Narcisismo patologiico
Dottore devo far capire ad un congiunto che è un narcisista patologico a farsi riconoscere e curare questa patologia come posso fare per farglielo capire?So tutto reazione etc ma sono determinataLa risposta
Buongiorno, comprendo la sua preoccupazione per il congiunto che manifesta comportamenti che indicano una possibile patologia del narcisismo. E’ importante considerare che la decisione di cercare aiuto psicologico deve essere presa volontariamente dalla persona e non può essere imposta dall’esterno.Il narcisismo patologico è una patologia complessa e delicata, caratterizzata da un’eccessiva ammirazione di sè, una forte necessità di attenzione e una mancanza di empatia nei confronti degli altri. In molti casi, i pazienti affetti da questa patologia non riconoscono il loro problema e non sono disposti a cercare aiuto psicologico.Se il congiunto non è consapevole del suo problema, potrebbe essere utile tentare un confronto sincero e rispettoso per far emergere il suo comportamento e il suo atteggiamento. Eviti di criticare o accusare il congiunto, poiché questo potrebbe innescare una reazione difensiva e il rifiuto di discutere della situazione. Ad esempio, invece di dire “Sei un narcisista patologico”, potrebbe esprimere la sua preoccupazione in modo più delicato, come “Ho notato alcuni comportamenti che mi preoccupano, e mi chiedo se tu sia consapevole di come questi possano influenzare te e gli altri intorno a te”.Si potrebbe provare a chiedere al congiunto come si sente nei confronti delle relazioni che ha e se è soddisfatto di come queste relazioni stanno andando. In questo modo, il congiunto potrebbe iniziare a riflettere sul suo comportamento e potrebbe rendersi conto della necessità di cercare un aiuto.Per aiutare la persona a comprendere meglio le sue preoccupazioni, è utile fornire esempi concreti di comportamenti che lei ritiene possano essere indice di narcisismo patologico. Ad esempio, potrebbe dire “Ho notato che a volte tendi a monopolizzare le conversazioni e a non prestare attenzione alle esigenze degli altri e mi chiedo se tu sia consapevole di questo”.In ogni caso, è importante mantenere un atteggiamento empatico e rispettoso, riconoscendo le emozioni e le preoccupazioni della persona, anche se non si condivide il suo comportamento. Se il congiunto si rifiuta di discutere della questione o rifiuta di cercare aiuto, è importante rispettare la sua decisione, ma è possibile offrire il proprio supporto e la propria disponibilità per qualsiasi altra cosa possa essere necessaria in futuro. Bisogna saper attendere il momento propizio per rifarsi “sotto” e cercare di sfruttare il momento: continuare a mostrare empatia e sostegno potrebbe aiutarlo a prendere in considerazione la possibilità di cercare aiuto.Spero che queste informazioni possano esserle utili. Cordiali salutiFederico Baranzini Psichiatra a Milano
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