Ansia anticipatoria
Salve dottore, sono un ragazzo di 26 anni che a seguito di un attacco di panico lo scorso settembre mi ha portato a soffrire di ansia anticipatoria. Non ho più avuto attacchi di panico forti nell'ultimo anno solo ansia che non mi fa fare alcune cose anche banali, mai sfociate in veri e propri attichi di panico. Son stato nell'ultimo anno prima da una psichiatra che mi ha prescritto degli integratori, poi dal medico di base che mi ha dato 15 ott di Xanax da prendere al bisogno che avrò preso in 6 mesi di prescrizione 10/15 volte max e mai 15 gtt. Scorsa settimana son tornata dalla psichiatra che mi ha riprescritto degli integratori e basta, nessun farmaco. La diagnosi è ansia anticipatoria dovuta a stress post-traumatico. A volte è come se cercassi sempre una soluzione a quest'ansia, che vorrei avere una cura per questo. Ho anche iniziato un percorso di psicoterapia da poco siamo a una seduta alla settimana e siamo alla 4/5 seduta. Ci sono volte che son sereno e non penso possa venirmi l'ansia mentre altre dove dove ho un ansia anticipatoria incredibile. Cosa mi consiglia di fare dottore? Sentire il parere di un altro psichiatra o assumere gli integratori lowdep e ansiodep per 3 mesi come suggerito dalla psichiatra? La ringrazio e la saluto TommasoLa risposta
Gentile Tommaso,ho letto la sua descrizione. L’ansia anticipatoria è un tipico effetto secondario degli attacchi di panico e spesso può rappresentare un problema vero e proprio in sè. Curiosamente se non ho compreso male non ha più avuto attacchi di panico, forse è proprio per questo motivo che la collega non le ha prescritto farmaci ma “solo” integratori. Forse ha ritenuto che la condizione clinica non lo ritenesse utile e che fosse sufficiente darle un aiuto più blando piuttosto che avviarla all’uso di veri e propri psicofarmaci. L’ALPRAZOLAM il principio attivo dello XANAX è sicuramente indicato in caso di ansia elevata e attacchi di panico ma alla lunga potrebbe non essere sempre la scelta indicata soprattutto (e non mi pare sia il suo caso) se il suo uso divenisse cronico. Tutte le ricerche sul tema confermano che l’affiancamento di una psicoterapia ad una cura farmacologica migliora la prognosi a lungo termine. Pertanto bene che abbia già avviato un percorso psicologico, non abbandoni ma cerchi di impiegare al meglio le sue sedute.Ho usato l’avverbio “solo” non per sminuire la prescrizione della collega ma perchè in Italia questi integratori non sono considerati farmaci anche a tutti gli effetti possiedono un effetto farmacologico. Anzi, va detto che gli ingredienti (di cui avrà letto) posseggono effetti ben noti sul cervello, in particolare lo zafferano è un noto antidepressivo (Crocus sativus) come dimostrato da studi scientifici. Pertanto, cosa le consiglierei? Di fidarsi del suo psichiatra e avviare la cura avendo l’accortezza di informarlo man mano che la cura procede. Cosa ha da perdere? Se la cura non funzionerà si confronterà con il curante e si prenderono altre strade. Un cordiale saltutoFederico Baranzini – Psichiatra e Psicoterapeuta a Milano http://www.psichiatra-a-milano.it
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