FIBROMIALGIA E DOLORE PLANTARE
Salve mi chiamo claudio ho 45 anni faccio il farmacista e sono affetto, con diagnosi oramai consolidata, da fibromialgia da circa 4 anni. Ho subito nel 2002 una microdiscectomia per una e.d. l4/l5 e dal allora in poi a livello lombare sto discretamente. Sono alto 1.80 e peso 90 kg. Come detto da qualche anno soffro di dolori generalizzati nei punto tender a fasi attive ( molte) con piccole pause ( non di remissione ma di attenuazione). Al contrario di tutti i dolori che sento (anche , gomiti, collo, spalle ecc ecc) il dolore che persiste SEMPRE senza ma smettere è quello delle caviglie associato ad una terribile fascite plantare che spesso diventa invalidante. Ho provato come immaginerete numerosissimo approcci , da quello fisioterapico (posturale) a quello della medicina alternativa (agopuntura) per non parlare di bite ortodontici , crioterapia , terapia del caldo ( un bagno caldo è una delle poche cose ristoratrici... ma non curative purtroppo) per non parlare dei numerosi approcci farmacologici che vanno dall'uso della venlafaxina, per proseguire con la duloxetina amitriptilina ecc ecc che pero' mi danno numerosi effetti collaterali, spesso poco gestibili. Uno dei pochissimi farmaci con cui ho avuto modestissimi risultati non troppo prolungati in ordine di tempo è stato il flexiban , con effetto pero' di notevole senso di spossatezza e sedazione. Mi rendo conto che il problema è molto legato alla rigidità/contrazione del polpaccio (sempre dolorante e teso) che provoca una contrazione dell'arco plantare con relativo dolore acuto e insopportabile. La mattina al risveglio appoggiare i piede a terra è una "coltellata"... faccio stretching prima di alzarmi e per poter arrivare a camminare senza zoppia passa almeno 1 ora. Nel tentativo di attenuare il disagio ho fatto numerose infiltrazioni eco guidate sotto plantari con cortisone (bentelan) e anestetico senza avere alcun risultato se non una mezza giornata di sollievo dovuta alla marcaina. Scegliere un paio di scarpe è una impresa impossibile e soprattutto portarle diventa un grosso problema. La mia vita è assolutamente mutata e da persona allegra e attiva mi sono trasformato in una persona sempre triste e sedentario ( da qui anche il peso) tanto da non riconoscermi piu'. Nell'ultimo periodo mi sono avvicinato all'uso degli oppioidi per riuscire almeno a lavorare e prendo almeno una volta al di una compressa di depalgos da 5 pur sapendo di non far bene a me stesso è l'unica cosa che un po' mi permette di "sopravvivere". Concludo dicendo di avere provato anche tutte le cure antiiffiammatorie possibili e immaginabili dai Fans ai cortisonici per os per non parlare di Lyrica ecc ecc. Ho frequentato una marea di specilisti fino quasi ad arrendermi e a farli arendere di fronte alla resistenza a tutte le cure sia fisiche che farmacologiche. Ho pensato che il mio problema sia di carattere muscolo tensivo della catena posteriore che condiziona la stabilità plantare e quindi forse dovrei avere un piano di intervento come si farebbe per uno sportivo colpito da fascite plantare cronica !!! chiedo a voi un sostegno, una possibile cura e se possibile uno specilalista di vostra fiducia nei pressi di Perugia che possa sostenere un percorso che mi restituisca un po' di vita. Grazie ClaudioLa risposta
Buon giorno, il suo iter e il peso della sua sintomatologia sono, ahimè, comuni a tutti i pazienti con la sua patologia. In base alla mia esperienza si ha un ottimale controllo sia dei dolori che della rigidità muscolare eseguendo dei trattamenti omotossicologici associati alla assunzione di una interleuchina omeopatizzata (esiste uno studio in corso a riguardo che lascia ben sperare). La invito a contattare un omotossicologo aggiornato nella sua città e di rivolgersi a lui con fiducia. Cordialità
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