Chron? endometriosi? aderenze?

Nella speranza di essere presa in considerazione descrivo di seguito la mia situazione sperando di avere qualche consiglio a riguardo. Cercherò di non essere prolissa e più chiara possibile. Sono una ragazza di 27 anni e il mio disturbo "fisico" inizia intorno al 2010. Premetto che sono sempre stata una persona molto ansiosa e in passato ho sofferto di attacchi di panico e agorafobia che ho tenuto sotto controllo grazie a diversi cicli di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Come ho anticipato prima, nel 2010 inizio ad avere dei dolori addominali, ho sempre sofferto di stipsi ma ciò che mi ha portato a fare degli accertamenti diagnostici è stato il comparire di un dolore sordo fisso e insistente in fossa illiaca dx. Dopo vari controlli che non hanno mostrato nulla di patologico si decide per una colonscopia (dicembre 2010) con diagnosi di "ileite in fase di definizione istologica". Quest'ultimo esame mostra: frammenti di mucosa di piccolo intestino alcuni dei quali con moderato infiltrato linfo-monocitario con rari granulociti eosinofili, anche ad atteggiamento follicolare, nella lamina propria. La terapia che mi diedero fu la Mesalazina che assunsi per alcuni mesi senza grandi benefici. I mesi passano e il dolore continua ad esserci, spostandosi anche nella parte sinistra dell'addome. Sei mesi dopo (giugno 2011) mi fecero ripetere la colonscopia con conclusione diagnostica di dolicocolon mentre il referto istologico riporta quanto segue: 1)Bx ileo: frammenti di mucosa ileale con modesta iperplasia delle placche di Peyer; 2)Bx colon dx, Bx colon traverso, Bx colon sn: frammenti di mucosa colica con lieve infiltrato flogistico linfoplasmacellulare e granulocitario, nella lamina propria che, focalmente, aggredisce le ghiandole con formazione di ascessi criptici; 3) Bx colon traverso, Bx colon sn, Bx retto sigma: frammenti di mucosa colica iperplastica con lieve infiltrato flogistico nella lamina propria, costituito da linfociti talora organizzati in follicoli, rari granulociti e plasmacellule. Visto il referto istologico nella diagnosi scrivono: verosimile IBD (colite ulcerosa), terapia consigliata: Asacol 800mg x 3/die ore 8/4/20 e enterolactis Duo 1 bust/die la mattina per 4 settimane. La paziente riferisce in passato trattamento con mesalazina 800 senza nessun beneficio, si propone nuovo ciclo di trattamento, associato a probiotici, a dosaggio più elevato prima di iniziare eventualmente terapie con maggiori effetti collaterali (corticosteroidi). Dopo un mese di terapia (ancora una volta senza benefici), spaventata decisi di non iniziare la terapia cortisonica anche perché non ci fu una diagnosi certa e il quadro era sfumato. Così, passarono i mesi e gli anni, oramai il dolore prende tutto l'addome, a volte si concentra più a destra, altre volte più a sinistra oppure rimane sotto forma di bruciore ma comunque sempre costante e fisso, da quando mi sveglio la mattina, a quando mi corico la notte (non ha dei momenti di quiete). Molto sinteticamente arrivo al 2015 quando decisi di farmi visitare da un gastroenterologo consigliatomi da molte persone per la sua professionalità che mi consigliò un controllo ginecologo per sospetta endometriosi. Pur avendo fatto, negli anni, numerose visite ginecologiche che non hanno mai mostrato nessun problema, decisi di farmi visitare dal ginecologo da lui consigliato che, con visita manuale, ipotizza la presenza di endometriosi ma che essendo una malattia subdola e difficile da diagnosticare, si avrebbe la certezza di diagnosi solo con la laparoscopia esplorativa diagnostica. Prima di pensare all'intervento il dottore mi fece fare tutti gli accertamenti del caso: ecografia transvaginale, CA-125 ecc., tutti negativi. Nell'attesa dell'ipotetico intervento chirurgico assunsi sibilla (pillola contraccettiva specifica per endometriosi) che dovetti interrompere per gli effetti collaterali che il mio corpo non sopportava. Tale terapia a livello addominale mi diede beneficio, tanto che anche una volta smessa, ho passato qualche mese di sollievo (dolore sempre presente ma molto meno invalidante e più sostenibile). Forte del fatto che i momenti di quiete che ho vissuto sono stati grazie alla pillola, decisi che l'unica soluzione per poterci vedere più chiaro poteva essere l'intervento. Così “mi misi in lista” e a febbraio di quest'anno è stata confermata l'endometriosi. Riporto qui di seguito la diagnosi di dimissione dall'ospedale: Endometriosi peritoneale pelvica, aderenze parieto-coliche destre, pervietà tubarica bilaterale postintervento, varicocele pelvico prevalentemente sinistro. L'istologico