CIPRALEX
Buongiorno, ho appena iniziato una cura con CIPRALEX da 10 mg(mezza pastiglia al giorno);a cena si può bere del vino? Gli alcolici sono da escludersi totalmente o si può fare una vita normale se si beve con moderazione? Grazie SalutiLa risposta
Gentile Utente, la questione che pone è fonte di confronti e a volte di fraintendimenti con i pazienti. Premetto che la tematica risente -non poco- di una certa soggettività, non solo nei termini di “critica” da parte del paziente e del medico prescrittore (in altre parole quale sarebbe la modica quantità? o il senso di moderazione di chi? del medico o del paziente?), ma anche di parametri oggettivi quali per esempio, il tipo di farmaci assunti e la quantità/gradazione di alcol assunta.Parto quindi dalla constatazione che le stesse case produttrici di psicofarmaci (ma vale spesso anche molti farmaci non “psi”) nel foglietto illustrativo, altrimenti noto come “bugiardino”, sconsigliano l’uso di alcolici per il rischio teorico di andare incontro a effetti da interazione tra alcol e psicofarmaci. I due infatti si potenziano nel loro effetto secondo una logica non semplicemente additiva e non sempre prevedibile. Personalmente concordo abbastanza con questa impostazione: meglio non mettersi nella condizione di “scoprire” che l’avvertenza aveva un fondamento, specie sperimentando la cosa sul proprio corpo. Quali effetti possono prodursi? Vi possono essere effetti soppressori dei centri respiratori del tronco encefalico con conseguenze ipossigenazione, alterazioni della stabilità ed equilibrio con predisposizione alle cadute per l’effetto a livello del cervelletto, calo della attenzione con distraibilità, rallentamento dei riflessi e conseguentemente predisposizione agli incidenti. Inoltre al risveglio molti pazienti mi riferiscono di un senso di stordimento come se la sera prima si fossero ubriacati, quando magari si sono moderati. Ciò è dovuto al fatto che psicofarmaci e alcol possono agire sui medesimi recettori (si pensi ai recettori del GABA bersaglio di alcol e benzodiazepine) o su recettori differenti ma concorrenti a sviluppare e rinforzare un medesimo effetto sul cervello. La devo quindi per forza invitare a confrontarsi con il suo curante affinché la informi dei rischi teorici che potrebbe correre, anche se poi alla fine come sempre starà a lei fare la scelta più giuta. Un cordiale saluto. Federico Baranzini psichiatra a Milano.
Domande correlate
Buongiorno, la ringrazio per l’apprezzamento. Capisco il suo dolore e la sua angoscia. Vedere la propria figlia stare così male, senza ottenere risposte chiare, è una prova durissima...
Vedi tutta la risposta
Buongiorno,grazie per aver condiviso la situazione di sua figlia, capisco la sua preoccupazione e il senso di frustrazione nel vedere che non si riesce a trovare una risposta chiara alle sue...
Vedi tutta la risposta
Buongiorno, sono aspetti sintomatici collaterali del suo disturbo. Il fatto che torni a pensarci e a scriverne in modo reiterativo e ruminante lascia pensare proprio ad aspetti...
Vedi tutta la rispostaScrivi la tua domanda agli Esperti ? clicca per informazioni sul servizio
Cerca in Medicina A-Z