“Uffa, quanto manca?”: ecco la domanda che temiamo di più quando viaggiamo con i nostri figli. Segnala noia e insofferenza, le quali, nel chiuso di un qualsiasi mezzo di trasporto, degenerano facilmente in capricci. Imparare a prevenirla è possibile: basta seguire i consigli anti capricci di Davide Nonino, un passato da educatore e un presente da guru dei giochi per bambini e ragazzi grazie al canale YouTube GBR e al manuale fresco di stampa Il giocalibro della famiglia GBR (De Agostini).
- Punta sulla qualità del tempo
«I viaggi con mia moglie e i bambini non sono meri spostamenti da A a B, una scocciatura da sopportare in vista di altri scopi, ma un tempo di qualità che sfruttiamo per conoscerci meglio attraverso il gioco», racconta Davide. «Per esempio, facciamo le interviste doppie, quelle in cui due persone devono rispondere di getto e in modo telegrafico alle stesse domande (“Gusto di gelato preferito?”) oppure compiere azioni o gesti buffi (“Fai una smorfia!”). I piccoli lo sanno e attendono con gioia ogni partenza».
- Sollecita la curiosità
«Proponiamo attività come i giochi di parole (“Nella valigia ho messo...”: la prima persona dice un oggetto che inizia con la A, per esempio antizanzare, la seconda lo ripete e ne aggiunge uno con la B, come borraccia, la terza ripete i primi due aggiungendo qualcosa con la C... e così via, finché qualcuno non sbaglia la sequenza o non è capace di trovare un nuovo vocabolo pertinente) e i giochi di osservazione (“Fuori dal finestrino vedo qualcosa di... rosso: indovina cos’è”; oppure, “Sto pensando a un oggetto che si trova qui in auto/aereo/treno: per indovinarlo fammi delle domande cui io possa rispondere solo sì o no”). Se i bambini si incuriosiscono e si sentono partecipi del viaggio, la fatica di stare fermi passa in secondo piano».
- Organizza attività per "lavorare"
«Se il tragitto è lungo e siamo in auto, teniamo a portata di mano una scatola con materiale per disegnare, libri interattivi, pupazzi e anche vassoi con cuscino (come quelli per i notebook), che ciascun bambino appoggia sulle ginocchia per “lavorare”. Dopo aver giocato e riso insieme, è utile avere dei momenti solo per sé».
- Il trucco per un riposino ristoratore
«A proposito di tranquillità: invitiamo i bambini a preparare e decorare mascherine di carta da mettere sugli occhi per un sonnellino ristoratore, come si fa in aereo. Ci sono buone probabilità che il riposo, affrontato in modo ludico, sia accettato anche da chi è riluttante».
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