DOC da luogo

Ciao a tutti. Premetto che soffro da parecchi anni di DOC (sulla morte, sulla religione) anche se me ne sono resa conto tardi e ho sempre messo in atto rituali che mi facessero sentire meglio, sia gesti, sia numeri, sia parole. Mi sono accorta tardi che effettivamente fossero delle compulsioni. La mia domanda è: è possibile avere un DOC che sia strettamente collegato ad un luogo? Vivo al momento fuori Italia per studiare, devo stare qui solo un altro mese. Il DOC da un certo punto in poi si è preso tutto di me: più voglio tornare a casa e riprendermi la mia vita perché qui non mi piace e sto male, più la mia mente mi crea interrogativi come: e se volessi rimanere qui? Se rimanessi bloccata qui? Se qualcosa ti spingesse qui? E non riesco a capire perché visto che qui non mi piace niente, mi sento sola e lontana da me stessa. Quindi cominciano le paranoie e i dubbi e mi sale l'ansia e la tachicardia. Nei momenti di lucidità so benissimo come stanno le cose e mi sembra così strano, ma subito dopo sale il primo dubbio. Non capisco perché visto che a breve tornerò a casa... Non vivo più e insieme al DOC, provo ansia, solitudine e angoscia e i giorni sembrano non passare mai... Devo dire che ho sempre sofferto di ansia e attacchi di panico, soprattutto in età pre-adolescenziale, l'ansia è rimasta mentre gli attacchi di panico sono svaniti quasi del tutto. Ho sempre messo in atto rituali e compulsioni, anche senza una reale preoccupazione però poi ho capito che era legato a delle ossessioni ed è rimasto tale: spegnere o accendere la luce un certo numero di volte, usare una mano piuttosto dell'altra, contare le cose da utilizzare, se ho due cose una deve essere sempre più in alto dell'altra, dire un certo numero di volte "no" in situazioni eccessive e così via... Prima lo facevo in automatico, poi ho cominciato a rendermi conto che non era normale e tardi ho capito perché. Sono una persona solare, determinata, ma ansiosa. Ho avuto doc che non mi sono stati diagnosticati ma mi sono rispecchiata in tutto ciò che ho letto, e li ho avuti in relazione alla morte, alla religione... Non ho mai capito perché e soprattutto non venivano sempre in momenti negativi. Sono una persona estremamente sensibile e in generale ragiono molto sulle cose. L'ultimo disturbo da doc religioso l'ho avuto un paio di anni fa, era un periodo stressante, e la situazione è degenerata per mesi facendomi vivere in incubo. Poi è passata e sono tornata più forte di prima: mi sono trasferita in una nuova città, ho intrapreso un percorso di studi che mi piace molto, ho intrapreso una relazione importantissima con la mia ragazza, ho trovato la felicità, insomma, la stabilità e non c'era niente che non mi piacesse. Purtroppo la mia laurea consiste nel fare un anno all'estero obbligatorio, quindi ho dovuto lasciare per forza quella realtà per trasferirmi per sei mesi. All'inizio ero abbastanza entusiasta, curiosa, almeno vivevo in modo tranquillo. Forse ho avuto aspettative troppo alte, ma comunque non mi piaceva molto. A novembre è venuta per un mese a trovarmi la mia ragazza. All'inizio è stato tranquillo, poi ho cominciato a provare forti vuoti allo stomaco per l'angoscia perché lei se ne sarebbe andata, mentre io sarei rimasta qui. Il punto è che non me lo spiego perché ci saremmo viste di li a poco per le vacanze di Natale. Ad ogni modo sono stati i venti giorni più lunghi della mia vita... Mi sono rinchiusa in me stessa senza voler vedere né fare niente... Ho cominciato a soffrire d'ansia e di angoscia e solitudine e tristezza e ogni giorno, invece di pensare che sarei tornata a casa dalla mia famiglia e da lei, ero ossessionata dal problema di dover poi tornare qui dopo le feste per un altro mese e mezzo. Quando sono tornata a casa per le vacanze per più di venti giorni, è scomparso tutto dopo i primi due giorni: sono tornata me stessa, completamente leggera e felice e sicura di me. Ogni tanto mi venivano delle ansie perché pensavo che sarei dovuta tornare all'estero ma poi mi calmavo e mi godevo il momento. Purtroppo è arrivato il momento di tornare qui e da quando sono tornata sono ossessionata dal tempo, dall'ansia, dall'angoscia e da quello che ho scritto prima, quindi metto in atto una serie di compulsioni nell'evitare luoghi, strade, oggetti, o usarli solo un numero di volte, oppure alcuni non usarli perché potrebbero "infettarsi" qui o poi potrebbero ricordarmi questa città, ecc... Il fatto che tra un mese tornerò a casa non riesce a calmarmi. Per questo chiedo aiuto...

La risposta

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Cara Lettrice, sembrerebbe proprio essere un disturbo ossessivo compulsivo e talvolta il contesto può influenzarne l’espressione e il decorso in maniera significativa. E’ comunque un disturbo verso e proprio ed esistono terapie sia farmacologiche e che non farmacologiche molto efficaci. Si rivolga con fiducia ad uno specialista psichiatra, se possibile esperto in DOC, e ritroverà il controllo della sua vita.Cordiali saluti

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