Consigli su disturbi dopo prostectomia

Buonasera Dottore. Un mese fa circa mi sono sottoposto a prostectomia radicale robotica per un Adenocarciroma.. Prima di essere operato ho fatto tutti i controlli del caso comprese Scintigrafia nucleare ossea total body, cosí come la Tac completa con contrasto che sono risultate negative. Ho fatto l'operazione di cui sopra e l'istologico ha confermato il grado del tumore simile alla biopsia prostatica 3+4 group 2.. È risultato anche che la neoplasia era circoscritta solo nella prostata tolta P2t, quindi, per ora, devo fare a 45 giorni dalk'"operazione solo il controllo del psa totale. Le ho fatto questa debita premessa per poi porre a lei la domande su questi dturbi post operazione di cui tutti mi dicono che devo avere pazienza.. Le chiedo qualche consiglio oppure se c'è qualche farmaco che aiuta, le riassumo: In posizione sdraiata, tipo a letto, non ho incontinenza ; quando mi alzo in piedi o faccio anche un piccolo sforzo non trattengo l'urina; Se sento di dover urinarie arrivo in bagno he ho già iniziato, come detto, posso però finire normalmente ma alla fine della minzione sento un pó di dolore interno (vescica/uretra ;?) ; Lamento infine alle volte un pó di bruciore nell"uretra anche se non sto urinandio. Ho tenuto il catetere per una settimana dopo l'"intervento e da tempo le mie urine sono chiare, normali. Faccio solo qualche esercizio di Kegel. Scusi sono stato lungo ma le sarei grato se ha qualche consiglio per questi disturbi post operazione, è passato solo un mese sono normali? Posso fare qualcosa per aiutarmi in questa incontinenza oltre a Kegel? Grazie molte della risposta. Cordiali saluti. Sp

La risposta

avatar Urologia e Andrologia - Riccardo Galli Dott. Riccardo Galli

Gentile, Nonostante l’approccio robotico la prostatectomia radicale intacca inevitabilmente la continenza urinaria. A un mese dall’intervento non consiglio altro oltre agli esercizi che già sta facendo. Per quando eventualmente iniziare una riabilitazione del piano pelvico è necessario consultare l’urologo che l’ha operata, il quale ha un’idea chiara di quanto Sia potuto essere conservativo l’intervento. Cordialità Riccardo Galli

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