hero image

Slow flower, la rivoluzione dei fiori che non inquinano

Slow flower significa coltivare i fiori senza sprecare acqua o usare sostanze inquinanti. Aderisci anche tu a questa “rivoluzione green”: qui trovi tutte le indicazioni per ottenere bellissime fioriture a impatto zero

Foto: iStock



Anche i fiori possono essere slow, cioè buoni, puliti e giusti.Nato qualche anno fa negli Stati Uniti, il movimento Slow Flower si propone di rendere meno inquinante la coltivazione dei fiori, soprattutto di quelli da recidere, e ormai è diventato mondiale. «Non tutti lo sanno ma l’industria floreale consuma moltissima acqua e, per ottenere esemplari perfetti, impiega una quantità esagerata di pesticidi.

Spesso poi i fiori sono coltivati in Africa o in Sud America e viaggiano migliaia di chilometri prima di arrivare in Italia», spiega Marzia Barosso, fondatrice di Viale flower farm (vialeflowerfarm.com), una delle prime ad aderire a questa rivoluzione verde.

«Noi invece usiamo solo prodotti naturali per la salute delle nostre piante. Le nutriamo con sostanze organiche, le difendiamo dai parassiti con macerati e decotti. Coltiviamo specie autoctone o comunque ben ambientate nel nostro territorio, così è più facile che crescano sane e senza consumare troppa acqua. Siamo orgogliosi di offrire solo esemplari di stagione, possiamo dire a km zero, perché forniamo per lo più i fioristi della zona. I nostri prodotti sono davvero freschi, hanno viaggiato pochissimo, per questo spesso durano più a lungo».

Alla base di questa piccola rivoluzione ci sono le flower farm, strutture produttive medio piccole, spesso guidate da donne. Ormai il fenomeno è diffuso un po’ in tutta Italia e i principali produttori si sono riuniti in 2 associazioni, Slow Flowers Italy (slowflowersitaly.it) e Italian Flower Farmers (@italian_flower_farmers) per scambiarsi esperienze, aiutarsi a vicenda e farsi conoscere. Oltre che vendere fiori, organizzano corsi, workshop, eventi.

«Siamo diventati la meta di tanti cittadini. Le persone vengono a vedere le fioriture perché hanno bisogno di immergersi nella natura e nello stesso tempo possono imparare come coltivare i loro fiori, reciderli e comporli in mazzi».

Se anche tu hai un’anima slow ecco 6 fiori da coltivare e comporre in stile flower farm.


 

  • Il papavero

Alcune specie sbocciano anche in estate. Per esempio questo esemplare bianco di Romneya coulteri. Scegli per lui una posizione soleggiata e fai attenzione a non rovinare la zolla, quando lo interri, perché non ama i trapianti. Prepara una fioriera grande o una buca in giardino con terra mista a sabbia e a letame in pellet. Bagna molto all’inizio e poi solo a terreno asciutto. È perenne: d’inverno sparisce e rinasce in primavera.

Nelle composizioni floreali. Se vuoi che duri, subito dopo averlo tagliato mettilo in acqua bollente per 10 secondi e poi a mollo nell’acqua fresca.


  • Il fiordaliso

Il fiordaliso è una pianta molto tenace. Si risemina da sola e cresce anche nei terreni poveri, purché molto sciolti. È il compagno perfetto dei papaveri, con cui condivide l’amore per il sole e l’orrore per i trapianti, anche se è più esigente in fatto di acqua. E se aggiungi qualche graminacea creano subito l’effetto campo di grano. Ne esistono parecchie specie e varietà alcune alte molto più di un metro altre molto meno. Informati bene prima di comprarne una.

Nelle composizioni floreali. Resiste a lungo una volta reciso e a causa del lungo stelo è facile da inserire nei mazzi.


  • L’echinacea

È una pianta perenne che fiorisce per tutta l’estate a patto di non farle mai mancare l’acqua. Non teme il freddo, ma per dare il meglio ha bisogno di sole per molte ore al giorno. Durante l’inverno resiste a brevi periodi di siccità ma teme le grandi piogge e le innaffiature eccessive che possono causare ristagni idrici, dannosissimi per le radici.

Nelle composizioni floreali. È molto amata dai floral designer. Apprezzano i petali lunghi e il grande bottone centrale che garantiscono un effetto speciale. E poi in vaso resiste a lungo, anche più di due settimane.


  • Il cosmos

Un cosmos è per sempre, o quasi, perché è una pianta che si risemina da sola soprattutto in giardino. Ha bisogno di sole e di acqua soprattutto al momento dell’impianto e nelle prime 3 settimane. Se però lo coltivi in vaso bagnalo con regolarità e concima con cornunghia, quando la fioritura si dirada, così avrai fiori fino all’autunno.
Nelle composizioni floreali. La sua leggerezza è utilizzata per completare bouquet romantici e mazzi campagnoli che associano fiori di campo, zinnie o dalie e spighe di varia natura. Se elimini tutte le foglie che andrebbero sotto il pelo dell’acqua, dura di più.


  • La dalia

È la regina delle fioriture estive, disponibile in mille sfumature e varietà più o meno petalose. È vigorosa e ha un periodo di fioritura molto ampio che va da fine giugno a novembre. Ha bisogno di sole, di acqua, in modo che il terriccio sia sempre leggermente umido, e di aria. Non ammassarle, altrimenti avvizziscono e vengono attaccate dai funghi. Il terreno deve essere leggero e fertile, usa soprattutto humus e cornunghia.
Nelle composizioni floreali. È di gran tendenza, ma appassisce abbastanza velocemente. Se aggiungi all’acqua un cucchiaio di aceto bianco e uno di zucchero, le allunghi la vita.


  • L’anemone

L’estate è la stagione dell’anemone japonica. Una perenne che non è esigente in fatto di terreno ma ha bisogno almeno qualche ora di sole al giorno. Quando lo trapianti occhio a non affossare il colletto, lascialo a filo del terreno. Puoi crescerlo anche in vaso, purché grande almeno 40 cm, perché è una pianta ricca di foglie alta anche più di un metro. Sopporta anche un po’ di siccità, ma in vaso bagna a terreno asciutto e usa concime bio per piante fiorite.
Nelle composizioni floreali. Come fiore reciso è comune l’anemone primaverile, ma quello estivo dà un tocco di leggerezza in più.



Il centrotavola estivo

• Per dare struttura alla composizione senza usare l’inquinante spugna da fiorista, compra una rete d’acciaio flessibile, con una trama di circa 1 cm. Fanne una palla e mettila nel vaso. Nei suoi buchi metti i gambi dei fiori.

• Comincia con una base di foglie verdi. Puoi utilizzare erbe selvatiche, rami di siepi o piante del tuo balcone. Qui vedi santolina, luppolo e ligustro.

• Aggiungi i fiori grandi come le dalie, le zinnie o l’echinacea. E completa con quelli leggeri come il cosmos, il fiordaliso o l’anemone.



Fai la tua domanda ai nostri esperti

Articolo pubblicato sul numero n° 7 di Starbene in edicola dal 15 giugno 2021

Leggi anche

Giardinaggio in quarantena: coltivare piante e fiori fa stare meglio

Le piante che mangiano l'inquinamento

5 piante giuste da coltivare in ufficio