Il disturbo di cui ci si lamenta più spesso in menopausa? Le vampate di calore, note anche come caldane. Sorprendono di notte, guastando il sonno, ma anche di giorno, specie tra le 11 e le 15. La soluzione alternativa ai soliti ormoni? Un integratore a base di estratto purificato di polline e pistilli, che può essere assunto anche dalle donne che hanno un tumore al seno o una forte famigliarità per questa malattia.
Come agiscono gli estratti
La nuova formula vegetale non agisce sugli ormoni, come la Tos (terapia con estrogeni) o gli integratori a base di isoflavoni di soia e di trifoglio rosso (che apportano fitoestrogeni). Si basa su un meccanismo completamente diverso.
«Il calo degli estrogeni conseguente alla menopausa comporta la diminuzione delle endorfine e della serotonina a livello cerebrale, portando a una disregolazione del centro termoregolatore situato nell’ipotalamo», premette il dottor Franco Vicariotto, ginecologo a Milano.
«I due pollini selezionati, estratti dalla segale (Secale cereale) e da una varietà di graminacea (Poaceae), racchiudono un pool di principi attivi ad azione antiossidante che inibiscono la ricaptazione della serotonina.
In pratica,agiscono in modo analogo agli Ssri, i farmaci antidepressivi definiti serotoninergici perché incrementano i livelli di serotonina nel sistema nervoso centrale». Aumentando il “neurotrasmettitore del benessere”, si riequilibrano i centri termoregolatori ipotalamici, con una netta riduzione dell’intensità e della frequenza delle vampate di calore.
Le dosi consigliate
Diversi studi dimostrano che l’assunzione quotidiana di due compresse al giorno di polline e pistilli, che nella formula sono associati alla vitamina E (potente antiossidante), migliora la qualità del sonno, eleva il tono dell’umore, diminuisce l’irritabilità e, soprattutto, riduce le violente reazioni vasomotorie che portano a ritrovarsi accaldate, sudate e con il volto in fiamme.
«Grazie a un brevetto che priva il prodotto delle proteine allergizzanti, l’estratto di polline è adatto anche a chi è allergica alle graminacee», precisa Vicariotto. «Privo di zuccheri e glutine, può essere assunto dalle donne diabetiche o celiache».
Sudorazione extra? Prova il botulino
Nel 70 % dei casi le vampate di calore si accompagnano a profusa sudorazione, specie se si tendeva a traspirare molto già prima della menopausa. Un problema, l’iperidrosi, che crea un disagio continuo (cambiare pigiama e lenzuola madidi nel cuore della notte non è affatto piacevole) e che può limitare sia la vita di coppia sia le relazioni sociali. Pensiamo all’imbarazzo di mostrare aloni evidenti durante una cena o al lavoro.
«La soluzione efficace all’eccessiva sudorazione, che si accompagna alle vampate, consiste nell’iniettare microdosi di tossina botulinica purificata di tipo A», spiega il professor Giuseppe Sito, vicepresidente Aiteb (Associazione italiana terapia estetica botulino) e autore di un trattato medico sull’iperidrosi.
«Viene somministrata con un ago sottilissimo nei punti di maggiore sudorazione: viso, collo, ascelle, mani, piedi, inguine e radice delle cosce. Bloccando i recettori delle ghiandole sudoripare, il botulino riesce a ridurre la sudorazione del 90%, con un effetto long lasting più duraturo delle “punturine” antirughe. In questo caso, infatti, i risultati durano 10-12 mesi». Il costo? 400 € a zona.
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Articolo pubblicato sul n. 25 di Starbene in edicola dal 6/6/2017