Ho letto che malattie infettive come morbillo e rosolia non ci sono più: allora perché dovrei vacc…

Ho letto che malattie infettive come morbillo e rosolia non ci sono più: allora perché dovrei vaccinare la mia bambina?

La risposta

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Il forte calo (ancora non si può parlare di scomparsa) delle malattie infettive collegate alle vaccinazioni può far ritenere che il pericolo legato alle complicazioni di queste malattie sia finito, non riscontrandosene più le conseguenze. In realtà, se i “tassi di copertura” (ossia il numero di bambini vaccinati in una certa popolazione) diminuissero, la malattia ritornerebbe immediatamente a produrre delle epidemie. Così è successo in Inghilterra dove, a seguito di un errato timore che la vaccinazione antimorbillo provocasse l’autismo (tesi smentita categoricamente da tutti gli studi successivamente eseguiti sulla relazione tra causa presunta, cioè la vaccinazione contro il morbillo, e l'effetto, ovvero l'aumento dei casi di autismo), c’è stata una forte caduta della pratica vaccinale e un rapido aumento dei casi di morbillo con gravi conseguenze in termini di eventi mortali e postumi permanenti. Per questo motivo è importante continuare a vaccinarsi finché l’autorità sanitaria non certifica la cessazione del rischio, com’è avvenuto finora solo per il vaiolo e come sta per avvenire per la poliomielite.Inoltre, laddove la pratica vaccinale si mantiene elevata, possono beneficiare di relativa tranquillità anche i bambini che non possono vaccinarsi, per effetto di una copertura riflessa dalla malattia dovuta al cosiddetto effetto gregge, che consiste nella diminuita circolazione del virus selvaggio responsabile della malattia in oggetto.Sento parlare di nuovi vaccini contro la meningite, la gastroenterite, la varicella. Non sono troppi i vaccini da fare? Sono tutti necessari ?La capacità dell’organismo umano di rispondere contemporaneamente a molti antigeni diversi è impressionante e ben documentata. Ci sono germi come il batterio della pertosse (tosse canina che può essere mortale nel primo anno di vita) che sono composti da centinaia di antigeni a cui il bambino risponde simultaneamente. Inoltre se si dosano gli anticorpi nel sangue dopo vaccinazioni multiple e contemporanee si trovano alti livelli di difese nei confronti delle varie malattie che si volevano prevenire.Queste considerazioni hanno facilitato lo sviluppo e la commercializzazione di sempre nuovi vaccini, che si possono somministrare insieme o da soli e servono a proteggere i bambini da malattie gravi come le meningiti e le sepsi da pneumococco, meningococco C e Haemophilus influenzae, come anche da eventi non sempre gravi ma socialmente molto pesanti per la famiglia e la società come le gastroenteriti virali da rotavirus e la varicella. Sotto il profilo dell’interesse per il bambino l’importanza di una vaccinazione, in particolar modo per i soggetti affetti da malattie croniche, è sempre commisurata alla problematicità della malattia prevenibile con vaccino: quanto più questa potrebbe mettere a rischio la qualità della vita e la sopravvivenza del soggetto colpito, tanto più è necessario prevenirla, soprattutto se il vaccino specifico è sicuro ed efficace. In base a questo principio oggi si tende a non distinguere più tra vaccinazioni obbligatorie e raccomandate; si ritengono infatti ugualmente importanti tutti i vaccini inseriti nel calendario, e spesso anche quelli semplicemente consigliati dal pediatra curante in base alle valutazioni fatte in accordo con la famiglia.

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