Ansia latente persistente e crisi profonde

Dott. Perna buongiorno. Sono un uomo di 46 anni sottoposto al regime degli arresti domiciliari da quasi 6 mesi. Malgrado penso e spero che nel giro di qualche mese la mia situazione giudiziaria si possa risolvere in modo felice, purtroppo tutto questo mi sta provocando seri problemi a livello psicologico e fisico. Ne io ne la mia famiglia abbiamo mai avuto niente a che fare con i tribunali. Vivo completamente solo ed essendo privato della mia libertà personale di potermi muovere, vedere o parlare, dopo tutto questo tempo mi trovo a combattere con uno stato di ansia persistente e attacchi di panico. Spesso anche la notte fatico a prendere sonno. Addirittura un più di un'occasione non ho chiuso occhio ed ho girato e rigirato per casa. Ovviamente quando accade il giorno dopo sono a pezzi e a metà giornata mi assale un mal di testa costante. Da circa due mesi sono in terapia al Centro di Salute Mentale della mia zona dove inizialmente le dottoresse (psicologa e psichiatra) mi han prescritto: • 1 compressa di Gabapentin Doc 300mg a pranzo • 1 compressa di Trittico 75mg la sera Dopo l'ultima visita e visto il fatto che dormivo poco la terapia mi è stata cambiata nel seguente modo: • tolto il Gabapentin e sostituito con il Daparox 20mg ( 1/2 compressa dopo colazione per la prima settimana e dopo 1 compressa) • mantenuta 1 compressa di Trittico 75mg la sera • aggiunto 1 compressa di Zolpeduar 5mg subito prima di andare a dormire e poi eventualmente al risveglio per 2 settimane • Xanax 0,5mg in caso di attacchi profondi di ansia (farmaco che non vorrei assumere) Sto cercando di limitare al massimo l'assunzione dei farmaci perchè in primo luogo non vorrei diventarne dipendente e secondo poi ho visto e vissuto il calvario ultraventennale di mia madre che ha sofferto di esaurimento nervoso e forte depressione (gli han fatto addirittura gli elettroshock) e quindi visto gli effetti collaterali di alcuni psicofarmaci. Le chiedo scusa se sono prolisso ma volevo che avessenun quadro abbastanza esauriente prima di rispondere ai seguenti quesiti: 1) in base alla sua esperienza ritiene idonea questa terapia farmacologica che mi è stata prescritta? 2) ritiene che affiancare una terapia psicoterapeutica possa aiutarmi? Purtroppo ho fatto istanza al tribunale di una visita da uno psicoterapeuta ma mi è stata bocciata perché non è partita dai dottori del CSM ma di parte. Nel prossimo colloquio farò loro presente questo sperando che mi producano l'attestazione necessaria per fare istanza al tribunale; 3) quando vengo assalito da questi profondo malessere e attacchi improvvisi di forte ansia, COSA POSSO FARE IO NELL'IMMEDIATO PER SUPERARE LA CRISI? La ringrazio profondamente per la pazienza che avrà nel leggermi e per la disponibilità che avrà nel rispondere. In attesa di sue notizie le inviò un abbraccio. A.F.

La risposta

avatar Psichiatria - Giampaolo Perna Prof. Giampaolo Perna

Caro A.F., perdoni il ritardo nel risponderle. Darle consigli specifici non è possibile senza fare una valutazione diretta approfondita. In generale è fondamentale comprendere se il suo forte disagio ansioso sia coerente con la difficile situazione in cui vive oppure eccessiva. Nel primo caso l’intervento di uno psicoterapeuta cognitivo comportamentale che possa aiutarla a gestire in maniera concreta la sua difficile situazione potrebbe essere molto importante. In questo caso i farmaci avrebbero soltanto un ruolo di ridurre la pressione dell’ansia e dello stress ma non potrebbero essere davvero decisivi. Nel caso la sua reazione sia eccessiva un intervento farmacologico specifico e mirato potrebbe essere d’aiuto. I farmaci che le hanno consigliato sono validi nel trattamento delle problematiche ansiose ma vale quello che le ho appena scritto. In caso di crisi ansiose acute, se sporadiche, che non dovessero spegnersi da sole, l’uso di una benzodiazepine come l’alprazolam potrebbero essere d’aiuto. caro A.F. forza, il periodo passerà. Cordiali saluti

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