La risposta

Altro Starbene Risponde x

Mantenere la calma, aiutare la vittima a sdraiarsi ed evitare di sorreggerla per cercare di mantenerla in posizione eretta o seduta. Slacciare ogni indumento stretto (cinture, cravatte, colletti e così via). Sollevarle gli arti inferiori e far quindi assumere alla vittima la cosiddetta posizione antishock, che favorisce il ritorno del sangue venoso verso il cuore, migliorando la gettata cardiaca. Se la persona colpita non presenta nausea né vomito, è consigliabile somministrare acqua a temperatura ambiente (mai fredda). Qualora si sospetti che la persona soccorsa possa essere vittima di un colpo di calore, cercare di portarla in luogo più fresco, all’ombra, e di bagnare il corpo per ridurne la temperatura. Se è ferita ed è presente un sanguinamento esterno, cercare di tamponarlo.Occorre sempre chiedere l’aiuto di un medico e, se la situazione appare seria o prolungata, non esitare ad attivare una chiamata al 118. L’ideale sarebbe riuscire a fare una pur sommaria valutazione delle “funzioni vitali” del paziente: battito del polso (cercare di apprezzarne la frequenza e se è ritmico o no), colorito della cute (esiste un evidente pallore?), stato di coscienza, presenza di sudorazione, presenza di febbre o di ipertermia. Sono tutti elementi che, se comunicati al medico intervenuto o agli operatori del 118, possono essere di grande utilità.