di Alessandra Sessa
Te ne sarai accorta anche tu facendo la spesa. Negli ultimi anni le confezioni a base di carta di prodotti alimentari e cosmetici sono aumentate sempre di più, a sfavore della plastica, con un largo uso di materiale riciclato. Una buona notizia per l’ambiente, che genera benefici anche sulla nostra salute.
La carta, infatti, non è inquinante come la plastica, ed è un materiale naturale che non deriva dal petrolio. A patto che si raccolga correttamente e venga avviata al riciclo, con un risparmio significativo di risorse, energia ed emissioni di CO2. Dopotutto il cartone ha sette vite, proprio come i gatti. Ma anche di più, come rivela una recente ricerca della Graz University of Technology.
Lo studio austriaco, infatti, ha dimostrato come il packaging di carta, cartoncino e cartone possa essere riciclato (in condizioni ottimali) moltissime volte senza perperdere la sua integrità. E noi italiani siamo maestri di raccolta e riuso di carta: basti pensare che il tasso di riciclo per gli imballaggi cellulosici nel nostro Paese ha raggiunto e superato l’85% già dal 2020 (con 10 anni di anticipo rispetto all’obiettivo imposto dall’Unione Europea).
Quali vantaggi sta portando questa piccola, grande, rivoluzione sostenibile del packaging? Lo abbiamo chiesto a Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica.
È in atto un cambiamento epocale nel packaging?
Sicuramente. Per le aziende, infatti, è diventata una priorità la progettazione di imballaggi ecosostenibili. Ciò comporta lo sviluppo di monomateriali e l’accoppiamento di materiali diversi più facilmente gestibili dal punto di vista della riciclabilità, come le bioplastiche accoppiate alla carta. In termini di sostituzione di materiali plastici, in particolare, abbiamo avuto risultati importanti. Oggi la raccolta della carta è quella più diffusa e semplice da effettuare nelle nostre case. Basti pensare che fino a 10 anni fa la presenza degli imballaggi di carta e cartone nei rifiuti domestici era intorno al 25%, mentre oggi siamo a oltre il 40%. Con la raccolta di carta e cartone, si è introdotto un comportamento che rende più civili le comunità. Lo conferma il rapporto Ipsos 2022 - Gli Italiani e il senso civico, secondo cui l’87% degli intervistati crede che la raccolta differenziata sia un chiaro indicatore di senso civico.
Perché la carta riciclata è una scelta sostenibile?
È un esempio concreto della reincarnazione. Perché per almeno 7 volte, pur mantenendo la stessa identità, può essere riciclata in modi diversi. In pratica, entra foglio di giornale in una cartiera ed esce scatola di scarpe! Basta trovare la giusta ricetta nella mescola di maceri differenti (sono oltre 32), come fa uno chef alle prese con gli ingredienti. Dalla raccolta e riciclo nazionale di carta e cartone, abbiamo stimato un risparmio di circa 3 milioni di tonnellate di CO2 (rispetto alla produzione di cellulosa vergine). È come se per una settimana tutto l’intero traffico dei veicoli del nostro Paese si bloccasse. Se poi al minor impatto sull’ambiente si unisce l’altissima attenzione per la sicurezza alimentare (le regole italiane sono molto stringenti e severe su tutti i packaging), allora questo è un modello virtuoso di circolarità.
Quanto pesa l’e-commerce sull’immissione d’imballaggi di carta?
Per il 90% l’e-commerce viaggia con il cartone. E questi imballaggi non sono solo riciclabili, ma nel 90% sono anche in materiale di riciclo. Nel 2021 abbiamo raccolto 3 milioni e 600 mila tonnellate di carta e cartone, che sono state integralmente riciclate. Per la prima volta abbiamo superato i 60 kg di carta riutilizzata per abitante a livello nazionale (nel 1998 era 17 kg). E tutto questo materiale è tracciato: viene restituito alle cartiere per poi ritornare in circolo.
L’Italia è uno dei Paesi europei più virtuosi?
L’ultimo Osservatorio Comieco mostra come la carta recuperata dalla raccolta rappresenta il 62% della fibra totale utilizzata dalle cartiere italiane. Siamo secondi in Europa solo alla Germania, come industria del riciclo di carta e cartone. E nel 2021, mentre tutti gli altri paesi europei registravano una diminuzione del macero, noi siamo addirittura cresciuti. Nella raccolta siamo a pari merito con i tedeschi in rapporto al numero di abitanti.
Esistono delle criticità nella filiera del riciclo?
Sì, almeno 800.000 tonnellate di materiale cellulosico (giornali, riviste, carte, grafiche e imballaggi) finiscono ancora in discarica. Solo su Roma, ad esempio, annualmente ne vengono distrutte circa 120.000 tonnellate perché non funziona bene la raccolta differenziata.
Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?
Uno sviluppo ancora più importante nell’innovazione del pack e nella scienza dei nuovi materiali. Gli accoppiamenti compositi si svilupperanno ancora di più con soluzioni interessanti a prevalenza carta, da raccogliere nel cassonetto. Un’innovazione possibile anche grazie a cartiere dedicate alla separazione dei compositi, come quelle presenti in Veneto e in Toscana.
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