Agorafobia, depressione, ansia
Buongiorno, sono un ragazzo di 17 anni e credo proprio di essere affetto da agorafobia. Premetto che vivo in un paese molto piccolo e che sono sempre stato un ragazzo timido ed introverso, non ho mai avuto grandi amicizie e sono sempre stato piuttosto sedentario. Ho capito che non posso andare avanti così perché devo imparare ad essere indipendente, ma come faccio se ho paura ad uscire dalla mia "comfort zone"? Al pensiero che dovrò guidare la macchina mi viene una forte ansia, e tutto ciò mi limita moltissimo (faccio troppa fatica anche ad andare al lavoro, una fatica mentale). Vorrei davvero uscire da questa storia perché non ne posso più. Mi sento un parassita e così non mi piace. Sono già stato da una psicologa e tutt'ora ci sto andando (ho già fatto più di 10/15 sedute) ma non trovo alcun beneficio, mi sembra di essere al bar, non di parlare con una professionista. Sono stato anche da uno psichiatra, che oltre a prescrivermi farmaci (En, Xanax) e dirmi che queste fasi passano dopo i 30 anni (grazie, non posso stare qui con le mani in mano per 13 anni) non ha fatto. Non riesco più ad uscire di casa, non ho amici perché non riesco a raggiungerli (dovrei prendere i mezzi pubblici e mi creano ansia). Aggiungo il fatto che sono omosessuale, e penso che questa cosa abbia influito molto (ho sofferto anche di bullismo). Inoltre non ho un rapporto nè con mio padre nè con mio fratello (non ci parliamo proprio, mi sento come se fossero degli estranei). Insomma, sono un po' in crisi. Ma il mio problema più grande testa la presunta agorafobia, ci sarebbe un modo per riuscire almeno ad alleviare questa fobia? Vi ringrazio in anticipo, buona giornata e buon lavoro:)La risposta
Carissimo amico. Il quadro fobico che tu ci presenti probabilmente non è limitato ad una agorafobia, ma ad una serie piuttosto importante di situazioni che certamente non favoriscono la soluzione del problema. Ho qualche dubbio anche dal punto di vista diagnostico, quindi. I farmaci che sono stati prescritti sono validi ma forse non risolutivi, lo stesso per la terapia psicologica. Secondo il mio parere, la cosa migliore sarebbe rivolgersi al servizio di salute mentale della tua ASL che potrà quindi fare una presa in carico completa, fisica e psicologica, il che vuol dire psichiatra e psicologo che lavorano insieme per raggiungere uno scopo.
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