di Pietro Tasca
Non solo mascherine e disinfettanti per le mani. Nella strategia per prevenire il contagio da Covid-19 sono importanti anche i prodotti per pulire in profondità le superfici di casa. Quali i detergenti disinfettanti migliori? Ne abbiamo acquistati 13 (9 per le superfici e 4 per i pavimenti) e li abbiamo valutati e testati con la collaborazione di Fabrizio Zago, chimico industriale (ecobiocontrol.bio), e di Adele Losi, tester del sito laretedellemamme.it.
Alla fine abbiamo scelto i 3 migliori per le superfici e il migliore per i pavimenti. Innanzitutto una premessa. «L’ipoclorito di sodio, la comune candeggina, è uno dei più efficaci disinfettanti, in grado di distruggere qualsiasi microrganismo: batteri, virus, funghi», spiega il dottor Zago. «Inoltre ha il vantaggio di non creare ceppi resistenti di batteri, come succede al contrario con altri prodotti. La candeggina, però, su alcune superfici, come l’alluminio, può provocare danni irreparabili. Inoltre è fortemente inquinante».
Ecco perché vale la pena ricorrere a prodotti ad hoc, più rispettosi dell’ambiente e dei materiali da disinfettare», aggiunge l’esperto.
I Presidi medico chirurgici
Come orientarsi, allora? I prodotti con la certificazione di Presidio medico chirurgico (Pmc) rilasciata dal Ministero della salute sono più efficaci di quelli che non ce l’hanno? «A volte tra i Presidi medico chirurgici e gli altri non c’è molta differenza», spiega il nostro esperto. «Spesso i fabbricanti “copiano” le formule dei Pmc senza sottoporli al lungo e costoso iter di certificazione. Ma l’efficacia è identica».
Non solo: come vedrete, i 3 disinfettanti che alla fine del test sono risultati i migliori per le superfici non sono Pmc, ma hanno vinto la sfida perché sono più efficaci contro i virus grazie alla loro formulazione e, data l’emergenza coronavirus, è questa l’azione che in questo momento interessa di più tutti noi.
I disinfettanti Pmc basati su sali d’ammonio quaternario, clorexidina e similari che dichiarano in etichetta di eliminare i germi al 99,9% (sarebbe impossibile dire il 100% perché in ambito microbiologico il 100% non esiste), se è vero che distruggono i batteri nei tempi dichiarati (10-15 minuti), per fare piazza pulita anche dei virus richiedono tempi molto più lunghi.
«L’Istituto superiore della sanità dice che dovremmo tenerli sulle superfici da disinfettare almeno mezz’ora», aggiunge il dottor Zago. Poco pratico. Ecco perché nel nostro test hanno ottenuto un punteggio inferiore.
Abbiamo premiato un solo detergente Presidio medico chirurgico, quello per pavimenti, perché i 4 prodotti esaminati in quella categoria erano esclusivamente Pmc, visto che nei principali supermercati non abbiamo trovato disinfettanti per pavimenti che non lo fossero.
Gli ingredienti più efficaci
Ecco allora cosa cercare in etichetta per avere un prodotto efficace contro i batteri, ma anche i virus e i funghi. «L’ipoclorito di sodio in concentrazione tra lo 0,1 e lo 0,5% funziona benissimo e abbatte qualsiasi microrganismo. Lo stesso vale per l’etanolo in concentrazione compresa tra il 60 ed il 75%», continua il chimico.
«Anche l’acqua ossigenata allo 0,5% va bene, ma si tratta di una sostanza poco stabile: se il prodotto è “vecchio” c’è il rischio che abbia perso, almeno in parte, le sue proprietà. I normali detergenti disinfettanti non riportano una data di scadenza, ma i Pmc sì, e quindi conviene controllarla».
Le avvertenze d’uso
I disinfettanti nascono per proteggere la nostra salute, ma quando li usiamo dobbiamo prendere alcune precauzioni per evitare che, al contrario, provochino dei danni.
«È necessario risciacquare sempre e comunque. Anche quando in etichetta leggiamo che non serve il risciacquo. Grazie a particolari molecole anti schiuma, infatti, ci sono detergenti che, una volta utilizzati, non lasciano tracce apparenti, in realtà rimangono sulle superfici ed è opportuno rimuoverli», spiega il dottor Zago.
«Inoltre, anche se non è indicato, bisogna sempre indossare i guanti e aprire le finestre. Anzi, lavare le superfici con le finestre aperte è quasi più importante che usare i guanti. La pelle assorbe relativamente poco le sostanze, ma i polmoni assorbono molto i solventi presenti in tanti detergenti».
L’impatto ambientale
Se si vuole ridurre l’impatto ecologico di questi prodotti, meglio verificare la presenza di certificazioni. «Uno dei più famosi è il marchio di qualità ecologica Ecolabel UE, dell’Unione Europea», spiega l’esperto.
DETERGENTI DISINFETTANTI, I MIGLIORI 4:
I nostri Lab tester: Fabrizio Zago, chimico industriale, ecobiocontrol.bio; Adele Losi, laretedellemamme.it
Fai la tua domanda ai nostri esperti
Articolo pubblicato sul n. 18 di Starbene, in edicola e nella app dal 26 maggio 2020