Esiti dolorosi post-trauma tibio-tarsica / sinovite
Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni e le scrivo per un problema ortopedico che mi sta causando non pochi problemi, sperando in un confronto che possa aiutarmi a superarlo. Il 23 gennaio 2017 ho subito una distorsione alla caviglia sx ad allenamento (faccio ginnastica acrobatica, alto impatto sulla caviglia). sono stata al ps dove mi han fatto le lastre e riscontrato nessuna frattura o lussazione, mi han detto di riposare due settimane e successivamente riprendere gradualmente a muovermi senza esagerare. purtroppo non ho potuto seguire alla lettera quello che mi han detto a causa dei tirocini obbligatori in ospedale (studio medicina) più spostamenti che dovevo fare da un posto all'altro, quindi immagino di non aver dato alla caviglia il riposo necessario o di aver in qualche modo caricato troppo l'articolazione sofferente. verso fine febbraio ho cominciato ad avvertire dolore acuto nella parte anteriore e mediale della caviglia (ai lati del tendine tibiale anteriore) nel piegarmi in avanti e nel cominciare un passo veloce o di corsa, in generale, ogni attività che carica in piegamento la caviglia sx è molto dolorosa, con dolore riflesso nell'arco interno del piede e nel tendine d'achille. ho fatto un'ecografia a marzo da cui è emerso che i legamenti interessati dalla distorsione (peroneo calcaneare e astragalico) erano quasi del tutto riparati ma si evidenziava una "tendinite tibiale anteriore" con ispessimento del tendine e leggera disomogeneità dello stesso a livello del collo del piede, senza versamento articolare o coinvolgimento di altre strutture tendinee. ho dunque seguito un mese di quasi riposo totale tranne esercizi per il piede in scarico, FANS, laser terapia ma la situazione non migliora, o migliora impercettibilmente per poi peggiorare se son costretta a caricare di più sul piede (tirocinio ad esempio, in piedi ore..) a parte dolori articolari che definirei piuttosto comuni dopo una brutta distorsione, infatti, il problema al tendine mi blocca ancora abbastanza. lo sento migliorare se sto proprio ferma ferma ma se provo un minimo a piegarmi troppo o cammino tanto peggiora. a fine marzo, a seguito di un peggioramento acuto, ho fatto una risonanza, completamente negativa a parte evidenza di pregressa lesione legamentosa dovuta alla distorsione. Ad aprile (il 10), ho fatto un'altra eco di controllo e mi dicono che il tendine tibiale anteriore non è più disomogeneo ma ancora ispessito e la guaina è piuttosto gonfia (in generale se tasto con la mano mediamente al tibiale anteriore, nella fossetta tra quest'ultimo e il malleolo mediale, sento un leggero gonfiore pastoso [senza calore o rossore] e la pressione è molto dolorosa). la mobilità della caviglia in scarico è buona, il dolore si accentua in flessione della punta verso il basso e in carico (piegamento per raccogliere cose da terra, camminare velocemente, correre mi è totalmente impossibile). premesso che non sono ancora riuscita a ricominciare sport, quanto devo preoccuparmi? siamo a tre mesi dal trauma e per ora sto continuando con esercizi di rinforzo in scarico e nuoto un po'.. so che le tendiniti/tendosinoviti in generale sono lunghe a guarire, la mia paura è che questa sia causata da qualcosa di più grave sotto, cicatrici fibrose o altro, anche se risonanza e lastra sono negative per frammenti osteocondrali, artrite artrosi fratture o ematomi ossei.. solo che non mi spiego come mai non riesca ancora a recuperare. cosa mi consiglia di fare? il riposo totale non mi è possibile perchè lavoro in ospedale tutto il giorno.. grazie in anticipo per la sua disponibilità.La risposta
Cara Lettrice, il mio professore usava dire ” fate sempre un gesso alle distorsioni delle caviglie, perché i pazienti troveranno sempre un motivo improcrastinabile per non stare a riposo…Aveva ragione! I protocolli sono cambiati ma in nostro corpo e la fisiologia ed i tempi di guarigione sono gli stessi da centinaia di migliaia di anni. Purtroppo l’averlo usato ha creato cicatrici o lassità o stress neurologici che le produrranno disagi per molto tempo. Da professionista vedrà in continuazione pazienti che le diranno che non possono stare a riposo… Che cosa risponderà? Terapie fisiche e tanta riabilitazione quotidiana , anche per un anno…Non penso abbia chissà quale problema…non ha aspettato la cicatrizzazione dei legamenti e questi si sono saldati male. Ma visto che frequenta l’università si faccia vedere da uno specialista che può vederla ed avere il piacere di visitarla , come vedrà in futuro , le visite virtuali ed i conseguenti consigli lasciano il tempo che trovano.Un saluto
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