Disturbi alimentari e interventi dentistici.
Buongiorno, cercherò di spiegare sinteticamente una situazione che avverto come piuttosto complessa e di gestione difficile. Ho 28 anni e cerco di fronteggiare problemi di natura psichiatrica da quando ne avevo 14. Pur non manifestando un disturbo alimentare canonico per quanto riguarda la componente psicologica, ormai la sintomatologia di tipo bulimico è permanente e inevitabile. Oggi , a seguito di marcato dolori avvertiti giovedì, mi è stato estratto un dente del giudizio, che presentava una carie evidente e, ha poi notato il dentista, un enorme granuloma, causa proprio del fastidio. Mi è stato raccomandato di non fumare per due ore e di non assumere cibi caldi, ma ora la mia preoccupazione maggiore riguarda le abbuffate che mi tormentano almeno due volte al giorno. Da quando mi trovo a casa dei miei genitori,di nuovo, sperimento l'impulso ,improvviso e ingestibile, che spinge a mangiare fino alla pienezza estrema, seguita sempre da vomito che è spontaneo, mai indotto tramite dita o altri strumenti. Ho il serio terrore di abbuffarmi e provocare ulteriori danni alla bocca, mi sarebbe utile sapere quanto tempo dopo, in genere, si può mangiare, se nel mio caso debba avere altri accorgimenti. Mi sento molto spaventata, in realtà, sono consapevole che il vomito è la causa dei problemi ai denti, che per fortuna hanno iniziato a manifestarsi soltanto da poco. Ringrazio sentitamente, mi scuso per la domanda prolissa.La risposta
Buongiorno, in genere le indicazioni post chirurgiche relativamente all’alimentazione prevedono di evitare i cibi caldi il giorno dell’intervento e i cibi particolarmente duri per la settimana a seguire.Spero possa trovare la strada per uscire dal tunnel del disturbo che ha menzionato, mi creda, è possibile guarire , nulla è permanente ed inevitabile.La stringo virtualmente
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