«Stare bene a tavola costituisce il primo banco di prova per costruire una buona relazione con se stessi e con gli altri. Una corretta educazione all'alimentazione», spiega Rosanna Schiralli, psicologa e psicoterapeuta, «passa attraverso la serenità e la fermezza. Se il bambino scopre che dietro il cibo si nasconde l'ansia del genitore, utilizzerà la condotta alimentare in modo ricattatorio. E se questo circuito si stabilizza, il cibo si carica di significati avulsi da quelli naturali, rimanendo il tramite di ogni relazione con gli altri e con il proprio mondo interno. Può dunque succedere che, in età più avanzata, ogni relazione, emozione, frustrazione venga mediata dall'assunzione smodata o dalla privazione di cibo». Quindi che cosa fare?
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