Informazione
Salve sono un 49e di Venezia che soffre da anni di ossessione compulsiva diagnosticata,sto prendendo 40 gocce di daparox prescritto da circa 4 anni e sto meglio ma non sono guarito,se aumento il dosaggio potrei stare ancora meglio? Grazie mille buona serataLa risposta
Gentile Utente, La ringrazio per aver condiviso la Sua esperienza con il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC). Si tratta di una condizione che in Europa colpisce circa il 1-4% della popolazione adulta, con tassi simili tra uomini e donne. Secondo i dati più recenti dell’European College of Neuropsychopharmacology, circa 6-8 milioni di europei convivono con questo disturbo. Per quanto riguarda la Sua domanda sull’aumento del dosaggio del Daparox (paroxetina), è fondamentale sottolineare che qualsiasi modifica della terapia farmacologica deve essere necessariamente valutata e prescritta dal Suo medico curante. Gli studi clinici mostrano che circa il 40-60% dei pazienti risponde positivamente alla sola terapia farmacologica, ma i tassi di remissione completa aumentano significativamente, fino al 70-80%, quando si combina il trattamento farmacologico con un intervento psicoterapeutico mirato. La ricerca scientifica ha evidenziato che la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT), in particolare la tecnica dell’Esposizione e Prevenzione della Risposta (ERP), rappresenta l’approccio psicoterapeutico più efficace per il DOC. Gli studi mostrano che dopo un ciclo completo di CBT, circa il 75% dei pazienti manifesta una riduzione significativa dei sintomi, con tassi di mantenimento dei risultati che superano l’85% a distanza di due anni. Particolarmente promettenti sono anche i risultati della Acceptance and Commitment Therapy (ACT) e della Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), che hanno mostrato tassi di miglioramento del 60-70% nei casi di DOC resistente alle terapie tradizionali. Questi approcci aiutano i pazienti non solo a gestire i sintomi, ma anche a sviluppare una maggiore flessibilità psicologica e una migliore qualità della vita complessiva. È interessante notare che i dati epidemiologici europei indicano che i pazienti che seguono un approccio integrato (farmacoterapia più psicoterapia) hanno una probabilità tre volte maggiore di raggiungere una remissione completa rispetto a coloro che seguono una sola modalità di trattamento. Inoltre, il rischio di ricadute si riduce del 50% nei casi in cui viene mantenuto un supporto psicoterapeutico anche dopo il miglioramento dei sintomi. Le suggerisco quindi di discutere con il Suo medico non solo dell’eventuale modifica del dosaggio farmacologico, ma anche della possibilità di integrare il Suo percorso con un intervento psicoterapeutico specializzato se non l’avesse già fatto. La combinazione di questi approcci potrebbe offrirLe quella prospettiva di ulteriore miglioramento che sta cercando. Le auguro il meglio per il Suo percorso terapeutico. Cordiali saluti.Federico BaranziniPsichiatra a Milano
Domande correlate
Gentile lettore, il mio consiglio è di relazionarsi con i medici che hanno in cura la mamma e valutare con loro e con il notaio se la mamma è in grado di fornire un consenso ragionevolmente...
Vedi tutta la risposta
Buongiorno, quello che descrive – i tremori, la sudorazione continua, la sensazione di essere persa, l’angoscia anticipatoria e la paura della depressione – è tipico di uno stato...
Vedi tutta la risposta
Quello che racconta della sua infanzia è molto interessante e potrebbe essere collegato a quello che sta vivendo adesso. I sintomi che descrive – paura di malattie, paura della separazione dai...
Vedi tutta la rispostaScrivi la tua domanda agli Esperti ? clicca per informazioni sul servizio
Cerca in Medicina A-Z