Psicofarmaci
da circa 20 anni assumo psicofarmaci contro l'ansia con risultati alterni. Da alcuni mei, per aggravamento della patologia (probabile scalaggio repentino in precedenza)mi sono state prescritti farmaci diversi e da 2 giorni la terapia è :EN (15 gocce mattino + pranzo, 25 gocce alla sera + DEPAKIN 300mg, mattina + sera, e Quetiapina 100 mg, mattina, pranzo e cena. Le mie domande sono:1) Non è un dosaggio molto alto anche se il mio specialista dice che trattasi di un normale dosaggio terapeutico? 2)odio gli psicofarmaci . di cui mi sento schiava e dipendente, già un 'ora prima di assumere la dose indicata, incomincio a star male,mi assale il panico,il terrore, comincio a rimuginare ossessivamente se funzionerà o no. Ovviamente la risposta è sempre la stessa: NO, non funzionerà. Da qui l'angoscia di star sempre male e non guarire più. 3) Come liberarsi da questa ossessione maniacale che ovviamente influisce sull'effetto del farmaco? Attraverso la psicoterapia, lei mi dirà , ma gli specialisti che ho contattato risalivano alle....calende greche Mille grazieLa risposta
Buongiono,provo ora a riassumere la sua storia: assume psicofarmaci da circa 20 anni con risultati alterni, recentemente ha avuto un peggioramento dell’ansia, probabilmente dovuto a un riduzione troppo rapida delle dosi precedenti. Attualmente sta seguendo una terapia che include EN, Depakin e Quetiapina. Ha dubbi sul dosaggio, sente una forte dipendenza dai farmaci e manifesta un’angoscia costante riguardo alla loro efficacia. Vorrebbe sapere come liberarsi di questa ossessione maniacale, ma ha avuto difficoltà a trovare uno psicoterapeuta disponibile.Le 15 gocce di EN al mattino e a pranzo, con 25 gocce alla sera, insieme ai 300 mg di Depakin due volte al giorno e 100 mg di Quetiapina tre volte al giorno, sono dosaggi che rientrano nelle linee guida terapeutiche per trattare disturbi d’ansia e disturbi dell’umore. È comprensibile che possa sembrare un dosaggio elevato, ma è importante fidarsi del proprio specialista che ha valutato la sua specifica situazione clinica. Ogni persona reagisce in modo diverso ai farmaci, e talvolta è necessario un dosaggio più alto per raggiungere un equilibrio. La sensazione di dipendenza e la preoccupazione costante riguardo l’efficacia dei farmaci sono molto comuni tra chi soffre di disturbi d’ansia. Questa percezione può certamente amplificare l’ansia stessa. È importante ricordare che i farmaci sono strumenti che aiutano a gestire i sintomi e che, se usati correttamente, non portano a una dipendenza nel senso medico del termine. La sua reazione anticipatoria prima di assumere la dose potrebbe essere un riflesso della sua ansia e preoccupazione riguardo alla malattia e ai trattamenti.Come lei ha giustamente anticipato, la psicoterapia è uno strumento fondamentale per affrontare questo tipo di ossessioni. Capisco la frustrazione nel non riuscire a trovare uno specialista disponibile. Tuttavia, persistere nella ricerca di uno psicoterapeuta è essenziale. Potrebbe considerare anche altre forme di supporto psicologico, come gruppi di sostegno, terapia online o consultare un altro specialista che possa avere disponibilità a breve termine. In parallelo, tecniche di rilassamento, e approcci comportamentali possono essere utili per gestire l’ansia quotidiana.Ai miei pazienti che chiedono di dismettere i farmaci e o controlare meglio l’ansia, consiglio come fosse proprio una prescrizione di avviare un intenso programma di attività spostiva e fisica, che integri approcci e impegni differenti: dalle attività individuali come la piscina, nella mia esperienza molto efficace contro l’ansia, ai corsi di gruppo passando attraverso attività all’aria aperta.La sua angoscia è reale e comprensibile, e nessuno dovrebbe sentirsi solo nel suo percorso di cura. Esistono molte strade per trovare sollievo, e la combinazione di terapia farmacologica e psicoterapia è spesso la più efficace. Non smetta di cercare il supporto di cui ha bisogno.Spero di essere stato di aiuto e le auguro di trovare presto un equilibrio e il sollievo dalle sue sofferenze.Cordiali saluti, Federico Baranzini Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano
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