Riesco finalmente a vincere l'ansia?
Salve dottore, forse nn ho scritto bene...ho aumentato efexor a 75 mg ma, nn mi ha fatto nulla...mi sento apatica quando lo prendo a 37,5 anche se mi da un po di sollievo con l'ansia... ora ho deciso di fare questo percorso di psicoterapia perché appunto nn trovo un farmaco adatto a me ..una molecola che mi funzioni.. sto soffrendo e dopo un anno nn aver risolto nulla mi fa star più male.. grazieLa risposta
Gentile Signora/rela ringrazio per la sua delucidazione. Mi permette di fare un cenno di interesse generale sulla gestione dei farmaci: l’uso del dosaggio è qualcosa che spesso viene sottostimato o mal interpretato a discapito dell’uso a dosaggi medio alti o massimali. La dose di una terapia ha sempre un range di utilizzo da un minimo ad un massimo che deriva dagli studi effettuati in fase pre clinica e pre messa in commercio sia in laboratorio che in vivo. Questi studi devono stabilire una serie di parametri tossicologici di sicurezza e il range di utilizzo terapeutico su una popolazione che sia rappresentativa della popolazione a cui poi il farmaco -una volta in commercio- verrà proposto. Quello che ad una persona può risultare come un dosaggio minimo o sufficiente per altri potrebbe non esserlo e viceversa: un dosaggio massimo potrebbe risultare appena sufficiente per alcuni pazienti ed esagerato per altri. Come fare a saperlo ? L’unico modo è provare: provare ad aumentare la dose, secondo tempi e modi a discrezione del curante, fino a constatare la sua efficacia o inefficacia. Per fare questo bisogna spesso attendere, per gli antidepressivi tra le 4 e le 6 settimane. Alcune persone rispondono prima di altre . Non esistono altri metodo oggi in psichiatria. Provare, provare proavare! Ricordandosi che la comparsa di effetti collaterali non significa che il farmaco non funziona o peggio che “non fa al caso mio”! Gli effetti collaterali e gli effetti terapeutici sono due cose diverse e separate: una non centra con l’altra. Ci sono pazienti che non hanno effetti collaterali ma nemmeno effetti terapeutici e vice versa pazienti con molti effetti collaterali ma che se perseverano arrivano a superare la fase iniziale e a ottenere anche ottimi benefici. Se non avessero usato però il farmaco per il tempo giuso e soprattutto a dosaggi corretti, non avrebbero mai potuto raggiungere certi risultati. Il tutto va sempre commisurato sulla bilancia dei pro e contro: se i risultati vi sono e superano gli svantaggi allora il bilancio è positivo e la terapia ha un senso. Ma se non si sale di dosaggio allora non si saprà mai se una terapia sarebbe potuta essere quella giusta. Ho conosciuto decine e decine di persone che “girano” tra gli psichiatri di Milano come fosse -permettetemi- la via crucis alla ricerca della “terapia giusta per me” salvo posi scoprire in fase di raccolta anamnestica che al primo effetto collaterale se ne sono “scappati” da un altro medico, come se cambiare medico risolvesse il loro problema. A mio modo di vedere la strada giusta è tutta al contrario di questa: perseverare e trovare -per prova ed errore- la strada giusta, non la terapia giusta! Ovviamente non posso spendere una parola per la sua situazione nè -ci mancherebbe- per la gestione delle sue cura! Ovviamente, posso solo prendere spunto dalla sua testimonianza per parlare di certi aspetti che vedo tutti i giorni e dare qualche informazione. Un cordiale saluto. Federico Baranzini – Psichiatra a Milano
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