Depressione, ansia sociale o altro?

Buongiorno, ho 34 anni e ho dei problemi comportamentali che non so come classificare o come trattarle. Sin da piccola sono sempre stata per conto mio, ho legato poco con i compagni di scuola anche perché sono sempre stata cicciottella ed ero sempre presa di mira. I miei litigavano continuamente e non andavamo mai in giro come in vacanza e arrivavano anche alle mani, tanto che andavo a nascondermi. Mia madre è la classica tipa isterica, sempre a dirmi parole quando non ce n'era bisogno e aveva dei genitori che con lei si comportavano sempre male e se la prendeva con me e mio padre e mai con loro, anzi, pretendeva che ci andassimo d'accordo. Con l'andare avanti negli anni le cose non sono migliorate, tutt'ora mia madre ha quel carattere e mio padre è il classico pigro che non la sopporta ma non vuole neanche divorziare perché le fa comodo anche se lei ci ha riempiti di debiti, capirà che non avevamo vita sociale ed io ero "fuori dal mondo". Sono costretta a vivere con loro perché sono disoccupata e, comunque non riesco ad uscire di casa perché non mi sono mai arrangiata per via dell'attaccamento dei miei genitori a me e perché anche le persone che avevo intorno, le amicizie che ho avuto non sono state molto intime e le poche che ho avuto non gliene importava molto di me, finita la scuola "chi se ne frega" e io ci restavo male. Non ho avuto rapporti con i ragazzi, sempre molto bravi a criticare l'aspetto esteriore e comunque non li ho avuti in amicizia, tranne un mio cugino che tutt'ora sento e cerco di vedere. Ho terminato le superiori e sono riuscita a prendere la magistrale all'università, ero seguita da una psicoterapeuta per problemi legati all'alimentazione e il malumore. Durante gli anni di università, tuttavia, non ho quasi mai partecipato ad attività di gruppo, tranne in alcuni casi che mi avevano coinvolti una professoressa e un amico che poi si è scoperto essere uno che mi sfotteva alle spalle e aiutarmi solo per far favori alla professoressa, la quale ha deciso di non volermi più vedere proprio perché ho criticato il suo tirapiedi. Ho avuto molti duri colpi, oltre a tutto anche le due mie vecchie amicizie delle superiori si sono allontanate, hanno una vita loro, ma non capisco perché non rispondere più ai miei contatti dopo anni e anni di frequentazione. Ora come ora sono disoccupata, inizialmente cercavo lavoro ma adesso non faccio più nulla. Non ho interesse neanche a uscire con le persone, mi sono stancata. Vado a farmi giri per conto mio poiché i miei mi danno qualcosa. Mi infastidisce il fatto che so perfettamente che non posso vivere a scrocco dai miei per sempre come non posso neanche isolarmi dalla gente, ma non so come comportarmi, mi sento impantanata, non me ne frega niente e, a dirla tutta, non me ne fregava niente forse anche quando studiavo. Sento solo il bisogno di andare in giro per i fatti miei ascoltando musica e comprare qualcosa che mi interessa. Non so se sia ansia sociale perché non voglio più vedere nessuno o depressione perché il mondo del lavoro ora come ora è molto complesso e ho ricevuto molte delusioni, so solo che ho sempre vissuto con i miei e ho sempre sofferto dell'idea di arrangiarmi e avere a che fare con la gente e tempo per il mio futuro visto come siamo presi in questo paese. So che dovrei andare da uno psicologo ma non ho il denaro per pagare, secondo lei perché non sto facendo nulla per uscire dalla mia situazione? Non ho mai fatto pensieri di suicidio o cose del genere, anzi, vorrei qualcosa di meglio per me, ma le esperienze che ho avuto mi hanno demoralizzata. A chi dovrei rivolgermi per avere dei colloqui gratuiti anche se sono adulta? Per favore mi risponda perché non so che cosa fare e rimanere bloccata a non far nulla non mi porterebbe a niente di buono. Grazie mille.

La risposta

avatar Sessuologia - Gabriele Traverso Dott. Gabriele Traverso

Io credo che Le manchi un supporto tale da darLe modo di superare se non tutte, almeno parte delle angosce che La riguardano, permettendole quindi di avviare un percorso di autonomia dalla Sua famiglia. Purtroppo la maggior parte degli psicoterapeuti sono privati, però se Lei si rivolge al servizio di salute mentale della Sua ASL potrà avere le prestazioni che Le servono con il pagamento del solo ticket.

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