Non tutti sanno che il benessere dell'intestino dipende anche dallo stato di salute dello stomaco: un organo fondamentale non solo nella fase della digestione ma anche come “filtro ecologico”, poiché crea un ambiente acido sfavorevole alla crescita dei microrganismi nocivi, impedendo il loro passaggio nel colon. Per questo lo stomaco ha un'acidità gastrica di base con pH fisiologico 1,5, che gli permette di svolgere un importante ruolo protettivo, in difesa dell'organismo.
E quando il pH viene alterato? Le cause all’origine di questo squilibrio possono essere molteplici: stili di vita stressanti, un’alimentazione scorretta e disordinata, fumo, abuso di alcol, età avanzata, una cattiva gestione dell’ansia sono tutti fattori che possono indebolire la mucosa gastrica e ridurre la sua funzione di barriera, permettendo ai batteri più pericolosi di raggiungere l’intestino, infettandolo.
Anche l’uso protratto di alcune categorie di medicinali può avere effetti collaterali importanti a carico dell’apparato digerente: tra questi i chemioterapici, gli antiacidi, i gastroprotettori e i Fans, ossia gli antinfiammatori non steroidei.
I farmaci per il trattamento dell'iperacidità gastrica ad esempio, come gli inibitori di pompa protonica (PPI), agiscono diminuendo la quantità di acido cloridrico (un componente del succo gastrico dall’azione antimicrobica, che rende l’ambiente particolarmente acido) presente nello stomaco. In questo modo, viene meno la barriera acida che ci protegge dai microbi, con un conseguente aumento delle infezioni intestinali da 3 a 8 volte rispetto alla media.
“Un recente studio osservazionale* ha arruolato volontari sani trattati per 2 settimane con PPI e ha evidenziato un’aumentata proliferazione batterica nei pazienti consumatori a lungo termine di questi farmaci ma anche la possibilità di antagonizzarla, utilizzando un gruppo definito di probiotici già testati in laboratorio”, spiega Emanuele Salvatore Aragona, Responsabile Centro di Medicina Rigenerativa Istituto Clinico Humanitas Mater Domini di Castellanza (VA).
Da questo studio è nata l'idea di formulare un nuovo prodotto, che Aurora Biofarma ha creato proprio con l’obiettivo di agire direttamente sullo stomaco. Abivisor® è composto da 4 diversi ceppi di lactobacilli (L. rhamnosus LR04, L. pentosus LPS01, L. plantarum LP01, L. delbrueckii LDD01), la cui azione sinergica è in grado di rigenerare la barriera gastrica danneggiata, condizione essenziale per prevenire la comparsa di infezioni a livello di stomaco e intestino.
Inoltre Abivisor® contiene N-acetilcisteina, un mucolitico che disgrega il biofilm prodotto dagli agenti patogeni per difendersi dall’acidità dell’ambiente gastrico e contribuisce a favorire l’eradicazione dell’Helicobacter pilori. “Questo mix si è dimostrato in grado di ridurre significativamente la proliferazione batterica nello stomaco, migliorando la composizione del microbiota gastrico e ripristinando la naturale barriera protettiva”, commenta Aragona.
In pratiche bustine da sciogliere in acqua, Abivisor® è consigliato per un utilizzo ciclico nei soggetti che assumono farmaci per il trattamento dell’iperacidità gastrica o antinfiammatori, nei pazienti oncologici in cura con chemioterapici, nei soggetti politrattati, immunodepressi, con gastroenteriti recidivanti o negli anziani debilitati, la cui flora batterica può risultare alterata.
I probiotici non sono tutti uguali: ogni ceppo possiede peculiari caratteristiche e proprietà.
Ecco perché la ricerca Aurora Biofarma ha creato per grandi e piccini l’innovativa linea ABI, una serie di prodotti che impiega mix originali di microrganismi probiotici dall’azione ceppo-specifica mirata, per il benessere del paziente con disturbi legati a disbiosi di varia natura.
Per conoscere tutta la linea, visita il sito www.abiprobiotici.it.
* Del Piano M et al., “The innovative potential of L. rhamnosus LR06, L. pentosus LPS01, L. plantarum LP01, and L. delbrueckii Subsp. delbrueckii LDD01 to restore the ‘gastric barrier effect’ in patients chronically treated with PPI: a pilot study”, Journal of Clinical Gastroenterology [01 Oct 2012, 46 Suppl:S18-26], doi: 10.1097/MCG.0b013e318267b55d.