La risposta

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Nello sviluppo della dentatura, possono esserci anomalie nel numero dei denti permanenti (e, in misura minore, dei denti decidui), sia in eccesso sia in difetto rispetto al normale numero di 32. La mancanza congenita di tutti i denti (anodonzia) è molto rara; più frequenti sono le assenze di singoli elementi (agenesie), in particolare dei terzi molari, cosiddetti denti del giudizio (10-25%) e degli incisivi laterali (1-3%). L’assenza di un elemento è sovente accompagnata dalla mancanza o da un’anomalia di formazione del corrispondente dente controlaterale. Tra le cause, ha un peso maggiore l’ereditarietà, seguita da traumi o infezioni a carico dei germi dentari, distrofie dei mascellari, displasia ectodermica. La terapia dipende dal numero e dalla posizione dei denti mancanti: si può puntare alla conservazione dell’elemento deciduo, ricorrere all’ortodonzia per chiudere lo spazio in arcata o, al contrario, mantenerlo o crearlo in attesa di poter effettuare una terapia implantologica/protesica al termine della crescita ossea.In misura minore rispetto alle agenesie, possono essere presenti degli elementi in più (2-3% dei soggetti, con prevalenza maggiore nel sesso maschile), in particolare nel settore dei denti frontali superiori. Si tratta in genere di elementi piccoli e rudimentali, che prendono origine da un’iperattività della lamina dentale (struttura embrionale preposta alla formazione dei germi dentari), causata da stimoli di tipo genetico, traumatico o accidentale. Rimanendo sovente inclusi nell’osso mascellare, possono impedire l’eruzione di un dente permanente o provocarne un posizionamento in arcata non corretto. Generalmente, il trattamento prevede l’estrazione chirurgica del dente sovrannumerario, per prevenire problemi di scorretta sovrapposizione dei denti superiori e inferiori nella chiusura della bocca (problemi cosiddetti occlusali) o complicanze legate alla possibile degenerazione cistica o infettiva del follicolo dentario.