Come curare la periostite tibiale
Salve, sono un ragazzo di 21 anni, pratico calcio e da dicembre ho iniziato a accusare i primi dolori nella zona tibiale interna. All'inizio non le ho dato molta importanza e ho continuato con gli allenamenti ma dopo un po' il dolore si è fatto sempre più insopportabile a tal punto da dovremi fermare. Sono stato fermo circa due settimane e poi ho riniziato a giocare facendoci costantemente ghiaccio. Nelle settimane a venire il dolore persisteva, soprattutto al tatto ma non tale da farmi smettere di giocare. Verso metà febbraio per cercare di risolvere la situazione sono stato da un ortopedico che mi ha diagnosticato una periostite bilaterale e consigliato di fare una radiografia alla tibia sinistra, visto che era dove avevo più dolore, inoltre mi ha detto che ho le ginocchia vare e di consenguenza una leggera pronazione del piede che possono avere influenzato. Mi ha detto di fare dei plantari e di stare a riposo 1 mese. Subito dopo sono stato a ordinare dei plantari con la parte esterna rialzata per risolvere il promblema dei ginocchi. Ora sorge la mia prima domanda: la mia infiammazaione al periosteo non è più dovuta all'appoggio del piede (pronato leggermente) rispetto alle ginocchia vare? Dopo avere fatto i plantari che non ho mai utilizzato, sono stato a farmi la radiografia alla tibia sinistra che non ha riscontrato nulla. Sono stato fermo 1 mese senza fare terapie, dopodiché purtroppo ho riiniziato la mia attività sportiva per poi dovermi fermare dopo due settimane dato il dolore insopportabile a entrambe le tibie. Per consiglio di un medico amico di mio padre verso aprile sono stato da un medico sportivo che mi ha fatto fare un ciclo di onde d'urto nella zona interessata, anche se a quel punto l'informazione era lungo quasi tutta la tibia. Ora, metà Maggio, sono nella situazione in cui provo dolore solo nella zona della tibia appena sopra la caviglia fino a 8 cm sopra, zona che secondo me non è stata colpita dalle onde d'urto. Inoltre sto facendo potenziamento muscolare del tibiale posteriore con un elastico. La mia domanda è: visto che è ormai quasi due mesi che sono fermo senza praticare sport cosa devo fare per farmi passare questa infiammazione definitivamente? I plantari aiutano? I plantari che ho fatto fare sono giusti?La risposta
Gentile Lettore, quello che mi racconti probabilmente ha origini lontane mesi o anni in cui il piede , in non perfetto asse, ha fatto lavorare tendini e muscoli tibiali fuori asse , fino a farli infiammare . Ovviamente è un’ipotesi in base ai tuoi dati , non avendo potuto visitarti… Sono situazioni noiose e molto lunghe proprio perché arrivano da lontano. Non capisco perché non hai usato i plantari se te li avevano prescritti, se son giusti non posso saperlo. Il mio vecchio professore aveva un approccio aggressivo e saggio (alla luce dell’esperienza) , usava ingessare per 3/4 settimane e così risolveva, obbligava al riposo assoluto! Ora nessuno accetta più questa pratica se non per fratture e pure gravi ( usano tutori che poi si tolgono sotto la doccia…errorore..) . Io ti suggerirei di farti visitare in qualche centro dove è presente il tappeto per lo studio della deambulazione per vedere come muovi i piedi …secondo me sarebbe molto illuminante.Spero di averti dato spunti per il tuo percorso riabilitativo.Un saluto
Domande correlate
Che probabilmente ha un ernia a livello L4 L5 ( vanno viste le immagini, il referto non è sufficiente), ne parli con il suo medico o eventualmente con un ortopedico per capire se i suoi sintomi...
Vedi tutta la risposta
Si, potrebbe, va valutata la situazione nel suo complesso. Ne parli con il suo reumatologo che eventualmente potrebbe richiederle esami rx o ecografia e magari consulenza ortopedica.Un saluto
Vedi tutta la risposta
Farei una visita angiologica o vascolare ed eventualmente cardiologica con ecodoppler.Prima fare diagnosi poi ipotizziamo strategie giuste e coerenti.un saluto
Vedi tutta la rispostaScrivi la tua domanda agli Esperti ? clicca per informazioni sul servizio
Cerca in Medicina A-Z