Gonfiore articolazioni
Gentile Dott., le scrivo per mia madre che ha un'età di 57 anni e pesa nella norma. Il tutto è iniziato ad ottobre 2015 quando a seguito di un trauma subito alla mano destra inizia ad accusare un dolore saltuario alla mano, che ha curato con il voltaren saltuariamente fino a febbraio 2016. Una mattina si sveglia con una forte rigidità alle ginocchia un po' gonfie. Nello stesso periodo il dorso della mano risultava gonfio e l'indice a salsicciotto. Il 26 Febbraio fa l'emocromo che risulta nella norma e con proteina C reattiva 20,22 mg/l (0,0-5,0), Reuma Test 2 UI/ml (0-14), TAS 222 UI/ml (0-200), IGE totali 80 UI/ml (20-100 dubbio), l'esame delle urine nella norma. Nei primi di Marzo fa la risonanza magnetica della mano destra e si riscontra una lesione della cartilagine triangolare del polso con fluido granumatoloso. Ci rechiamo da un ortopedico che ci dice che non è operabile e che sospetta di artrite reumatoide per la rigidità alle ginocchia (mia nonna ha avuto l'artrite reumatoide). Le prescrive 2 settimane di bentalan 4 ml a fiale. Ci rechiamo dal primo reumatologo che ci prescrive gli esami del sangue per gli autoanticorpi ANA e anticitrullina che risultano negativi e l'esame dell'osteoporosi che risulta 3,1, allora il reumatologo esclude l'artrite e prescrive la magnetoterapia per la mano. Dopo tre sedute di magnetoterapia la mano risulta più gonfia. Nel frattempo ha interrotto il cortisone. Le ginocchia risultano fluide e contemporaneamente si nota un gonfiore bilaterale simmetrico alle mani ai polsi e alle caviglie, tosse e febbre a 37 la mattina. Ci rechiamo dal secondo reumatologo che diagnostica una osteomielite e infiammazione reattiva, prescrivendo due compresse da 5 mg di deltacoltene la mattina e l'antibiotico Claritromicina e una risonanza magnetica con contrasto da far vedere ad un bravo ortopedico. La risonanza magnetica con contrasto viene sconsigliata per la presenza della febbre (a 37). Dopo una settimana di terapia: insonnia, sudorazione eccessiva, dolore diffuso in tutto il corpo, febbre a 37,6 massimo. Il secondo emocromo risulta con gobluli bianchi e rossi nella norma e piastrine 570 (150-450), uricemia 3,2 mg/dl (2,4-5.7), PCR 79,35 mg/l (0-5), transaminasi nella norma, FT3 2,55 pg/ml (2,57-4,43), FT4 1,2 ng/dl (0,93-1,7). Oggi 06 Aprile ci rechiamo al pronto soccorso dove richiedono il ricovero per ulteriori accertamenti ma non viene ricoverata per mancanza di posto letto. L'antibiotico è stato interrotto ieri (preso per 5 gg) e al momento sta prendendo soltanto il deltacortene 2 cp 5 mg. La notte ha dormito, temperatura corporea 36,5, rigidità alle mani e alle caviglie al risveglio. Durante la mattina la febbre a 37. Cosa ci consiglia di fare? Grazie mille per il consulto, Cordiali SalutiLa risposta
E’, evidentemente, una diagnosi difficile ma il percorso diagnostico necessita di ulteriori approfondimenti per vedere di individuare una causa precisa di questa sindrome che sembra di origine reumatica. I passaggi successivi li deve dettare un solo reumatologo che deve avere continuità nella gestione del caso. Altrimenti si rischia di ricominciare sempre daccapo.
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Che probabilmente ha un ernia a livello L4 L5 ( vanno viste le immagini, il referto non è sufficiente), ne parli con il suo medico o eventualmente con un ortopedico per capire se i suoi sintomi...
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Si, potrebbe, va valutata la situazione nel suo complesso. Ne parli con il suo reumatologo che eventualmente potrebbe richiederle esami rx o ecografia e magari consulenza ortopedica.Un saluto
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Farei una visita angiologica o vascolare ed eventualmente cardiologica con ecodoppler.Prima fare diagnosi poi ipotizziamo strategie giuste e coerenti.un saluto
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