È vero che anche gli animali da compagnia e domestici possono esporre a infezioni zoonotiche? Come …
È vero che anche gli animali da compagnia e domestici possono esporre a infezioni zoonotiche? Come evitarlo?La risposta
Anche gli animali da compagnia e domestici possono esporre a infezioni zoonotiche, ma semplici precauzioni possono ridurre il rischio di infezione e permettere la vita in comune con gli animali. Gli animali da compagnia svolgono infatti un ruolo sociale molto importante e sono di notevole aiuto psicofisico; aiutano a ridurre il senso di solitudine, danno opportunità di esercizio fisico anche all’aperto, permettono di socializzare; la loro compagnia può migliorare alcune malattie come l’ipertensione e la depressione e anche ridurre i valori di colesterolo e trigliceridi nel sangue. La maggior parte dei rischi, peraltro bassi, connessi al possesso di animali possono essere ridotti con una buona igiene dopo il contatto, oltre che con un’attenta selezione e una cura appropriata dell’animale. In questo senso è bene sottoporre l’animale a visite veterinarie periodiche e trattamenti tempestivi in caso di diarrea o lesioni cutanee; altre misure includono la vaccinazione contro la rabbia (cane), l’alimentazione di qualità, l’astensione da uova o carne cruda.Si consiglia di mantenere l’animale in un ambiente pulito, lontano da immondizia, feci, cacciagione o acqua non potabile, di controllare la presenza di parassiti (pulci, zecche) e possibilmente di tenere gli artigli dei gatti corti.Inoltre è buona norma lavarsi le mani dopo aver toccato gli animali, maneggiato la carne, toccato la terra, pulito la lettiera, e indossare sempre i guanti quando si cura un acquario.Infine, alcuni gruppi di individui tra cui immunodepressi (HIV/AIDS, trattamento con immunosoppressori, soggetti senza milza), bambini piccoli (meno di 5 anni), donne gravide, soggetti molto anziani, soggetti con deficit cognitivo, devono osservare alcune precauzioni aggiuntive e tenere in considerazione alcuni aspetti: preferire animali adulti, evitando animali di età inferiore a 6 mesi (i cuccioli sono a maggior rischio infettivo); fare attenzione nell’acquisto in negozio (esigere garanzie, certificati veterinari); evitare gli animali presi in rifugi per animali abbandonati se non sono stati controllati da veterinari; lavare le mani frequentemente e scrupolosamente, soprattutto prima dei pasti; evitare contatto con l’ambiente degli animali (penne, lettiere, escrementi).Per i bambini di età inferiore ai 5 anni, il contatto con animali deve avvenire sotto la supervisione degli adulti.Ulteriori misure precauzionali prevedono inoltre di evitare di avere contatto con animali con diarrea, far visitare subito l’animale se malato; evitare del tutto rettili, uccelli e animali esotici; indossare sempre i guanti quando si accudisce all’acquario o alla lettiera.Infine, il personale che accudisce gli animali (veterinari, addetti agli allevamenti ecc.) dovrebbe essere vaccinato a seconda degli animali visitati o trattati (per esempio rabbia, influenza) e indossare indumenti protettivi (guanti, camici, maschere per protezione respiratoria) nel corso dell’attività lavorativa.
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