Come imparare a gestire la rabbia?
Ciao, mi chiamo Daniela e ho 16 anni. Credo di avere un problema nel gestire emozioni quali la rabbia. Ci vuole un attimo per innescare un meccanismo nel mio corpo che io non riesco a controllare. Succede spesso che io mi arrabbi per una parola detta di troppo o perché qualcuno vuole cercare di opporsi alle mie idee/progetti, sono una ragazza di larghe vedute nel senso che comunque accetto le opinioni e i pareri altrui e, se positivi, ne faccio tesoro., ma appena mi sento offesa o minacciata i qualche modo non riesco più a ragionare. Davanti a queste situazioni reagisco molto d'impulso con parole o comportamenti di cui non ne sono a capo, nel senso che non me ne rendo conto, è come se non fossi lucida, come se fossi un'altra persona e, dopo che ritorno in me, inizio ad avere strazianti sensi di colpa per come mi sono comportata o per ciò che ho detto. Per farvi un esempio, stavo parlando con il mio ragazzo ed ho iniziato ad innervosirmi, nel primo momento ho cercato di calmarmi e lasciar andare via la rabbia così come era venuta, poi non ci ho visto più e di impulso gli ho tirato un ceffone. Lui ovviamente si è arrabbiato con me per il gesto che ho fatto, io dopo ho iniziato a sentirmi in colpa perché io non sono capace neanche di sfiorare con un dito la persona che amo, anche se mi fa arrabbiare, e dopo inizio anche a pentirmi di ciò che ho fatto vedendo stare male le persone a cui tengo e che tengono a me e che magari per colpa di questi miei atteggiamenti gli faccio passare giornate infernali che assolutamente non si meritano.. dopo inizio a chiedermi come sia stato possibile che io abbia fatto una cosa del genere e mi rendo conto che perdo il controllo, ed è una situazione che non riesco a gestire. Questo ora è solo un esempio, ma mi succede con tutto e con qualsiasi cosa, e la situazione mi sta sfuggendo di mano. Non voglio perdere i rapporti con le persone a me care (famiglia, amici, partner) per un mio problema da risolvere, non voglio rimanere da sola ma non voglio nemmeno far loro del male. Non so se queste ulteriori informazioni possono essere utili, ma comunque appena inizio a scaldarmi mi succede in tutti i sensi, ovvero sento vampate di calore, esplosione di energia nel petto, a volte voglia di distruggere per sfogarmi e non riesco a pensare a nient'altro. Come se non bastasse tutto questo mio innervosirmi mi si riversa sul fisico, ho iniziato a soffrire di attacchi di emicrania e cefalea muscolo tensiva, e anche di forti crampi allo stomaco, da più di un mese a questa parte non riesco a mettere su peso e ho degli episodi dove vado frequentemente in bagno, il più delle volte quasi subito dopo aver mangiato, anche se c'è da dire che ho attraversato un periodo di mezza depressione, e da lì ho iniziato ad avere episodi di forte ansia con allucinazioni, crisi di pianto e svenimenti. Mi hanno anche dato medicine abbastanza pesanti, che ho smesso immediatamente d prendere. Io penso che sia cambiato qualcosa da novembre, ma comunque vorrei risolvere questa situazione perché non riesco più ad avere un rapporto sano né con la mia famiglia, né con amici e nemmeno più con il mio ragazzo.. Vorrei dei consigli su come imparare a gestire la rabbia e questi miei scatti d'ira dove prendo il controllo, voglio poter star bene con me stessa e con gli altri.. Grazie in anticipoLa risposta
Carissima e giovanissima amica.Innanzitutto grazie per la descrizione precisa che ci mandi.Va però precisato che l’insieme delle problematiche segnalate non può portarci a vedere il solo problema dall’aggressività. Probabilmente esistono situazioni che nell’arco della tua vita ti hanno portato ad assumere questo atteggiamento aggressivo, però ci parli anche di disagi piuttosto significativi anche nel passato.Non basta pensare ad una sorta di training per la gestione della rabbia. Occorre verificare da dove arriva questa situazione e inquadrarla nella tua storia personale e clinica.Devi rivolgerti ad uno psicologo, meglio se con un coordinamento da parte del tuo medico di famiglia che potrebbe occuparsi sia di indicare lo specialista adatto, sia di prescriverti eventuali farmaci di sostegno al percorso psicoterapeutico. Non fare da sola, occorre che tu abbia una persona di fiducia con la quale stabilire un rapporto terapeutico efficace verso la soluzione del problema. Lo farai?
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