Ognuno di noi, a casa propria, ogni giorno può arrivare a sprecare fino a 500 litri di acqua. È uno dei dati che più colpiscono tra i tanti rilevati da The European House - Ambrosetti nel Libro Bianco 2021 "Valore Acqua per l'Italia", presentato in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua che ricade il 22 marzo.
- La piattafoma italiana per produzioni sostenibili
L'acqua è una risorsa scarsa e sempre più strategica, non solo per l'ambiente. Il 17,5% del Pil italiano, un valore comparabile al prodotto interno lordo di un Paese come il Sud Africa, non potrebbe essere generato senza l'acqua. Eppure questa risorsa, destinata ad assottigliarsi sempre più nei prossimi anni, è troppo spesso data per scontata.
Per accendere i riflettori su un elemento-chiave del Paese, protagonista della transizione ecologica che l’Italia è chiamata ad affrontare e per la quale è previsto nel Recovery Fund un investimento di circa 20 miliardi di euro, The European House – Ambrosetti ha attivato già nel 2019 la Community Valore Acqua per l'Italia, una piattaforma di confronto tra tutti gli operatori, fino alle istituzioni, che ha l'obiettivo di condividere una visione di sviluppo comune per la filiera estesa dell'acqua e concretizzare, alla pari di altre economie, il rilancio del Paese verso modelli di produzione e consumo sostenibili.
- L'importanza di una dieta "responsabile"
Similmente, la Fondazione Barilla ha scattato la fotografia dell'acqua che consumiamo attraverso la nostra alimentazione. Ebbene, 80 lavatrici a pieno carico, o 33 docce da 10 minuti, equivalenti al consumo di 4.000 litri di acqua: è questo il consumo di acqua che si potrebbe risparmiare in un solo giorno, adottando una dieta sostenibile rispetto a una non sostenibile. Si tratta dell'acqua nascosta utilizzata per produrre il cibo che mangiamo e che, cambiando le nostre abitudini, potremmo risparmiare, soprattutto pensando che la quantità annuale di risorse di acqua dolce disponibili per persona è diminuita di oltre il 20% negli ultimi due decenni.
Non tutti i cibi, infatti, hanno la stessa impronta idrica. Qualche esempio? Per produrre un chilo di verdura servono 336 litri di acqua, per un chilo di legumi essiccati ne servono circa 4.615, per un chilo di carne di maiale 6.299 e addirittura 15.139 litri per produrre un chilo di carne di manzo.
«Scegliere una dieta attenta all'ambiente avrebbe un impatto positivo sulla disponibilità di acqua visto che, a livello globale, l'agricoltura utilizza il 70% dei prelievi di acqua dolce disponibile per l'irrigazione e causa il 92% dell'impronta idrica dell'umanità», dice Marta Antonelli, direttore della Ricerca di Fondazione Barilla. «Adottando una dieta sostenibile, l'impronta idrica dei Paesi dell'UE28 potrebbe essere ridotta del 23%, mentre una dieta a base vegetale nutrizionalmente equivalente a una a base di proteine animali ridurrebbe l'impronta idrica del 38%. Questo perché un pasto sostenibile richiede all'incirca 1.000 litri di acqua rispetto ai circa 3.000 di un menù "idrovoro”».
Le 3 regole d'oro di SU-EATABLE LIFE, il progetto europeo guidato da Fondazione Barilla che mira a promuovere l'adozione di menù sani e sostenibili a partire dalle mense aziendali e universitarie, sono:
1. Adottare una dieta ricca di verdura, legumi, frutta e cereali integrali (i prodotti di origine animale hanno generalmente un impatto maggiore sulle risorse idriche rispetto ai prodotti vegetali).
2. Ridurre gli sprechi alimentari. Ogni volta che sprechiamo il cibo, stiamo "buttando via” anche tutta l'acqua che è servita per produrlo.
3. Bere molta acqua, preferendo, quando possibile, l'acqua di rubinetto. Bere da una bottiglia riutilizzabile, garantirebbe una maggiore disponibilità di acqua: per ogni bottiglia da 1,5 litri di acqua che acquistiamo, consumiamo ulteriori 1,9 litri di acqua in più per le operazioni di imbottigliamento, i processi industriali, l'imballaggio e il trasporto.
- Il progetto "Acqua nelle nostre mani"
In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua torna "Acqua nelle nostre mani", l'iniziativa di Finish e Reckitt Benckiser per la tutela di una risorsa preziosa ma limitata.
Proseguendo l’impegno iniziato nel 2020, il progetto "Acqua nelle nostre mani" si sviluppa quest’anno con il duplice obiettivo di sensibilizzare alla salvaguardia delle risorse idriche in campo agricolo, con importanti differenze rispetto agli interventi compiuti in Cilento nel 2020, e di portare avanti un processo formativo verso i più giovani, per stimolare, attraverso il dibattito e il confronto, nuova consapevolezza sul problema e nuove idee utili per il futuro del pianeta.
Tra le iniziative realizzate e supportate nel 2021:
- Innovation Challenge per l’agricoltura: una challenge, interamente dedicata a start up, attraverso cui le aziende potranno pensare e proporre idee per progetti di salvaguardia dell’acqua. Il progetto vincitore, che sarà selezionato da una commissione di esperti, riceverà il supporto da parte del brand, che gli permetterà di realizzare, concretamente, l’intervento proposto.
- Cosmopolites: un progetto educativo gratuito che coinvolge 22.000 tra studenti e insegnanti del triennio delle scuole secondarie. Il percorso prevede anche un Hackathon durante il quale i ragazzi saranno sfidati a "Progettare il futuro". La sfida lanciata da Finish è stata: “Come potremmo coinvolgere e guidare i nostri compagni di classe nel contribuire a ridurre l’impatto idrico domestico adottando comportamenti virtuosi?”.
Inoltre, in collaborazione con Ipsos, Finish ha realizzato uno studio sullo stato dell’arte in termini di abitudini, tutela, spreco e consumo dell’acqua in Italia (condotta nel mese di gennaio 2021 su un campione rappresentativo di oltre 1.000 rispondenti).
Ne è emerso, tra gli altri dati, che la scarsità d'acqua è un problema attuale per 2 italiani su 10, solo il 3% ha la corretta percezione sul consumo per famiglia, il 48% sottostima il consumo personale.