conferma esclusivamente endometriosi. L'intervento è andato molto bene, senza nessuna complicanza e l'endometriosi presente è stata completamente tolta. Il problema è che, non solo non mi sono passati i dolori ma li sento ancora più forti e insistenti. Il ginecologo richiede così un controllo gastroenterologico spiegando che i dolori che io accuso sono più a livello intestinale che altro. Il gastroenterologo, rivalutandomi, spiega che l'endometriosi è una malattia che anche andando a rimuoverla chirurgicamente dà comunque dei problemi in quanto è un'infiammazione cronica che può essere tenuta a bada solo con una terapia ormonale importante. Tuttavia, decide di farmi fare dei controlli a livello intestinale tra cui la calprotectina fecale (198) e un'ecografia dell'addome con esame particolaggiato delle anse intestinali. Nel mentre consiglia del movicol per aiutarmi a liberare l'intestino. Vedendo il livello di calprotectina moderatamente positivo mi prescrive Pentacol (mesalazina) 3compresse al giorno. L'ecografia (ripetuta due volte per via dell'intestino costipato) rileva: Lo studio della cornice colica, ripiena di materiale fecale, non ha messo in evidenza segni di ispessimento patologico parielate. Dolicosigma. Valvola ileociecale regolare. Non segni di ispessimento della parete del tenue in particolare dell'ultima ansa. Presenza di multiple anse ileali ripiene di liquido con peristalsi accentuata. Non segni di appendicopatia. Più avanti, cercando di aiutarmi col cibo e bevendo tanta acqua sono riuscita a fare un'ecografia: NB: anche quando vado di corpo tutti i giorni i dolori rimangono sempre gli stessi. L'eco mostra quanto segue: - Fegato di volume regolare ad ecostruttura nella norma in assenza di lesioni focali sospette; angioma capillare di S3 (11mm). Vene sovraepatiche regolari per calibro e decorso. Vena porta pervia, di calibro regolare (8mm). Vie biliari intraepatiche non dilatate. Via biliare principale di calibro regolare (2mm) esente da calcoli Colecisti fisiologicamente distesa, con pareti di spessore regolare, alitiasica. Pancreas regolare per forma volume ed ecostruttura in assenza di formazioni espansive e/o ectasia del Wirsung. Reni in sede, di dimensioni regolari (diam.long.rene dx:103mm- diam.long.rene sn: 100mm) con normale spessore parenchimale (dx. e sn:16mm) in assenza di alterazioni del disegno cortico-midollare; assenza di immagini riferibili a calcoli; non ectasia delle vie escretrici. Assenza di formazioni espansive in sede surrenalica. Milza di volume regolare (95mm); assenza di lesioni focali. Aorta regolare per calibro e decorso. Vescica simmetrica con regolare profilo parietale in assenza di immagini riferibli a neoformazioni endoluminali; meati ureterali nella norma. Utero antiversoflesso di dimensioni regolari; ecostruttura del miometrio nella norma; linea endometriale ecogena dello spessore di 2mm. Ovaie in sede regolari per volume ed ecostruttura con aspetti multifollicolari in assenza di formazioni espansive. Austratura colica normorappresentata. Lieve e uniforme ispessimento di parete a livello del sigma (3.5mm) con minima accentuazione della stratificazione parietale per verosimile flogosi di modesta entità. Normale spessore della parete delle anse del tenue. Normale la valvola ileo-ciecale e l'ultima ansa ileale. Presenza di adenopatie di tipo reattivo del diametro massimo di 16mm in sede mesenteriale. Non segni di versamento. Mi prescrissero successivamente una TAC addome completo con contrasto che confermano esclusivamente ciò che riporta l'ecografia sopra citata. In seguito, mi sottopongono ad un ulteriore colonscopia: 31/08/16 L'indagine esaguita sino all'ultima ansa ileale esplorata per alcuni cm evidenzia in questa sede, alcune aree circoscritte in cui la mucosa di presenta nodulare iperemica con alcune erosioni. La mucosa di tutto il colon si presenta normale. Si eseguono biopsie: 1)ileo; 2) colon random. In attesa di referto istologico, ho parlato col gastroenterologo che mi sta seguendo e mi ha detto che l'ha già visto ed è negativo. Riferisce che all'esame istologico vi è solo un'iperplasia linfoide. Consiglia terapia con: Pentasa 500 mg 1cp, per tre volte al giorno (per 30gg) Levobren 25mg 1 cp 10 minuti prima di colazione e 1cp 10 minuti prima di cena per 15 gg. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate in merito.

La risposta

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Il suo caso è complesso e non sarebbe questo il luogo per una consultazione.Comunque le consiglierei una terapia con il Dienogest (Visanne) per sei mesi.Cordiali Saluti

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