Paura
Salve , soffro da quasi un anno di ossessione aggressive. Un anno fa a gennaio ascoltai alla TV di un ragazzo che ha ucciso i suoi genitori , un paio di giorni fa ebbi uno stupido litigio con mia madre per cose futili e da lì ebbi una paura immensa di poterle far del male. Sono stata in psicoterapia , mi è stato detto che soffro di un disturbo ossessivo lieve scaturito dalla mia forte ansia che credo di soffrirne già da 4 anni. A quella paura se ne aggiunse in altra , forse motivo per la quale questo disturbo si è ingrandito ovvero per anni credo di aver portato rancore a mia mamma perché da piccola mi sentivo più esclusa rispetto a mia sorella più grande , e forse proprio perché più grande riceveva più cose a livello materiale. Non ho mai pensato di voler uccidere mia mamma , ma da quando ho avute quelle paure mi sono sempre chiesta e se davvero volessi farlo?. Ho terminato psicoterapia momentaneamente perché mi trovo all\'estero. ad oggi la mia paura , oltre a non essere molto rassicurata riguardo quelle ossessioni , ho paura di non guarirne più. Volevo anche chiedergli : quando ero più piccola (ora ho quasi 22 anni) e uscivo con le mie amiche un drink lo bevevo in compagnia , oggi se mi viene offerto mi sale l\'ansia e non lo bevo ,perché ho paura di poterne fare un abuso e diventare un alcolizzata questo da cosa dipende ?!?! Da una mia forte insicurezza? GrazieLa risposta
Gentilissima. Di sicuro il quadro ossessivo è presente, e anche in modo massiccio. E’ come se quando Le viene in testa un pensiero, poi sia difficile allontanarsi, anche considerandolo scorretto o insignificante. Io credo che occorra però una diagnosi completa, nel senso che parlare di ossessioni non deve far pensare solo ad un disturbo ossessivo, ma occorre capire quale sia l’origine. Penso che Lei possa stare tranquilla: qualcosa da bere non fa diventare alcolizzate e litigare con la propria madre non vuol dire pensare di ucciderla. Però a 22 anni non bisogna lasciarsi trascinare da questi pensieri, quindi vada dal Suo medico di base e si faccia prescrivere un farmaco appropriato ma al tempo stesso ricorra ad uno psicologo esperto (anche presso il servizio di salute mentale della Sua ASL) per una diagnosi ed un eventuale trattamento che sia corretto ed efficace.
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