Cosa mi sta succedendo ?
Buongiorno dottore, la ringrazio in anticipo della disponibilità che mi mostra. Le sto scrivendo perché è un po’ di tempo ormai che ho dei pensieri negativi, brutti, che mi causano estrema ansia e tristezza ogni volta che mi saltano in mente. Riguardano sia me che le altre persone. Per lo più sono sempre dello stesso tipo. Premetto che, in passato ho già passato periodi di questo tipo, cioè di pensieri negativi che mi venivano in mente e che mi disturbavano, non capendone la causa. Sembra che adesso sia cambiato solo il contenuto. Non so a cosa possono essere dovuti, dato che ne allora ne ora ho passato momenti talmente difficili nella mia vita che mi facessero venire in mente questi “pensieri” brutti. Forse in questo periodo, sono più ansioso, è pauroso del solito. Ho letto su internet della Doc...e mi sono ritrovato in alcuni dei tipi di questa sindrome. Devo dire però, che non ho “compulsioni” particolari, o se le ho, sono abbastanza normali e non esagerate, e non ricollegabili a questi pensieri. Con il limite del consulto a distanza...lei pensa che potrebbe centrare effettivamente una sindrome di questo genere? È il caso di rivolgersi ad uno specialista, e si si quale potrebbe essere quello più opportuno? La mia paura nel fare ciò, riguarda l’uso di eventuali farmaci che magari possono si “curarmi” ma temo che possano anche influire sul mio lato cognitivo...potrebbe essere possibile? La ringrazio della pazienza, aspetto una sua risposta al riguardo.La risposta
E’ abbastanza normale che, cercando informazioni su propri specifici problemi, si veda come ipotesi quella del DOC. Ma per esserne certi, occorre una valutazione clinica approfondita, perché, ad esempio, potrebbe anche trattarsi di una forma specifica o aspecifica di ansia, senza connotazioni del disturbo ossessivo-compulsivo.Si rivolga ad uno psicologo cognitivo comportamentale di fiducia, chieda una valutazione psicodiagnostica legata ai sintomi presentati e sarà cura del collega verificare con Lei quale sia la diagnosi corretta e di conseguenza quale terapia sia necessaria.
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Purtroppo si tratta di informazioni che esulano dalle nostre specifiche competenze.
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Mi pare che la situazione, come descritta, non debba attivare nessuna preoccupazione.
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