Fascicolazioni polpacci

Buonasera e ciao a tutti, sono nuovo nel forum e vi racconto anche la mia storia condividendo idee e pensando a come sconfiggere queste fascicolazioni. Premetto che anch'io sono un tipo ansioso e ipocondriaco che mi porta a cercare sempre la causa di qualsiasi effetto sul mio corpo. Vengo inoltre da uno stress di 4 anni coinciso con la nascita di due figli uno dietro l'altro che hanno azzerato il mio tempo libero. Tutto iniziò il 4 dicembre 2017 quando a seguito di una forte arrabbiatura notai che al piede sinistro, in corrispondenza della parte posteriore del tallone, avvertivo una vibrazione intermittente e non visibile, 5 secondi di vibrazione e 5 no. Ho sempre avuto il tic di muovere la gamba e in quel periodo il tic si intensificò per non sentire la vibrazione. A poco a poco nel giro di due mesi ho iniziato ad avvertire alla gamba sinistra le cosiddette fascicolazioni , che prima si intensificavano all'intensificarsi di questa vibrazione. Queste fascicolazioni le vedevo e percepivo nella pianta laterale interna del piede sinistro e casualmente osservando l'altro piede le vedevo anche su quello destro ma non le percepivo. Ho iniziato a fare le analisi del sangue standard dalle quali è trapelato i trigliceridi a 300, il colesterolo a 200, l'acido urico a 7,6, proteine totali 8,2 e una lievissima carenza di Vitamina D. Svolgevo una vita completamente sedentaria sia per lavoro che per mancanza di tempo e voglia per fare attività fisica. A fine gennaio mi sono recato da un neurologo il quale, dopo un'accurata visita con tutti i test del caso, non ha riscontrato nulla di anomalo. Nel frattempo le fascicolazioni si sono manifestate anche alle caviglie e ai polpacci. D'accordo con il medico di base che mi ha visitato e le ha viste abbiamo deciso di svolgere l'elettromiografia agli arti inferiori (marzo 2017) dalla quale l'esito è: "Lieve sofferenza neurogena cronica nei territori dipendenti da S1 a sx"; visto l'esito dell'EMG il medico di base mi ha ordinato una rm lombo-sacrale senza mdc (aprile 2017) il cui referto è completamente negativo. Ho portato i risultati ad un secondo neurologo primario di neurologia di un noto ospedale il quale, dopo aver ripetuto i test di rito (maggio 2017) e aver visionato le immagini non ha riscontrato nulla di anomalo , nominando la ormai famosa "Sindrome delle fascicolazioni benigne" e prescrivendomi una farmaco a base di Acetil-L-Carnitina 500 mg mattina e sera. Mi è stato consigliato un fisioterapista dal quale sto andando una volta alla settimana e di fare blanda attività fisica tipo passeggiate o nuoto. Ovviamente mi fido dei neurologi e sono convintissimo di non avere al momento malattie neurodegenerative anche perchè sarò ansioso ma sono anche razionale e come vi ho detto per me ad un effetto corrisponde sempre una causa (sistema binario, deformazione da programmatore informatico). La situazione attuale: da circa 1 mese ho iniziato a camminare 3-4 volte alla settimana per circa 6-7 km a passo veloce. Le fascicolazioni sono sempre state costanti ai polpacci e alle caviglie e sulla pianta laterale del piede. Dopo l'ultima volta che sono andato a camminare (3 giorni fa), sui polpacci e sulle caviglie sono incrementate in maniera esponenziale (ne ho contate 60-70 in un minuto) , ovviamente mi danno fastidio anche alla notte non permettendomi di dormire serenamente. L'ansia ovviamente inizia a crescere e non aiuta tuttavia ho osservato la necessità di stirare le gambe a riposo e/o di dover cambiare posizione. La mia domanda alla quale non pretendo di avere risposta è quella alla quale entrambi i neurologi non hanno saputo rispondere e che ha messo in crisi il fisioterapista ovvero il referto della EMG "Lieve sofferenza neurogena cronica NEI TERRITORI dipendenti da S1 a sx". L'altra domanda che mi pongo è che magari mi hanno liquidato con Sindrome delle Fascicolazioni Benigne e in realtà , visto che EMG parla di territori dipendenti da S1, potrebbe essere una sofferenza neurogena meccanica nel percorso del nervo sciatico delle zone relative a S1. In effetti le fascicolazioni aumentano sotto sforzo e rimangono costanti a riposo. Secondo voi il fisiatra potrebbe essere una via da intraprendere?

La risposta

avatar Ortopedia - Luca Bertini Dott. Luca Bertini

Impossibile rispondere e dare un parere senza visionare una rmn e soprattutto visitare il paziente, sarebbe poco più di una chiacchierata senza particolare valore terapeutico e le aumenterebbero i dubbi e le ansie.Se agli esami  non è venuto fuori nulla di operabile forse il fisioterapista e magari l’agopuntura potrebbero essere delle valide opzioni.Mi spiace ma mi è  impossibile sbilanciarmi ulteriormente come ben capirà.Un saluto

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