La bellezza? Passa dall’anidride carbonica.. no, non sono impazzito. Anzi: grazie a un metodo chiamato carbossiterapia, si possono combattere gli inestetismi cutanei ma anche la calvizie, sia negli uomini che nelle donne.
In realtà questo sistema venne introdotto in Italia negli anni 90 come terapia medica per curare la Sindrome di Raynaud, un problema che causa spasmi circolatori nelle dita della mano o dei piedi, a causa del freddo o dello stress. Ma ben presto si è scoperto che lo stesso metodo può essere utile come trattamento di bellezza. E oggi, con qualche significativa novità, ci sono oltre duemila centri in Italia che lo praticano.
Ma.. in cosa consiste? Nell’iniettare sottocute l’anidride carbonica che riapre i capillari e riattiva la circolazione, facendo sparire gli inestetismi come ad esempio la cellulite e la pelle a buccia d’arancia. La novità sta nel fatto che se prima il gas veniva usato così come si presenta, causando forti bruciori, ora si è scoperto che se riscaldato a 45 gradi, la sua inoculazione risulta rapida e ben tollerata. E ha lo stesso effetto. Sono 8, 10 i punti usati per gamba per iniettare l’anidride carbonica, seguendo il decorso della grande e della piccola safena. Da lì il gas si diffonde al circolo linfatico, riattivandolo, insieme a quello venoso. Servono una decina di sedute (costano circa 80 euro l’una) per avere un miglioramento della cellulite: le gambe diventano più leggere e la pelle a materasso si riduce.
Ma la carbossiterapia è efficace anche contro la calvizie. Il procedimento, stabilito da un protocollo certificato a livello mondiale, è lo stesso: attraverso alcuni aghi sottilissimi, l’anidride carbonica viene messa in circolo nel cuoio capelluto per un millimetro e mezzo di profondità. I bulbi piliferi, ricevendo ossigeno e nutrimento, riprendono la loro funzionalità. Servono una decina di sedute, con un costo da 80 a 120 euro a seduta. Già dal terzo trattamento i capelli cominciano a ricrescere.