Il reflusso gastroesofageo è un disturbo alquanto diffuso, caratterizzato dalla risalita nell'esofago del contenuto acido dello stomaco. Per esplorare sintomi, cause e soluzioni di questo fastidio abbastanza ricorrente, ecco un estratto dell'intervista di Radio RTL 102.5 al professore Giovanni Cammarota, direttore UOC Gastroenterologia del Policlinico Gemelli di Roma.
Professore, potrebbe fornirci una panoramica sulla patologia del reflusso gastroesofageo?
Il reflusso gastroesofageo è una patologia molto diffusa, specialmente negli ultimi anni. Si verifica quando il contenuto gastrico risale nell'esofago invece di rimanere nello stomaco, causando fastidiose sensazioni a contatto con le pareti dell'esofago.
Quali sono le cause che portano al reflusso gastroesofageo?
La separazione fra l’esofago e lo stomaco avviene attraverso una valvolina che impedisce il reflusso. Quando però questa smette di funzionare è facile che il contenuto risalga verso l’esofago, soprattutto se siamo in posizione supina.
Parliamo quindi una vera e propria patologia?
Il reflusso può avvenire occasionalmente come parte della normale fisiologia del corpo, senza essere considerato una patologia. Tuttavia, se la frequenza e la durata dei sintomi aumentano, si può parlare di malattia da reflusso gastroesofageo, una condizione cronica che richiede trattamento per essere gestita.
Quali sono i sintomi principali del reflusso gastroesofageo?
L'esofago non è adatto a venire a contatto con il succo gastrico, poiché è sostanzialmente acido. Mentre lo stomaco produce acido per la digestione, l'esofago no. Quando il succo gastrico entra in contatto con l'esofago, si avverte una sensazione di bruciore che sale verso l'alto, simile a una fiamma. Oltre al bruciore, possono esserci altri sintomi, meno comuni, come il reflusso di cibo.
Esiste una cura definitiva per il reflusso gastroesofageo?
Oggi abbiamo a disposizione terapie molto efficaci per contrastare il reflusso. Esistono molti farmaci in grado di inibire la secrezione acida o di tamponare l'acido stesso, risolvendo i sintomi. Tuttavia, la terapia farmacologica non funziona sempre e in alcuni casi di reflusso particolarmente grave, potrebbe essere necessario ricorrere alla chirurgia.
In quali situazioni è necessario il trattamento chirurgico?
La valvola che separa lo stomaco dall'esofago è alla base della sintomatologia del reflusso. A volte, questa valvola non funziona correttamente e lo stomaco può risalire verso l'alto, creando un'ernia iatale. Il grado di ernia iatale può variare da caso a caso e, quando è particolarmente grave, può richiedere un intervento chirurgico per risolvere la sintomatologia che non risponde alla terapia antiacida.
Quali sono le possibili complicanze del reflusso gastroesofageo se non viene trattato?
In caso di sintomi di reflusso gastroesofageo, è importante non sottovalutare la situazione e confrontarsi con un medico per intraprendere il percorso terapeutico adeguato. Infatti, vivere con il costante bruciore di stomaco può compromettere significativamente la qualità della vita. Inoltre, l'acido può causare danni allo stomaco nel lungo periodo. Tuttavia, è altrettanto importante non esagerare nella diagnosi di reflusso, poiché talvolta i sintomi possono essere erroneamente attribuiti a esso. In questi casi, è consigliabile sottoporsi a indagini differenziali per identificare con precisione la causa dei sintomi e adottare il trattamento più appropriato, evitando di eccedere in entrambi i sensi.
Puoi ascoltare l’intervista completa al professore Giovanni Cammarota, direttore UOC Gastroenterologia del Policlinico Gemelli di Roma, su RTL 102.5 Play News "Lifestyle" con Ludovica Marafini, il Conte Galè e Ilaria Arpino: Reflusso gastroesofageo, sintomi e cure