Paura di guidare

Ciao, ho 23 anni e da 4 anni ho la patente ma non guidato sempre pochissimo. è da quando sono piccola che ho sempre pensato di non riuscire mai a prendere la patente e al solo pensiero mi turbavo molto. Spesso facevo sogni che avevano come argomento la guida, mi sentivo potete e libera nei sogni, ma al risveglio vedevo sempre tutto molto lontano. Le guide a scuola guida erano sempre accompagnate da una forte ansia seppur andassero bene. Sono stata bocciata alla prova pratica della patente, ma devo dire che la guida è andata abbastanza bene ci fu solo un'imprecisione.Dopo essere stata bocciata ho guidato molto con mia madre e la seconda volta ho passato l'esame. Dopo aver preso la patente, come già detto,ho guidato pochissimo e solo per brevi tragitti, ancora oggi non riesco a guidare, non c'è un motivo che riesco ad identificare, mi blocco, mi blocca l'idea di mettermi in macchina, non so come se non mi ritenessi all'altezza. Questa cosa mi pesa molto perchè mi sento impotente e 'sempre legata ad altri ma nel contempo non so come affrontarla, o meglio, so che la strada migliore sarebbe piano piano mettersi in macchina e guidare, ma mi risulta quasi impossibile. Una volta in macchina guido e non ho crisi ne attacchi di panico, il problema principale è il prima. Spero che possiate aiutarmi.

La risposta

avatar Sessuologia - Gabriele Traverso Dott. Gabriele Traverso

Carissima amica. Di sicuro siamo di fronte ad un problema di ansia specifica, che come Lei stessa vede non è tanto correlata all’azione in sè (quella del guidare) ma al pensiero che precede l’azione. Non ci dice se ci sono altre forme di ansia, nel passato o nel presente (ad esempio, a scuola, sul lavoro, nei supermercati, ecc.). Direi che è necessario trattare i pensieri disfunzionali che caratterizzano la programmazione delle azioni che Lei comunque fa, anche se con molta difficoltà. Non è certo il trauma della prima bocciatura all’esame pratico della patente, è qualcosa di più radicato ma non per questo intrattabile, anzi. Occorre che Lei impari a orientare i Suoi pensieri preliminari creando una sceneggiatura alternativa al panico che invece deve prevedere una azione efficace, e non il timore di quello che può accadere. Le consiglio una consulenza psicologica: non è una vera e propria terapia, ma un modo per concentransi sui pensieri intrusivi e disfunzionali per poi imparare a gestire le fasi più paralizzanti. Cerchi uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale, che saprà trovare con Lei un modo efficace per trattare questo “blocco”. Tantissimi auguri e sia certa: ce la farà!

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