Come agire con un'anziana

Gentilissima Dottoressa, ho una zia di 94 anni che vive ancora per suo conto ma, poiché non ha figli, da oltre 20 anni mi occupo di lei e di tutti i suoi bisogni. Sono sempre a sua disposizione, sacrificando anche le nostre necessità e riducendo il periodo di ferie a soli tre giorni (così è stato lo scorso anno).Con mio marito la ospitiamo due-tre volte la settimana e quando non sta bene le porte della nostra casa sono aperte e rimane da noi anche più di un mese. Pensavo fosse felice: in mia presenza, se incontriamo conoscenti, tesse elogi e ringraziamenti. E ciò fino a domenica scorsa quando, per caso, ho sentito le critiche che ampiamente e in modo molto cattivo, mi ha indirizzato mentre dialogava con comuni nostri amici. Mi è crollato il mondo addosso! Non so come comportarmi: se glielo dico sicuramente il giorno dopo s'inventerà tutti i mali del mondo e negherà l'accaduto, se taccio mi pare di perdere la dignità. Anche con i nostri amici non so come agire; non debbo rendere conto a nessuno perché la mia coscienza è più che apposto, ma mi spiace che credano ciò che non è. La zia non soffre né di Alzheimer, né di demenza senile, anzi...... è più sveglia di me che ho 70 anni!!!!! La ringrazio per il consiglio che vorrà darmi. Cordialmente. Nella

La risposta

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Gentilissima: non so se indirizzando la Sua richiesta ad una “dottoressa”, pensava a qualcuna di noi in particolare. Prendo io in carico la Sua richiesta e nel caso non sia io il possibile destinatario, la rimandi indicando esattamente il nome dello specialista a cui intende rivolgersi. Detto questo, posso pensare che, pur priva di malattie neurodegenerative, possa accadere un fatto abbastanza consueto negli anziani: e cioè un sostanziale egoismo che porta a considerare insufficienti le modalità con cui vengono accuditi. Se si tratta di critiche basate su fatti reali, si tratta evidentemente di un atteggiamento voluto. Se per caso però esiste una sorta di fantasia o comunque sostanziali inesattezze, potrebbe essere che ci siano dei banali deficit interpretativi che amplificano situazioni tutto sommato normali. Io credo che se Lei verifica che davvero la zia è “sveglia”, la prima cosa da fare è chiedere direttamente a Lei perchè ha raccontato quelle cose. Charendo poi con gli amici che cosa è accaduto la scorsa domenica. Se ha altri dubbi, non esiti a ricontattarci.

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