposizioni e comorbidità. I pensieri intrusivi possono essere presenti sia nel disturbo ossessivo-compulsivo che nel disturbo d’ansia generalizzato, sebbene con caratteristiche differenti. Ritengo che sarebbe opportuno consultare uno psichiatra per una valutazione approfondita. Lo psichiatra potrà: Formulare una diagnosi differenziale più precisa Valutare l’opportunità di un trattamento farmacologico Eventualmente indirizzarLa verso un percorso psicoterapeutico specifico per il Suo disturbo Comprendo la Sua preoccupazione riguardo all’assunzione di farmaci psichiatrici. È un timore comune e legittimo. Tuttavia, vorrei rassicurarLa sul fatto che esistono trattamenti efficaci con profili di tollerabilità accettabili. La decisione di intraprendere una terapia farmacologica dovrebbe essere il risultato di una discussione approfondita con lo specialista, valutando attentamente rischi e benefici. Nel frattempo, potrebbe essere utile continuare il percorso psicoterapeutico, magari discutendo apertamente i Suoi dubbi con la terapeuta o considerando la possibilità di consultare un altro professionista se sente che l’attuale approccio non risponde pienamente alle Sue esigenze. Cordiali salutiFederico BaranziniPsichiatra e Psicoterapeuta a Milanowww.psichiatra-a-milano.it
Domande correlate
Buongiorno,i comportamenti che descrive – iperattività costante, socialità indiscriminata, rifiuto delle terapie – sono compatibili con un quadro clinico complesso....
Vedi tutta la risposta
Gentile Utente,la questione che Lei pone è interessante dal punto di vista psicopatologico. Il comportamento che descrive – appropriarsi di oggetti, in particolare religiosi – potrebbe...
Vedi tutta la risposta
Gentile Signora,comprendo pienamente la sua preoccupazione e il dolore che prova vedendo suo figlio attraversare una situazione così difficile. È molto positivo che suo figlio si sia aperto con...
Vedi tutta la rispostaScrivi la tua domanda agli Esperti ? clicca per informazioni sul servizio
Cerca in Medicina A-Z