Il karaoke aiuta il controllo degli stati d'ansia. A dirlo è uno studio del Behavioral Health Hospital di Greensboro, negli Stati Uniti. I test sono stati effettuati su un gruppo di pazienti psichiatrici, i quali hanno mostrano di rispondere meglio alle terapie e seguire il protocollo di cure grazie alla musica.
L'indagine, coordinata da Kelly Southard, ha coinvolto 61 pazienti, con un'età media di 36 anni: il numero totale dei partecipanti al test ha compreso soggetti bipolari (17), alcolisti (13) e depressi (31). Il karaoke non ha influenzato il sonno, ma ha ridotto la richiesta di medicine di un terzo. Inoltre, grazie ai test si è evidenziato un miglioramento degli stati ansiosi. «Desideriamo coinvolgere i reparti pediatrici, bambini e adolescenti: i ragazzi non vedono l'ora di partecipare», ha dichiarato Kelly Southard.
La musicoterapia ormai da anni costituisce un supporto importante nel processo di cura e viene utilizzata con successo in molti ospedali italiani. Un'ulteriore indagine effettuata in Giappone e condotta su oltre 19mila soggetti fra 40 e 69 anni ha approfondito, in un contesto come quello del Sol Levante, dove il karaoke è una solida tradizione, che cantare insieme agli amici aiuta a superare i momenti di stress ed è gratificante: ci si esibisce per scherzo, senza alcuna velleità artistica, ma ci si mette in gioco sul serio. Se le canzoni che amiamo costituiscono uno stimolo in grado di influenzare i livelli di serotonina, seguire il testo senza doverlo ricordare riduce l'ansia e permette di esprimere al massimo il proprio entusiasmo.
L'applauso? Costituisce un potente incoraggiamento, prezioso per l'autostima, e rappresenta un collante utile a livello psicologico e sociale. La pratica del karaoke attiva la capacità di esporci, è condivisione delle proprie emozione, oltre a coinvolgere l'individuo a livello di gruppo: queste tre componenti costituiscono un elemento vitale nell'approccio alla guarigione.